Jobel maggio 2020

Maggio 2020  n° 5                                                                                                                                                                        Carissimi, coraggio!                                                          In questo clima un po’ surreale, chiusi in casa, dove ristrettezze e paure ci avvolgono, coraggio! Anche le espressioni della nostra fede vengono modificate non potendo ne andare in chiesa o trovarci come comunità, coraggio!

L’esperienza dei due discepoli di Emmaus ci può essere particolarmente significativa in questo tempo. Si stanno allontanando da Gerusalemme pieni di amarezza e anche di paura. “Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro”. Erano così disillusi e sconcertati da ciò che era avvenuto che “i loro occhi erano impediti a riconoscerlo”. Gesù cammina con loro e commentando le Scritture fa vedere in modo nuovo gli avvenimenti terribili del venerdì santo.                           Anche oggi, Gesù ci può aiutare a capire il significato della nostra vita e degli avvenimenti attuali attraverso il Vangelo, ascoltando le sue parole e contemplando la sua vita.                                        “Resta con noi, perché si fa sera” l’attenzione a quell’uomo per loro ancora sconosciuto, l’invito a fermarsi,.. accogliere, atteggiamento fondamentale dell’ uomo che lo apre al mistero. L’accoglienza offerta è stata accogliere il Signore!                                                                                                               “Resta con noi Signore, perché si fa sera”, preghiera breve e bellissima che affiora spontanea nel cuore dei credenti soprattutto nei momenti di difficoltà, è ora la nostra preghiera.                                   A volte sentiamo il bisogno di andare in Chiesa, di andare ad Oropa o a Lourdes per incontrare il Signore, per parlagli cuore a cuore, desiderio bellissimo… Ma è il Signore che viene a noi e cammina con noi, sulle nostre strade, occorre solo accoglierlo… quando il cammino si fa difficile, Lui è presente.                                                                                                                                            Poi avviene il sedere a tavola, lo spezzare il pane, gesto di convivialità e di dono, “allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero”. Ha celebrato l’Eucarestia qualcuno si interroga, noi cristiani sappiamo che ogni gesto di vera comunione e di amicizia ci rimanda all’Eucarestia e che ogni Eucarestia ci invita a vivere la logica della vita di Gesù, del dono e della condivisione.              “come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane”  è proprio l’amore illuminato dalla fede che  rende capace il cuore di vedere il Signore presente nella nostra vita!

Si apre il mese mariano, non potremo più celebrarlo come gli altri anni, riunendoci alla sera cantone per cantone, vi invito caldamente a pregare in casa il rosario e magari, se accetta volentieri, con tutta la famiglia. Maria ha vissuto in comunione con Gesù nella casa di Nazareth per molti anni fino all’inizio della sua vita pubblica e poi lo ha accompagnato con il cuore restando in casa fino al venerdì santo sotto la croce. Colei che Dio ha posto per tutti noi come segno più alto di una umanità pienamente riconciliata con il suo amore è una semplice mamma di famiglia!  Chiediamo a Maria, anche attraverso la preghiera del rosario, di rendere possibile ai nostri occhi di vedere la presenza del Signore che cammina con noi. Buon mese di maggio!                                          don Alberto                             

Un grande amico

Albino Montagner, uno dei tanti amici e primi parrocchiani testimoni che nell’estate-autunno 1978 ha creduto e si è adoperato con grande passione ed entusiasmo alla edificazione della Parrocchia della Speranza, divenuta poi di Gesù nostra Speranza. A partire da un grande prato messo a disposizione dal Seminario che gestiva il lascito Tarino, si doveva impiantare una nuova parrocchia per smembrare quella troppo numerosa di Santa Maria Assunta. Da subito si è formato attorno al sottoscritto un gruppo molto affiatato con cui si è condiviso il progetto, la scelta del nome e iniziato i lavori per collocare i due vagoni postali delle Ferrovie dello Stato, divenuti abitazione del parroco, sala per gli incontri di catechesi e ufficio, così pure per fare la gettata della piattaforma in cemento su cui è stato installato, pochi giorni prima del Natale 78,  il pallone tensostatico adibito a chiesa, e non solo per le celebrazioni. Albino, 92 anni, ci ha lasciati in questi giorni senza poterlo accompagnare come avremmo voluto, a causa delle restrizioni del Covid-19,  ma è doveroso ricordalo con immensa gratitudine e sicuramente lo si ricorderà non appena la Comunità potrà nuovamente ritrovarsi. Con Giuseppe, Ginetto, Gino, Isidoro, … Albino e Bianca con  altri volontari e volontarie, senza corsi particolari di formazione, si sono sentiti chiamati a lavorare insieme e a fare Comunità, fin dalle prime ore,  condividendo l’umanità, l’amicizia, le singole professionalità e, strada facendo, anche la celebrazione Eucaristica domenicale con la formazione attorno alla Parola di Dio. I più non si conoscevano e raramente si frequentavano, ma l’urgenza dei lavori, il desiderio e il bisogno dell’incontro sono cresciuti naturalmente, e sempre più arricchenti. Ore di lavoro gratuito, mani e braccia di persone competenti nei mestieri più diversi si sono gioiosamente e responsabilmente avviati in un cammino di servizio e di accoglienza davvero esemplari, non senza momenti di convivialità e allegria. Non c’è spazio per nominare tutti (diversi di loro sono ancora tra noi e non dimenticano, altri hanno portato a compimento la loro vita terrena, qualcuno si è tirato da parte) e per ringraziarli. Avevamo da sempre fatto un patto e una promessa che è stata mantenuta: celebrarne il funerale, ricordane l’operato e ringraziarlo a nome di tutti e di tutte, alla presenza delle figlie Mara e Flora con i pochi familiari, assenti la sua sposa Bianca e don Alberto costretti a casa, con la partecipazione e la benedizione di don Marco. Ora l’amico Albino si “incontra-scontra” con il caro don Eugenio con cui ha continuato la fedele laboriosa collaborazione. E non dovrà più portare la mano all’orecchio per tentare di capire e comprendere le omelie pronunciate sottovoce da don Alberto, perché l’audio è più che perfetto. Rendiamo grazie a Dio.

                                                                                              don Mario M.

Davvero grande riconoscenza la nostra comunità deve a quest’uomo della “prima ora” che con don Mario insieme a tanti altri hanno dato vita alla nostra parrocchia. Uomo semplice, lavoratore capace, si è lasciato coinvolgere in quella “esperienza straordinaria dove un folto gruppo di uomini e donne si sono impegnati a fondo dando tempo, lavoro volontario, (dopo le impegnative giornate lavorative) soldi e preoccupazioni…  e hanno vissuto  momenti esaltanti di festa, di amicizia e  di preghiera . Quell’ esperienza forte di comunità rimane nel DNA della nostra comunità!                                                                                                          

Albino ha poi continuato nel corso degli anni a seguire i lavori strutturali della parrocchia. La posa delle baracche, la costruzione della Chiesa e poi della casa parrocchiale. Anche da anziano ha seguito con interesse e preoccupazione tutti i lavori che sono seguiti. A volte mi suonava il campanello per chiedermi come si svolgevano le cose e darmi preziosi consigli; mi confidava che anche di notte pensava ai lavori della parrocchia. La sua vita ha avuto tre pilastri fondamentali: la famiglia, il lavoro, e la Chiesa. Grazie Albino, sei stato davvero un dono.  don Alberto

Appena sarà possibile ci troveremo come comunità a pregare per Albino , Gianna ed altri                             che in questo tempo ci hanno lasciato andando verso il Signore e ricordando il bene ricevuto                                      

“ EURO  SPE” 2019

Insieme a Yobel pubblicheremo il bilancio parrocchiale. E’ il nostro bilancio, nostro di chi si sente parte della comunità. Sono i soldi che i fedeli “pongono ai piedi di Gesù” perché la parrocchia svolga il suo compito. Riportiamo qui le osservazioni di Corrado, uno degli amministratori, colgo anche l’occasione per ringraziare Sandra che dedica molto tempo e molta competenza nel seguire l’amministrazione della comunità e redigere il bilancio.

Rileggendo i bilanci degli ultimi anni vedo che la nostra “piccola azienda” Parrocchia della Speranza si è sempre mossa con molto coraggio andando a spendere parecchi soldi per il miglioramento delle sue strutture e per i servizi oratoriali e di carità verso i vicini ed i lontani. Anche quest’anno si è proseguito in quest’ottica con una grande spesa straordinaria per costruire la tettoia in supporto alle attività oratoriali che ha gravato pesantemente sul bilancio. Bisogna però guardare a questo intervento con uno sguardo di lungo periodo, dove sicuramente le attività svolte potranno incrementarsi grazie alla nuova struttura. La perdita che ne deriva in bilancio, se da un lato ci deve fare un pochino preoccupare, dall’altro è segno di un fermento sempre presente nella nostra Parrocchia, che non è capace e non deve mai stare ferma. L’equilibrio di bilancio lo si ottiene solo grazie alle offerte di tutta la comunità e dalle entrate per i servizi oratoriali offerti, mantenuti però sempre molto bassi per dar modo a tutti di poter partecipare. Le offerte non sono mancate neanche quest’anno anche se la situazione economica non è sicuramente favorevole. Soprattutto non sono mancate le persone che volontariamente offrono il loro tempo alla Parrocchia per coprire tutti i ruoli in appoggio ai nostri parroci. Un grande grazie va a tutti coloro che si impegnano in qualsiasi forma e senza clamore per il bene della Comunità della Speranza rendendo possibile ogni anno il rinnovarsi del miracolo della condivisione di così tanti servizi al territorio. Tutto ciò senza mai perdere di vista lo scopo finale dell’impegno che ci si mette e cioè il servizio al Vangelo per essere vicini alle persone meno fortunate.                                                                  Corrado T.

 Recluso…

Anch’io mi sono ammalato e sono costretto ad essere chiuso in casa ancora per un po’ di tempo. Ho sentito l’amicizia e l’affetto di molti, vi ringrazio di tutto cuore, come ringrazio chi mi aiuta in questo tempo di clausura. L’amore, l’affetto, l’amicizia fanno bene nella malattia, ti aiutano a viverla e a guarire e aiutano anche se così vuole il Signore a morire bene. Come dice S. Paolo “sia che viviamo, sia che moriamo, siamo dunque del Signore”. L’amore e l’affetto degli amici fanno bene al cuore e rendono palpabile l’amore del Signore, sono “sacramento” di questo amore.   Nel tempo che ho a disposizione, molto lo dedico a pregare per voi. GRAZIE!!!  

                                                                                                                                            Don Alberto

Il doposcuola                                                                                                                                      Un piccolo aggiornamento sul doposcuola passati due mesi. I volontari hanno continuato a rendersi disponibili per aiutare con i compiti e alcuni bambini già iscritti hanno chiesto un supporto. Le modalità di aiuto sono con chiamate o videochiamate: non è sempre facile capirsi, a volte la connessione salta, ma i compiti si riescono a fare; per quanto riguarda lo studio si fanno delle mappe o dei riassunti che possano facilitare a memorizzare gli argomenti.
Il corso di formazione in collaborazione con il progetto Skilland per i volontari si terrà comunque, ma online. Tre incontri da due ore ciascuno sul tema del talento. Sono contenta che possa esserci un’occasione di arricchimento nuova anche a distanza vista la situazione. Nell’essere in contatto con i genitori, è nata la richiesta di un supporto estivo per recuperare le lacune di questo periodo scolastico particolare e per fare i compiti delle vacanze. E’ ancora presto per immaginare cosa sarà possibile fare quest’estate, in sicurezza, ma se le famiglie ne avvertono la necessità e se sarà possibile ci attiveremo per poter offrire questo servizio.
Lascio di seguito il numero del doposcuola in caso di bisogno: 3459957114                  Denise
                                                          

Come sopperire alla raccolta viveri quaresimale…

E’ un tempo che incute paura, disorientamento ed angoscia!

Sappiamo che ci sono tante famiglie e persone sole che in questo periodo hanno sentito aumentare tutti questi sentimenti. Alcune di loro che periodicamente aiutiamo dando generi alimentari chiedono di aumentare la quantità.   I servizi sociali poi,  con i quali siamo costantemente in contatto, ci hanno fatto altre segnalazioni di casi problematici ai quali noi siamo andati incontro.

Il mese di aprile per la distribuzione dei pacchi si sono offerti i volontari dell’AUSER e così in mezza giornata hanno portato a domicilio gli alimenti che noi avevamo preparato. Per questo li ringraziamo con tutto il cuore. Questo mese con tutti gli accorgimenti necessari torneremo alla distribuzione abituale.

Come tutti gli anni durante il periodo quaresimale con il “cestone” si faceva la raccolta in chiesa di prodotti alimentari e di prodotti per l’igiene personale (per i carcerati) a causa della pandemia quest’ anno è venuta a mancare: si raccoglieva parecchio. Come possiamo recuperare?          Mario N.                                                                      

Prof in tempo di covid

Fantasia, intelligenza amore per i ragazzi, fanno trovare strade nuove, modalità originali fino a poco tempo fa impensabili, caratteristiche queste di cui anche la parrocchia ne ha estremo bisogno.

Bella l’esperienza di Elena insegnante di ginnastica.

Questo virus a scuola ci ha spiazzati! Un paio di mesi fa, trulli trulli, ci avviavamo verso le vacanze di Carnevale, salutandoci contenti di staccare qualche giorno. Poi le vacanze si sono un po’ allungate e …piano piano… abbiamo realizzato una realtà che mai avremmo potuto immaginare. Il nostro modo di pensare, organizzare, fare la scuola andava ribaltato.

Io insegno educazione fisica in una scuola media, ginnastica insomma, materia prettamente pratica. La domanda che premeva era: “Senza palestra, senza attrezzi, senza ragazzi, che faccio?”

Il primo pensiero è andato proprio ai ragazzi ed ho sentito come l’urgenza di fare loro un po’ di compagnia.

Mi è nata così l’idea di creare una rubrica quindicinale che ho chiamato #lontanodaldivano,per pungolarli a muoversi, a reagire, a stare lontano dal divano appunto. La rubrica consiste in un video in cui parlo ai ragazzi e poi faccio esercizi a tempo di musica con attrezzi di fortuna.                        Il primo attrezzo utilizzato è stato il manico della scopa, oggetto presente in tutte le case.                  I ragazzi avevano come compito quello di mettersi in gioco rimandandomi foto e video di loro in azione, e non solo facendo ginnastica. “Cammin facendo” infatti, li ho spronati a sfruttare questo tempo a casa per imparare a fare qualcosa di nuovo in cucina, anche cose semplici come il caffè. E così sono pervenute fotografie e simpatici tutorial che mi hanno davvero divertito, permettendomi di conoscere sfumature, risorse e talenti dei miei alunni che non avrei immaginato.                           E anche i prof  e il preside sono stati coinvolti in tutto questo muoversi creando un simpaticissimo video in cui si vedono docenti correre su e giù dalle scale, saltare la corda, esercitarsi con manici di scopa e zappe, rimbalzare su una catasta di legna.                                                                              La rubrica si è arricchita poi di incontri veri con i ragazzi attraverso videolezioni in cui tentiamo di fare ginnastica online insieme. E così, tra una connessione ballerina, un microfono che non si sente, una richiesta di accesso che non si vede, un alunno che è rimasto addormentato… ci stiamo provando.  A scuola non si torna, almeno per quest’anno, e quindi la rubrica deve continuare… #lontanodaldivano … mi raccomando!                                                                              Elena R.

LETTERA DEL SANTO PADRE FRANCESCO
A TUTTI I FEDELI PER IL MESE DI MAGGIO 2020

Cari fratelli e sorelle,

è ormai vicino il mese di maggio, nel quale il popolo di Dio esprime con particolare intensità il suo amore e la sua devozione alla Vergine Maria. È tradizione, in questo mese, pregare il Rosario a casa, in famiglia. Una dimensione, quella domestica, che le restrizioni della pandemia ci hanno “costretto” a valorizzare, anche dal punto di vista spirituale.

Perciò ho pensato di proporre a tutti di riscoprire la bellezza di pregare il Rosario a casa nel mese di maggio. Lo si può fare insieme, oppure personalmente; scegliete voi a seconda delle situazioni, valorizzando entrambe le possibilità. Ma in ogni caso c’è un segreto per farlo: la semplicità; ed è facile trovare, anche in internet, dei buoni schemi di preghiera da seguire.

Inoltre, vi offro i testi di due preghiere alla Madonna, che potrete recitare al termine del Rosario, e che io stesso reciterò nel mese di maggio, spiritualmente unito a voi. Le allego a questa lettera così che vengano messe a disposizione di tutti.

Cari fratelli e sorelle, contemplare insieme il volto di Cristo con il cuore di Maria, nostra Madre, ci renderà ancora più uniti come famiglia spirituale e ci aiuterà a superare questa prova. Io pregherò per voi, specialmente per i più sofferenti, e voi, per favore, pregate per me. Vi ringrazio e di cuore vi benedico.

Roma, San Giovanni in Laterano, 25 aprile 2020
Festa di San Marco Evangelista
       

Papa Francesco


Preghiera a Maria
 
O Maria, Tu risplendi sempre nel nostro cammino come segno di salvezza e di speranza.                      Noi ci affidiamo a Te, Salute dei malati, che presso la croce sei stata associata al dolore di Gesù, mantenendo ferma la tua fede. 

Tu, Salvezza del popolo romano, sai di che cosa abbiamo bisogno e siamo certi che provvederai perché, come a Cana di Galilea, possa tornare la gioia e la festa dopo questo momento di prova. 

Aiutaci, Madre del Divino Amore, a conformarci al volere del Padre e a fare ciò che ci dirà Gesù, che ha preso su di sé le nostre sofferenze e si è caricato dei nostri dolori per condurci, attraverso la croce, alla gioia della risurrezione. Amen. 

Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, Santa Madre di Dio. Non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova, e liberaci da ogni pericolo, o Vergine gloriosa e benedetta.

 Preghiera a Maria
 

«Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, Santa Madre di Dio».                                                         Nella presente situazione drammatica, carica di sofferenze e di angosce che attanagliano il mondo intero, ricorriamo a Te, Madre di Dio e Madre nostra, e cerchiamo rifugio sotto la tua protezione.

O Vergine Maria, volgi a noi i tuoi occhi misericordiosi in questa pandemia del coronavirus, e conforta quanti sono smarriti e piangenti per i loro cari morti, sepolti a volte in un modo che ferisce l’anima. Sostieni quanti sono angosciati per le persone ammalate alle quali, per impedire il contagio, non possono stare vicini. Infondi fiducia in chi è in ansia per il futuro incerto e per le conseguenze sull’economia e sul lavoro.

Madre di Dio e Madre nostra, implora per noi da Dio, Padre di misericordia, che questa dura prova finisca e che ritorni un orizzonte di speranza e di pace. Come a Cana, intervieni presso il tuo Figlio Divino, chiedendogli di confortare le famiglie dei malati e delle vittime e di aprire il loro cuore alla fiducia.

Proteggi i medici, gli infermieri, il personale sanitario, i volontari che in questo periodo di emergenza sono in prima linea e mettono la loro vita a rischio per salvare altre vite. Accompagna la loro eroica fatica e dona loro forza, bontà e salute.                                                                               Sii accanto a coloro che notte e giorno assistono i malati e ai sacerdoti che, con sollecitudine pastorale e impegno evangelico, cercano di aiutare e sostenere tutti.

Vergine Santa, illumina le menti degli uomini e delle donne di scienza, perché trovino giuste soluzioni per vincere questo virus.

Assisti i Responsabili delle Nazioni, perché operino con saggezza, sollecitudine e generosità, soccorrendo quanti mancano del necessario per vivere, programmando soluzioni sociali ed economiche con lungimiranza e con spirito di solidarietà.                                                                         Maria Santissima, tocca le coscienze perché le ingenti somme usate per accrescere e perfezionare gli armamenti siano invece destinate a promuovere adeguati studi per prevenire simili catastrofi in futuro.

Madre amatissima, fa’ crescere nel mondo il senso di appartenenza ad un’unica grande famiglia, nella consapevolezza del legame che tutti unisce, perché con spirito fraterno e solidale veniamo in aiuto alle tante povertà e situazioni di miseria. Incoraggia la fermezza nella fede, la perseveranza nel servire, la costanza nel pregare.

O Maria, Consolatrice degli afflitti, abbraccia tutti i tuoi figli tribolati e ottieni che Dio intervenga con la sua mano onnipotente a liberarci da questa terribile epidemia, cosicché la vita possa riprendere in serenità il suo corso normale.

Ci affidiamo a Te, che risplendi sul nostro cammino come segno di salvezza e di speranza, o clemente, o pia, o dolce Vergine Maria. Amen.

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