Insegnamento Cellula n° 6

       “Laudato si’ 

Un’ “ ecologia integrale “

Carissimi/e,

riprendiamo la riflessione sull’ Enciclica “Laudato si’” , siamo al quarto capitolo: per  un’ecologia integrale.  Si parte dal principio che tutto è connesso, da cui deriva l’osservazione che la natura non può essere considerata come qualche cosa di separato da noi o come una mera cornice della nostra vita. Siamo inclusi in essa, siamo parte di essa e ne siamo compenetrati. Un disordine sociale ha inevitabilmente conseguenze negative per l’ambiente e viceversa, un ordinato sviluppo umano rispetta e potenzia la terra. Tutte le componenti  del pianeta (fisici, chimici e biologici)  sono relazionati tra loro, così anche le specie  viventi formano una rete che non finiamo mai di riconoscere e comprendere” (n. 138) . Questa visione ormai sopportata da conoscenze scientifiche sempre più approfondite  corrisponde anche ad una visione cristiana del creato dove l’uomo che fa parte di esso,  è posto al centro e la sua redenzione operata da Cristo si riverserà su tutto il Creato.

Prendiamo allora il testo di San Paolo che nella lettera ai Romani cap. 8, 14-23 evidenzia proprio questo nostro legame con la creazione intera. Leggiamolo attentamente.

Cercare soluzioni integrali

Le ragioni per le quali un luogo  viene inquinato richiedono  un’ analisi del funzionamento della società, della  sua economia, del suo modo di comprendere la realtà. (n.139) . Aspetto specifico di questa enciclica è proprio quello di collegare la crisi ambientale con lo sviluppo sociale nel suo insieme e di cogliere l’unità tra l’uomo e la natura. E’ necessario perciò cercare soluzioni globali, che considerino le integrazioni dei  sistemi naturali tra loro  con i sistemi sociali. Non ci sono due crisi separate, una ambientale ed un’altra sociale, bensì una sola e complessa crisi socio-ambientale. Si salvaguardia il Creato e  si migliora l’ambiente anche combattendo la povertà e restituendo la dignità agli esclusi.

L’ecologia ambientale non è separabile dall’economia e dalla giustizia sociale ed anche dal rispetto  del patrimonio artistico e culturale di una comunità o di un popolo. Questo poi coinvolge la vita quotidiana, quindi  ogni abitante del pianeta nelle sue abitudini e nei suoi comportamenti.

La città

Papa Francesco propone riflessioni puntuali e significative sulla città e sulle conseguenze che essa può avere sulla vita degli uomini. “E’ necessario curare gli spazi pubblici, i quadri prospettici, e i punti di riferimenti urbani che accrescono il nostro senso di appartenenza, la nostra sensazione di radicamento, il nostro sentirci a casa all’interno della citta che ci contiene e ci unisce” (n. 151).

Il Papa poi accenna al problema della casa che è collegato alla dignità della persona, al risanamento di molti  quartieri di  periferia  delle grandi città, dove è necessario garantire case decorose, spazi pubblici, servizi e nello stesso tempo devono essere rispettate le persone e  non devono mai essere deportate o sradicate a forza dal loro ambiente.  “E’ provato che l’estrema penuria che si vive in alcuni ambienti privi di armonia, ampiezze e possibilità di integrazione, facilita il sorgere di comportamenti disumani e la manipolazione delle persone da parte di organismi criminali”. (n.149)

Al contrario, il  Papa,  però nota poi come tante persone che vivono  in queste condizioni disagiate “sono capaci di tessere legami di appartenenza e di convivenza che trasformano l’affollamento in un esperienza comunitaria” (n.149).  Così anche “ci sono persone che curano con molta dignità l’interno delle loro abitazioni (esternamente fatiscenti) e si sentono a loro agio per la cordialità e l’amicizia della gente: La vita sociale positiva e benefica degli abitanti diffonde luce in un ambiente a prima vista invivibile… (n.148).   Questa è l’ecologia umana che i poveri riescono a sviluppare in mezzo a tante limitazioni. Qui si legge tra le righe l’esperienza pastorale di padre Bergoglio quando era a Buenos Aires.

I trasporti

La qualità della vita nella città è collegata ai trasporti che sono sovente causa di grande sofferenze tra gli abitanti (n.153) . Il Papa sottolinea come molti specialisti concordano sulla necessità di dare priorità ai mezzi pubblici, che quindi è necessario migliorare il loro funzionamento, visto che in molte città la gente sta male  a causa dell’affollamento, della scomodità e dell’insicurezza.   In parallelo alla vita caotica che devono vivere molte persone nelle grandi città, l’enciclica accenna anche agli  abitanti delle zone rurali, dove non arrivano i servizi essenziali e ci sono lavoratori ridotti in condizioni di schiavitù, senza diritti,  ne speranza di una vita più dignitosa.

 

Il principio del bene comune

E’ un principio che svolge un ruolo centrale ed unificante, esso è “l’insieme di quelle condizioni della vita sociale che permettono tanto ai gruppi quanto ai singoli membri di raggiungere la propria perfezione più pienamente e più speditamente.” (n.156)

Esso presuppone il rispetto della persona con i suoi diritti fondamentali ed inalienabili ordinati al suo sviluppo integrale. Esso comprende la valorizzazione della famiglia come cellula primaria della società.

 

La giustizia tra le generazioni

La nozione di bene  comune coinvolge anche le generazioni future. La terra ci è donata e non possiamo comportarci guidati unicamente da un criterio utilitarista di efficienza  e produttività. Questa è una questione essenziale di giustizia dal momento che la terra che abbiamo ricevuto in dono appartiene anche a coloro che verranno in futuro. “Il ritmo di consumo, di  spreco e di alterazione  dell’ambiente  ha superato la possibilità del pianeta, in maniera che lo stile di vita attuale essendo insostenibile può sfociare solamente in catastrofi, come di fatto sta già  avvenendo periodicamente in diverse regioni.” (n.161)

Il Papa osserva come il problema ecologico ed il futuro del nostro pianeta non può essere affrontato se l’uomo non si pone degli interrogativi fondamentali: “A che scopo passiamo da questo mondo? Per quale fine siamo venuti in questa vita? Per che scopo lavoriamo e lottiamo? “ (n.160)

 

Alcune domande:

  • Ho presente gli  aspetti ecologici  nella mia vita quotidiana? Sto  modificando i miei comportamenti? 
  • Molti aspetti dell’ecologia sono legati a scelte economiche e politiche, dò sufficiente rilevanza alla partecipazione sociale e politica  e in che modo partecipo alla vita  democratica ?
  • La mia coscienza morale e la mia fede in Cristo Risorto che relazione hanno con i problemi dell’ambiente e della vita sociale?

 

Buona preghiera

                                                                                                     Don Alberto

Cossato, 05 aprile   2016

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