Commento al vangelo della V° Domenica di Pasqua

LA CARTA D’IDENTITA’  DI GESU’ CRISTO
commento a cura di Wilma Chasseur

 

v° Domenica di pasqua

 

“Io sono la via, la verità e la vita”. Ecco la carta d’identità di Gesù Cristo

Nessun altro profeta prima di Lui, anche se divinamente ispirato, aveva mai avuto l’audacia di dichiararsi via, verità e vita. E nessun altro fondatore di religioni, prima o dopo di Lui, si era mai definito così. Al massimo si diceva un illuminato (Budda), un ispirato (Maometto), o un avatar (=una manifestazione della divinità induiste), ma non certo via verità e vita! Essere questo appartiene solo a Gesù Cristo e non è solo la sua carta d’identità, ma è altissima rivelazione del suo mistero.

  • VIA

E’ la via che porta alla vita. L’unica! E qui vediamo anche il mistero della Sua vita trinitaria: “Chi ha visto me ha visto il Padre”. Fino ad allora, Gesù non aveva rivelato a chiare lettere la sua identità, anzi raccomandava sia agli ammalati che guariva che agli ossessi che liberava, di non dire niente a nessuno. Anche agli apostoli aveva chiesto: “La gente chi dice che io sia? E voi chi dite che io sia?” E lasciava che la risposta sulla sua vera identità di Figlio di DIO, venisse dagli interlocutori, senza esprimerla Lui per primo. Ma qui rivela solennemente chi è veramente; del resto è nello stile di Giovanni di riportare i discorsi solenni di Gesù, più che le parabole o i gesti concreti. E rivela anche l’identità e l’unità totale che c’è tra Lui e il Padre: “Credetemi, io sono nel Padre e il Padre è in me”. Guardiamo dunque un po’ da vicino, questa frase dal contenuto densissimo “Io sono la via, la verità e la vita”. “Io sono”. Ci fa pensare a Mosè presso il roveto ardente, quando DIO gli si presentò dicendogli: “Io sono Colui che sono”. Non  – ero – o – sarò -, ma “Colui che sono”, cioè che ha in sé stesso la causa della sua esistenza.

  • VITA

Noi non siamo la causa del nostro esistere, non siamo la vita, ma passiamo nella vita come il treno passa sui binari. E quando questi binari finiranno, la nostra corsa cesserà e allora – come si dice con quell’espressione molto appropriata – “renderemo” l’anima a Dio e renderemo anche il corpo alla terra. Questo “rendere” spiega oltretutto, perché della vita non possiamo farne ciò che vogliamo dicendo ‘la vita è mia e ne faccio quel che voglio’. La vita non è mia, mi è stata prestata; e se qualcuno mi presta un libro o qualsiasi altra cosa, non lo distruggo e ‘non ne faccio quel che voglio’, ma lo tengo bene per restituirlo in buono stato.

Quindi solo Lui può dire “Io sono la vita”. Solo Lui è l’Essere necessario (come si dice in filosofia),

noi siamo esseri contingenti, esseri cioè che – siccome non hanno in sé stessi l’esistenza – potrebbero benissimo non esistere, se Colui che è la vita, non avesse deciso un bel giorno, di tirarci fuori dal http:\\/\\/parrocchiasperanza.blog\\/wpa! Dunque Lui solo è la vita: vita in sé stesso, ma vita anche per noi. Ci fa rinascere a vita nuova, ogni volta che il Suo sguardo ci raggiunge nel profondo del nostro male e della nostra miseria. Solo allora sorgiamo dai nostri sepolcri e risorgiamo a vita nuova.

 

  • VERITA’

E’ verità. Verità in sé stesso perché annuncia la parola del Padre, anzi è il Verbo del Padre, l’unico

che salva e distrugge il peccato, ma è verità anche per noi! Se ci lasciamo guardare dentro, ci svela

a noi stessi e ci rivela la sua misericordia che ci rinnova ogni momento e può – anche in un istante, in un batter d’occhio, se ci crediamo – renderci nuovi fiammanti.

 

PENSIERO DELLA SETTIMANA

 

Guardaci o Signore

E tu o Signore quando ci guarderai e esaudirai? Quando illuminerai i nostri occhi e ci mostrerai il tuo volto? Quando ci ritornerai amico? Guardaci o Signore, esaudiscici, illuminaci e mostrati a noi.

(S. Anselmo d’Aosta)

                                                                                                          WILMA CHASSEUR