Aprile 2020 n° 4
Carissimi, chi l’avrebbe mai detto! Vivere improvvisamente una situazione così difficile, interrompere le normali relazioni sociali, stare chiusi in casa…
Un primo pensiero e ringraziamento va a chi svolge il lavoro della cura alle persone ammalate (medici, infermieri, collaboratrici familiari, addetti alle pulizie…) sia negli ospedali che nelle strutture per anziani e sia nelle case… Un pensiero va agli ammalati che sono isolati e allontanati dalle relazioni con i propri cari; coraggio la vostra lotta contro la malattia è la lotta di tutti. Un pensiero a chi non ce l’ha fatta, spezza il cuore il modo privato con cui si salutano i propri cari al cimitero: una benedizione alla presenza solo dei parenti più stretti… passata la bufera dovremo trovare il modo per pregare insieme, ricordare la vita di chi ci ha lasciato, e ringraziare per il bene ricevuto da loro e dimostrare amicizia e solidarietà con le famiglie nel lutto.
Noi cristiani siamo chiamati a vivere qualcosa di più di quel detto popolare pieno di grande saggezza “fare di necessità virtù”, siamo chiamati a scoprire nelle pieghe anche difficili della storia, prospettive nuove di vita, appelli ad un cambiamento per una vita più corrispondente al progetto di Dio. Questo è il “compito della profezia” che i cristiani sono chiamati a svolgere proprio nei momenti difficili, è un compito di comunità e di Chiesa verso il nostro territorio. Apro allora ad una iniziativa: raccogliere tutte le indicazioni e riflessioni, i buoni esempi metterli in comune per scoprire dove il Signore ci vuole condurre. Scrivete allora, telefonate, comunichiamoci idee ed intuizioni.
Vi auguro di vivere bene la Settimana Santa! Buon mese di aprile, appena possibile ci troveremo insieme. riprendendo appuntamenti e celebrazioni. Buona Pasqua! don Alberto
Prime Comunioni e Cresime
La nostra Diocesi, seguendo le indicazioni dell’Ufficio Catechistico Nazionale, dispone che siano sospese tutte le celebrazioni delle prime confessioni, delle prime comunioni e delle cresime, previste nei mesi di aprile, maggio, giugno, luglio, trasferendole ad altra data da stabilirsi nel periodo autunnale. Indicazioni più precise saranno date in seguito
Qui non ci annoiamo davvero!
In casa parrocchiale da gennaio vivono Beatrice Bertucci e Riccardo Montanaro con la famiglia Morgani, per un progetto di servizio pieno all’oratorio e ai ragazzi, dedicando il loro tempo libero dal lavoro per “Monta” e dell’impegno universitario per “Bea”.
Esperienza bella di convivenza e di volontariato al servizio dei ragazzi e della carità. Sentiamo loro come vivono in questo tempo di clausura….
In questo momento in oratorio è tutto fermo e noi animatori ci chiediamo che cosa fare per non perdere tempo.
C’è chi impara nuovi trucchi di giocoleria, c’è chi suona la chitarra, c’è chi per non perdere l’abitudine prova i bans che faremo con i bambini.
E noi aver scelto di vivere in casa parrocchiale con la famiglia di Gianni e Silvia ci dà una grande opportunità per non sprecare le nostre giornate. Il ritmo resta elevato: il vivere in comunità ci permette di pregare insieme ogni mattina, e di metterci al servizio degli altri nelle piccole cose (chi cucina, chi fa le pulizie, chi gioca o fa i compiti con i bambini… (non sempre però è facile, a volte ci rendiamo conto che in questi momenti di paura dovremo dedicare più tempo ai ragazzi che seguiamo in oratorio con chiamate, video ed attività a distanza) Succede perché per incastrare tutto durante il giorno ci dimentichiamo qualche pezzo insomma… qui non ci annoiamo e siamo davvero contenti. Monta e Bea
Il doposcuola: aiuto compiti a distanza
La scuola è ormai chiusa per l’emergenza Coronavirus da un mese e con essa, a causa dei decreti, il doposcuola. Io ed i volontari abbiamo da subito provato ad ipotizzare modalità di aiuto compiti a distanza per poter supportare a livello scolastico i bambini e ragazzi che incontravamo regolarmente un paio d’ore a settimana. Per i ragazzi delle medie abbiamo creato dei gruppi su whatsapp in cui possono chiedere aiuto e il primo volontario disponibile risponde. Per i bambini delle elementari, invece, non avendo spesso un loro telefono, abbiamo optato per chiamate e videochiamate. Se con qualcuno, in accordo con i genitori, la nuova modalità funziona; tanti altri non chiedono aiuto. Il doposcuola vuole però rimanere un servizio attivo anche se con modalità diverse e concordabili, vista soprattutto la grande disponibilità dei volontari. Lascio quindi il numero del doposcuola disponibile se può essere utile, anche per bambini e ragazzi non iscritti: cell 345 995 7114 Denise
La Settimana Santa
Essa è il cuore dell’anno liturgico e della preghiera della Chiesa. Quest’anno siamo invitati a viverla nell’intimità delle nostre case, senza potere partecipare alla solenne Liturgia. La nostra relazione con Dio in Gesù e nella Chiesa è un fatto eminentemente spirituale che può essere vissuto con grande intensità anche quando come oggi non è possibile viverlo in comunità. Viviamo questa settimana programmando tempi di preghiera e facendoci aiutare dalla televisione o dalla radio e seguendo la Liturgia per chi ce l’ha anche attraverso il Messalino. Ci si unisce alle celebrazioni anche con la modalità della comunione spirituale dove chiediamo al Signore Gesù di venire nel nostro cuore e rimanere uniti a Lui. Il giovedì santo (9/4) nella celebrazione Liturgica si ricorda l’ istituzione dell’Eucarestia ed il comandamento dell’amore e del servizio reciproco. Il venerdì santo ricordiamo il dono grande che Gesù ha fatto della sua vita per noi morendo sulla croce e il sabato notte e domenica ricordiamo la vittoria di Gesù sulla morte e la sua presenza viva del cuore di ciascun credente e della comunità. Stiamo uniti al Signore anche con la preghiera personale leggendo i passi del Vangelo dell’ultima cena, della passione e morte e della resurrezione del Signore Gesù, ponendo a noi le domanda fondamentali: “ma perché Dio mi ama così tanto?” “ come ricambiare questo amore?”
Per la confessione pasquale la Chiesa fa presente che si è assolti dai propri peccati chiedendo a Dio il perdono per avere contraddetto l’amore di Dio e l’amore dei fratelli. Si è riconciliati con Dio anche per le colpe gravi, occorre poi accostarci al sacramento della confessione quando sarà possibile. Come diciamo nel Padre Nostro, condizione per essere perdonati, è quella nostra volta di perdonare chi ci ha offeso e ricordiamo le parole di Giacomo Apostolo “ la carità copre una moltitudine di peccati”.
Famiglia piccola Chiesa
L’essere chiusi in casa può essere l’occasione per riscoprire la dimensione ecclesiale della “famiglia ” e sperimentare come la preghiera fatta insieme possa unirci e farci crescere nell’amore in famiglia. Chi vive con persone che non hanno il dono della fede, sappia che vive un aspetto fondamentale della Chiesa, quello di essere nel mondo e per il mondo, cioè sviluppare relazioni e amore sempre più positive e portare tutti di fronte al Signore con la preghiera. La Diocesi propone un foglio di preghiera per il pasto domenicale ogni domenica e vedremo come farlo avere. (su facebook si trova sempre aggiornato nella pagina della Parrocchia).
“La nostra Gianna”
E morta il 12 marzo Gianna Meirone, collaboratrice della nostra parrocchia per molti anni, dalla sua fondazione fino a quando la salute glielo ha permesso. E’ stata impegnata anche nel volontariato della CRI Cossato e sempre dove ha potuto ha dato una mano. Donna intelligente, semplice, molto generosa, di mentalità aperta e con un grande senso della solidarietà e della concretezza delle cose. La ricordiamo con grande affetto e senso di riconoscenza e appena potremo, celebreremo una Eucarestia in comunità, ricordandola per il bene che ci ha fatto, pregando per lei. Qui di seguito una testimonianza della sua giovane amica.
Ciao Gianna, ho avuto la fortuna
di conoscerti da ragazza, frequentavi casa mia si può dire quotidianamente. Per
me sei stata una amica, mamma e confidente discreta!!! Mi chiedevo sempre come
tu donna semplice riuscivi essere presente sempre sia per noi, per la comunità
e per la tua famiglia. Ti ricordo molto attiva presso la nostra parrocchia Gesù
nostra Speranza, la vendita delle torte, il carnevale con i suoi dolci tipici e
tu in prima linea a distribuirli o qualsiasi altra attività ti veniva proposta
tu non ti sei mai tirata indietro. Per non parlare del tuo grande periodo di
volontariato in CRI Cossato. Tu mi hai insegnato a credere nella comunità e
nelle persone! Tutta questa energia e vitalità sempre presente. Sempre una
buona parola, sempre interessata. Mi ritengo fortunata perché tu per noi ci sei
sempre stata. Hai assistito nei momenti di dolore accompagnando i miei cari. Al
passaggio tra vita e morte. Tu donna di fede ci sei stata vicina. Tu c’eri quando
mi sono sposata e c’eri alla nascita dei miei figli e ti sei interessata a loro
sempre. Cara Gianna mi mancherai, tu le tue azioni, i tuoi manicaretti, i tuoi
consigli, il tuo affetto e grande
rispetto.
Mi ricordo i pomeriggi passati a parlare di noi, e tu che mi raccontavi delle tue figlie che
adoravi e poi i tuoi nipoti, per non
parlare del tuo caro Bettino.
Dopo la morte di Bettino ti ho visto trasformata, smarrita senza l’uomo di una
vita. Fortunatamente hai deciso di andare a vivere con tua figlia Raffaella e
lasciarti accudire. La nostalgia della tua comunità ha reso faticosa la
lontananza. Poi il 12 marzo il buon Dio ti ha chiamata vicino a lui, al tuo
caro Bettino, a tuo fratello e sicuramente mio padre, che ha sempre avuto un
grande affetto e rispetto per te. Sii
serena, noi Grazie ai tuoi insegnamenti andremo avanti e c’è la faremo.
Grazie Gianna di tutto! Con affetto
Barbara P.
Tenere fermo il timone della solidarietà
Siamo tutti sulla stessa barca! Ecco allora una prima considerazione: occorre remare tutti insieme. L’esperienza della prova della sofferenza, deve aprire il cuore e non chiuderlo. Sapere guardare a chi è più in difficoltà di noi, non è mai un lusso, ma un dovere, e ci aiuta a vivere meglio e con più responsabilità il nostro momento presente. Volgere uno sguardo a chi è in situazioni più difficili, a chi soffre più di noi, apre il cuore e l’ intelligenza. Pensiamo allora ai profughi che premono alle porte della Grecia andati via dalla Turchia, fermati, picchiati, lasciati soli senza cibo e protezione dal freddo, pensiamo ai profughi che arrivano alle porte dei Balcani, concentrati rinchiusi in campi di concentramento… non possiamo dimenticarci di chi soffre più di noi ai confini dell’Europa o nei paesi del Terzo Mondo. Dobbiamo allora sconfiggere il virus più pericoloso, quello che attacca il cuore che dice “ognuno pensi per sé”.
-Ricordo l’ impegno che da tempo ci siamo presi, innanzi tutto con l’Africa, attraverso il CUAMM Medici con l’Africa. Ci scrive don Dante, arrivato da poco dal Sud Sudan, a Rumbek e Yirol, dove l’organizzazione ha costruito due ospedali ( anche la nostra comunità ha contribuito a quest’opera): “…Adesso finalmente le mamme possono partorire senza la paura di perdere la vita.. ..così in Italia vogliamo essere vicini alle persone che temono per la loro salute… ci stiamo attivando con la rete dei nostri volontari e gruppi sul territorio, continuiamo a sostenere i molti medici rientrati che stanno operando ora negli ospedali del nostro paese … e poi in Africa là dove sempre scarseggiano mezzi, assistenza, personale. Ci sono solo pochi casi accertati di covid-19 ma sono destinati a crescere e bisogna essere preparati, i sistemi sanitari sono estremamente fragili e non è possibile garantire cure intensive”
-In Uganda poi c’è la nostra Benedetta Gallana, giovane donna del gruppo SCAUT della nostra parrocchia. Abbiamo preso l’impegno attraverso il centro Diocesano Missionario nella Quaresima di fraternità di sostenere la scuola materna di Moroto, dove Benni è inserita. La struttura si prende cura di 160 bambini, offrendo due pasti al giorno, controlli medici, supporto educativo alle famiglie e attività formative.
-In America Latina sosteniamo i nostri due volontari: “Marta” impegnata in un casa di accoglienza per bambini senza famiglia a Lima e “Rabba” in un tailler scuola professionale sulle Ande a più di 3000 mt a Psicobamba in Perù.
Rafforzare la comunità e il senso di appartenenza
Cari concittadini, la nostra comunità, la nostra Italia, il mondo intero, stanno attraversando un momento di grande difficoltà: molti sono colpiti da questo terribile morbo, altri vivono la sofferenza dei propri cari, altri ancora li perdono, senza neppure il conforto di stringere loro la mano recitando un preghiera. Sappiamo che in questi frangenti è importante la vicinanza delle istituzioni ai propri cittadini e che insieme riusciremo senz’altro a metterci alle spalle questa brutta esperienza. Il Comune c’è, vi ascolta e dialoga con voi attraverso il numero unico 015/9893111 che potrete usare per qualsiasi necessità. Le crisi rafforzano le comunità e il senso di appartenenza, ne è testimonianza la mobilitazione di tante persone che si stanno prestando a favore dei più fragili; è nelle situazione più gravi che l’Uomo riscopre i veri valori: la solidarietà, la generosità , la fratellanza. Per questo sono certo che, quando tutto sarà passato, la nostra Cossato sarà più unita e solidale, migliore. Nessuno deve rimanere da solo, non sarà facile ma insieme ce la faremo. Non posso esimermi però dal rinnovarvi l’invito a rispettare le disposizioni Governative e Regionali che, in questa fase emergenziale, limitano le uscite ad esigenze lavorative, motivi di salute e mere urgenze. Solo restando a casa possiamo vincere questa delicata ed importante sfida, il nostro e soprattutto il vostro impegno saranno presto ripagati. Uniti ma distanti!!!Grazie per la collaborazione che state dimostrando ed auguro a tutti voi ed alle vostre famiglie una serena Santa Pasqua. Il Sindaco Enrico Moggio
Spediamo questo bollettino tramite email con gli indirizzi che abbiamo (molto pochi), chiediamo a vostra volta di rispedirlo ai parrocchiani e a coloro che sapete possa interessare .
Sarà esposto anche in Chiesa come sempre e dal giornalaio. Stiamo uniti nella preghiera!