Insegnamento cellule n° 17

     “Laudato si’ “

Il vangelo della creazione

 

Carissimi/e,

il titolo del capitolo secondo dell’Enciclica è davvero bello! La creazione vista con gli occhi della fede è una bella notizia, è un vangelo! Essa rivela a noi la bellezza e la grandezza di Dio ed il Suo amore per tutte le creature, in modo particolare per l’uomo che ha posto al centro. Questa sera ci fermeremo sul secondo capitolo che riguarda la lettura cristiana del mondo e del creato, e come sottolinea bene il Papa è una lettura non solo per noi ma che noi offriamo a tutto il mondo, perché aiuti tutti a capire quel grande mistero che è l’universo. Altrettanto noi poi dobbiamo essere attenti a cogliere i “pensieri grandi” presenti nelle altre religioni, nella filosofia e nella ricerca scientifica che l’uomo sta facendo oggi con mezzi mai avuti precedentemente. La scienza non contraddice la Scrittura rivelata ma ci aiuta a comprenderla più in profondità. Forse tutti noi dobbiamo aggiornarci sotto questo aspetto perché la predicazione corrente di una volta delle nostre parrocchie ed anche le catechesi spesso sono state inadeguate nell’aiutarci a leggere i brani riguardanti la creazione, quasi contraddicessero le scoperte della storia e della ricerca scientifica. Soprattutto in questo campo si è verificato lo stridore tra una conoscenza dei dati della fede trasmessaci quando eravamo bambini (e magari in modo non pienamente appropriato) e la conoscenza dei dati scientifici che gradatamente diventando adulti abbiamo acquisito. Una conoscenza della fede da bambini e una conoscenza del mondo da adulti: c’è qualcosa che stride. La lettura di questo secondo capitolo ci aiuta a superare questa divaricazione. Vi invito a leggere i numeri 63 e 64.

Prendiamo allora i paragrafi e leggiamoli attentamente.

 

Cap. 2° Se teniamo conto della complessità della crisi ecologica…….. (63) Papa Francesco, con grande rispetto della posizione di tutti, sintetizza   la visione del creato che scaturisce dalla tradizione giudeo cristiana. Con grande rispetto, perché sottolinea che è necessario ricorrere alle diverse ricchezze culturali dei popoli, all’arte, alla poesia, alla vita interiore, alla spiritualità, come pure alla ricerca scientifica : tutte queste realtà ci aiutano a comprendere il mistero del creato. Viene poi di seguito presentata la testimonianza dei racconti biblici, le sfide poste dal mistero dell’universo e la rilevanza di ogni creatura nell’ armonia di tutto il creato. Papa Francesco ricorda che i testi biblici devono essere letti nel loro contesto con una giusta interpretazione, essi ci invitano a coltivare e custodire il giardino del mondo. Mentre coltivare significa arare o coltivare un terreno, custodire vuol dire proteggere, curare, preservare, conservare, vigilare; ciò implica una concezione di reciprocità responsabile tra essere umano e natura. Tutti noi abbiamo nell’orecchio una concezione dove l’uomo è al centro della natura come arbitro assoluto su tutte le altre creature. Il Papa ci dice che al contrario la Bibbia ci invita ad una relazione di solidarietà tra l’uomo e la natura, al cospetto dell’unico Padre Celeste, da cui tutto viene e verso cui tutto tende. Se da una parte non si rende un “assoluto” la creazione, dall’altra si evidenzia la responsabilità dell’essere umano consapevole e libero verso tutto il creato. Questo atteggiamento si oppone non solo ad una vecchia ed inadeguata concezione teologica ma si oppone anche ad un sempre attuale atteggiamento dove la natura viene utilizzata unicamente come oggetto di profitto ed interesse. Ciò comporta davvero gravi sofferenze per la società, infatti rafforza l’arbitrio del più forte che genera immense disuguaglianze, ingiustizie e violenze per la maggior parte dell’umanità. Nel numero 83 dice che “lo scopo finale delle altre creature non siamo noi. Invece tutte avanzano insieme a noi e attraverso di noi verso la meta comune che è Dio, in una pienezza trascendente dove Cristo risorto abbraccia ed illumina tutto”.

 

Il messaggio di ogni creatura nell’armonia di tutto il creato

Il Papa ci offre chiavi di lettura spirituali molto importanti per vivere nel creato. San Tommaso d’Acquino ha sottolineato sapientemente che la molteplicità e la varietà provengono dall’intenzione del creatore, che ha voluto che ciò che manca a ciascuna cosa per rappresentare la bontà Divina sia supplito dalle altre cose, perché la sua bontà non può essere adeguatamente rappresentata da una sola creatura. Cita poi il cantico delle creature di San Francesco: quando ci si rende conto del riflesso di Dio in tutto ciò che esiste, il cuore sperimenta il desiderio di adorare il Signore per tutte le sue creature ed insieme ad esse.   Il creato è davvero immagine e riflesso dalla bontà e dalla bellezza di Dio. Il Papa cita poi i vescovi del Brasile che hanno messo in rilievo come tutta la natura, oltre a manifestare Dio, è luogo della Sua presenza. In ogni creatura abita il Suo spirito vivificante che ci chiama ad una relazione con Lui. Questa scoperta della presenza di Dio nel creato stimola nel credente come virtù spirituali le virtù ecologiche.

 

L’urgenza di una comunione universale   fondata teologicamente dalla consapevolezza della destinazione comune di tutti i beni. Il Papa insiste sulla destinazione comune dei beni, per i credenti questo diventa una questione di fede nel creatore perché Dio ha creato il mondo per tutti. Di conseguenza per ogni approccio ecologico si deve integrare una prospettiva sociale che tenga conto dei diritti dei più svantaggiati. Enuncia poi un principio dell’etica cristiana, il diritto alla proprietà privata deve essere subordinato e compatibile con la destinazione universale dei beni. (Questo principio , se preso sul serio mette in discussione gran parte dei nostri ordinamenti giuridici e dei nostri beni).

 

Infine presenta lo sguardo di Gesù sul mondo e sull’umanità che lo abita. Il Papa parla dello sguardo di Gesù nei n° 96 – 97 – 98 che vi invito a leggere.

Conclude che il Nuovo Testamento non solo ci parla di Gesù terreno e della sua relazione tanto concreta e amorevole con il mondo. Lo mostra anche risorto e glorioso, presente in tutto il creato con la sua signoria universale.

 

Alcune domande:

  • Quali sono le discrepanze che non abbiamo ancora risolto tra la nostra conoscenza biblica e la conoscenza dei dati che ci arrivano dalla scienza ?
  • Quali sono gli atteggiamenti spirituali nei confronti della natura e del creato che devono far parte della spiritualità cristiana?
  • Quali sono i Santi, gli artisti, gli scrittori che ci hanno aiutato a contemplare in profondità il creato e accoglierne i messaggi?
  • Domenica scorsa abbiamo celebrato la Festa di Gesù Cristo Re dell’Universo: scambiamoci allora alcune riflessioni che sono sgorgate in noi.

 

 

Buona preghiera                                                       Don Alberto

 

Cossato, 24 novembre 2015

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