Commento al Vangelo della XII Domenica del Tempo Ordinario

COS’E’ CHE VINCE LA PAURA?
Commento a cura di Wilma Chasseur

XII domenica T.O. 

 

 

Gesù nel Vangelo di oggi invita a “non temere gli uomini”. Già nell’Antico Testamento, il Signore aveva detto al profeta Geremia: “Non li temere, se no ti farò temere davanti a loro”. E al replicare impaurito di Geremia:  Signore io sono giovane, non so parlare, Dio ribadiva: “Non dire sono giovane, non so parlare, ma dì quello che io ti dirò di annunciare”.

  • Ad ogni giorno il suo “non temere”

Il rispetto umano e il servilismo non piacciono a Dio, perché ci  rendono incapaci di essere Suoi strumenti e ci bloccano, ma non piacciono neanche agli uomini. Chi ha il coraggio di testimoniare la propria fede, sarà segretamente  stimato anche da chi apertamente lo beffeggia. E da Dio riceverà il massimo  perché: “chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio mentre chi si vergognerà di Me anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli”.

La paura è una passione disastrosa, perché blocca la creatività, lo slancio e ogni risorsa interiore. Uno degli inviti più frequenti che Dio ci rivolge nella Bibbia (ben 365 volte) è: “non temere” e  quante volte Gesù lo dice ai discepoli: non abbiate paura! Già allora gli uomini avevano paura, figuriamoci adesso, con tutti i pericoli nuovi che ci sono, dalle minacce del nucleare a tutte le altre.

  • Chi è il più forte?

Non abbiate paura! Ma se ce l’abbiamo come fare per vincerla? Credete che a sconfiggere la paura sia il coraggio? Ebbene no! Ciò che vince la paura è la fede. Non è dicendoci “ora mi faccio forte a mi armo di coraggio” che vinceremo la paura, ma aumentando la fede.

Un giorno, dice una storiella, la paura bussò alla porta; andò ad aprire la fede: non c’era più nessuno. La paura vedendo la fede, se l’era squagliata. Aumentando la preghiera e quindi la fede,  sperimenteremo che Dio è più forte, anzi Lui solo è il forte, contro cui le potenze del male non hanno proprio nessun potere.  Se siamo in Dio e abbiamo Lui come amico, non abbiamo ragione di temere di http:\\/\\/parrocchiasperanza.blog\\/wpa. “Se Dio è con noi, chi sarà contro di noi?”.

La paura è anche alla base di tante nostre mediocrità: Dio ci chiama ad un progetto grandioso e noi per paura di dover rinunciare anche solo a un nostro comodo, tralasciamo di collaborare con Lui in un’impresa gloriosa. Chiediamo allo Spirito Santo il dono della fortezza per vincere noi stessi ed abbandonarci all’azione di DIO.

  • Capelli e passeri, tutti contati!

Il secondo concetto che emerge da questo Vangelo è quello di provvidenza: “perfino i capelli del vostro capo sono contati … voi valete più di molti passeri”. Dio, non solo ci ha creati, ma ci mantiene continuamente nell’essere. Non solo “tutto è stato fatto per mezzo di Lui, ma tutto sussiste in Lui”. Senza questa sua continua presenza, che si chiama presenza d’immensità, tutto ricadrebbe nel http:\\/\\/parrocchiasperanza.blog\\/wpa. Se Dio si addormentasse per un secondo o avesse un istante di distrazione, tutto cesserebbe di esistere.

“E tutto è stato fatto IN VISTA DI LUI” Gesù, l’uomo perfetto, che però è  sceso su una Terra in grado di accogliere prima, l’uomo tout court.

L’intero Universo è stato creato in funzione dell’uomo. Come se Qualcuno avesse prima pensato l’uomo, e poi avesse tutto creato in vista di lui. Così è sorto l’Universo, col sistema solare,  la Terra fornita di acqua, aria, ossigeno, carbonio e tutte le piante e le bestioline necessarie affinché l’uomo potesse sfamarsi  e vivere su questo minuscolo pianeta che accoglierà poi nientemeno che il Figlio di Dio. E gli scienziati concludono che tutto l’Universo così com’è fatto, ha senso perché ad un certo punto arriva l’uomo, se no non si capirebbe perché è stato fatto così. Questo che la scienza chiama Principio Antropico, noi lo chiamiamo da sempre PROVVIDENZA .

 

PENSIERO DELLA SETTIMANA

 

Dio ha distrazioni?

 

Dio non è mai troppo impegnato o distratto. Egli ama ognuno di noi come se in quel momento fossimo l’unico oggetto del suo amore.

(R. Guelluy)

 

WILMA CHASSEUR

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