Insegnamento cellule n° 18

Il “si” che cambia la storia (Lc. 1,26-38)

 

Carissimi/e,

Buona sera e buona preghiera!

Siamo in Avvento e leggeremo insieme il brano dell’ Annunciazione; è già stato letto molte volte, però nella sua semplicità è così ricco di spunti per il nostro cammino di fede che è sempre “nuovo”. Contemplare Maria è davvero il modo migliore per prepararci a vivere il Natale, perché ella è la più vicina al mistero dell’Incarnazione che si è realizzato attraverso di Lei, prima nel cuore e poi in tutto il suo essere. Quel “sì” detto nel segreto, nel cuore di una comunissima giovane fanciulla di Nazareth è il “sì” che ha cambiato la storia, è il “sì” che cambia la nostra vita.                                                 Per motivi di tempo ripropongo l’insegnamento dell’anno scorso   guidato dal commento di B. Maggioni.

Prendiamo allora il testo e leggiamolo attentamente.

Rallegrati piena di grazia ….”(v.28). Maria è invitata alla gioia! “Piena di grazia” è la traduzione comune, ma sarebbe più esatto seguendo l’indicazione di Maggioni tradurre “amata gratuitamente”. Il Verbo è al tempo perfetto, un tempo verbale greco che dice la continuità e la permanenza, allora “amata gratuitamente da Dio per sempre”, questa è la traduzione più esatta. Questo è il nome più segreto e più importante, ma non è solo di Maria ma di ogni uomo e di ogni donna: siamo tutti amati da Dio gratuitamente e per sempre .

Il Signore è con te , essere con noi è il nome (Yahvè) che Dio ha rivelato a Mosè, “Io sono colui che è per voi”. (E’ la traduzione più giusta della rivelazione di Dio fatta nel Sinai a Mosè). Realtà di Dio che si è manifestata pienamente in Gesù.

Essere “amati gratuitamente”, è il nome dell’uomo davanti a Dio, “essere il Dio con noi”, è il nome di Dio davanti all’uomo. Questi nomi che sono per ogni donna e ogni uomo rivelano la gratuità e la fedeltà dell’amore di Dio. Questa è la lieta notizia del Natale! L’invito a rallegrarsi, è davvero opportuno, ce n’è motivo perché ciò che Dio propone attraverso l’Angelo ha dell’inimmaginabile: Dio chiede attraverso Maria di entrare in una relazione profonda vissuta anche nella carne, relazione che c’è tra mamma e figlio, tra fratello e sorella, relazione che coinvolge la totalità del nostro essere.                                 Un cammino possibile solo nell’abbandonarsi a Dio nella fede.

 

Ecco la serva del Signore …….”(v. 38). Serva del Signore, è la risposta giusta alla proposta che Dio ci fa di collaborare al suo progetto d’amore. Il “sì” di Maria è un “sì” che ha la radice nel profondo del cuore, ma che coinvolge tutta la sua esistenza. Il “sì” di Maria è un “sì” che coinvolge la vita famigliare, che ha suscitato un altro “sì difficile”, quello di Giuseppe. Questo “sì” che ha le dimensioni di tutta la storia umana si è realizzato però attraverso la vita di tutti i giorni, in quel piccolo paesino di Nazareth: nel lavoro, nella cura delle persone, nella fatica di fare la mamma….. Anche per noi il “sì” che Dio ci richiede ha le dimensioni del rapporto personale ed unico con Lui e contemporaneamente quella del servizio alle persone che Dio ci ha messo accanto.

 

Come avverrà questo …….”(v. 34). Maria risponde alle parole dell’ Angelo, ma l’assenso è preceduto dal turbamento e poi dalla domanda; può sembrare strano ma è bellissimo. Se il racconto l’avesse scritto qualche predicatore “super spirituale”   avrebbe parlato di Maria donna del “sì” tutta luminosa.    Questo “sì ”, è pronunciato in un dialogo di fede con Dio in cui si esprime il turbamento e la difficoltà di capire…. Questo dialogo non è mancanza di fede ma fa parte proprio del cammino che noi facciamo con Dio, fa parte della relazione personale di amore e di fiducia che caratterizza le nostre relazioni umane e quindi anche quella della fede con Dio. La preghiera accorata, a volte angosciata, a volte segnata dalla sofferenza di chi non capisce, di chi si domanda il perché, di chi vede i suoi legittimi desideri andare in fumo è la preghiera della fede che però nello stesso tempo si consegna alla volontà di Dio.

 

                           “Nulla è impossibile a Dio(v.37)…….. “Dio aprirà una via dove sembra non ci sia” , facciamo spesso questo canto e Dio è proprio così. Dio crea vie di liberazione e di santità anche in situazioni impensabili, Dio riesce a realizzare la nostra vita anche attraverso i nostri fallimenti, i nostri disastri. Più che chiederci il perché di certe situazioni che ci sono cadute addosso dobbiamo chiedere Dio dove Lui ci vuole condurre . Per questo è possibile dire di si anche a chi ha fallito: nella propria famiglia, nel lavoro, ecc… per chi ha percorso strade diverse da quelle che pensava e desiderava. Anche la proposta di Dio fatta a Maria, sconvolge il desiderio naturale e positivo che Giuseppe e Maria avevano della propria vita, il desiderio di una propria famiglia. Dio non toglie le contraddizioni della vita ma le attraversa con noi, e riesce dare fecondità anche la dove sembrerebbe impossibile e fare nascere vita, in chi “è detta sterile”.

 

Avvenga per me secondo la tua parola (v.38). ed il verbo si è fatto carne. (Gv.1,14)”. Proprio questo è il mistero del Natale! Maria si consegna a Dio e Dio si consegna a Maria, prendendo la carne impotente e fragile di un bambino, chiede calore, affetto, cibo, e accetta il rischio della durezza di cuore degli uomini fino a nascere in una stalla…… Nello stesso tempo chiede a noi di consegnarci nelle sue mani, di fidarci di Lui anche quando la nostra vita è sconvolta e sono in crisi i nostri progetti.

Maria rimane nella chiesa un vero paradosso: la più grande delle sante e dei santi è la donna dalla vita più comune, uguale a quella di milioni di donne e di Lei si sa pochissimo e poche sono le parole riportate da Luca che Lei ha pronunciato.

Caratteristica di questa donna è la totale disponibilità a Dio nella fatica del vivere quotidiano e del seguire Gesù anche senza comprenderlo fino in fondo (come lascia intravvedere il Vangelo). Fidarsi di Dio è vicinanza alla carne di Cristo, cioè alla sua umanità, concreta e fragile, alla sua vicenda fino alla croce. Noi sappiamo, perché è Gesù stesso che ce lo ha detto che la sua carne è la carne dell’uomo soprattutto quando è ferito, debole, ammalato…

Ecco allora i due aspetti fondamentali della santità cristiana, fidarsi di Dio e vivere l’amore alle persone che sono accanto a noi nella concretezza del loro essere, nella fragilità della carne umana.

 

Alcune domande:

  • Cosa dice a me il “sì” di Maria?
  • Su quali vie passa il “sì” che mi chiede il Signore?
  • Quali sono le domande che pongo al Signore nel mio cammino di fede?

Ricordo l’inizio dell’Anno Santo e l’apertura della Porta Santa Giubilare nella nostra Diocesi domenica 13/12 ore 15,30 in Cattedrale

Buona preghiera!                                                                                   Don Alberto

 

Cossato, 7 Dicembre 2015

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