YOBEL SETTEMBRE 2015 – N° 8

Carissimi,

dopo un estate che ha visto la Parrocchia impegnata in un bel oratorio estivo e quattro campeggi e dopo la pausa di agosto, iniziamo il cammino del nuovo anno sociale!

Il primo appuntamento sarà il Pellegrinaggio ad Oropa della nostra Unità Pastorale di Cossato con quella di Mottalciata domenica 13 settembre. Andremo nella casa di Maria, Oropa, per offrire la nostra volontà di camminare dietro suo Figlio e chiedere a Lei protezione e aiuto.

In questo mese si aprirà l’oratorio del sabato e si imposterà il percorso catechistico. Si incomincerà organizzare il doposcuola, quest’anno sarà Mattia a coordinarlo, perché Chiara con suo marito Chicco è andata in Bolivia in una missione O.M.G.

Ripartirà il gruppo delle superiori che questa settimana sono in una route che tocca i luoghi francescani dell’ Averna e di Assisi. Compito particolare di quest’anno sarà quello di impostare un cammino con gli universitari e con i giovani che finita la scuola media superiore, stanno cercando lavoro.

Ma la ricerca di coerenza di vita con il Vangelo riguarda soprattutto noi adulti.

Le cellule di evangelizzazione sono una proposta parrocchiale già ben organizzata che deve ramificarsi sempre più nel nostro territorio.Anche l’ impegno di tanti volontari nel gruppo della carità,- “ Associazione La Speranza” deve continuamente mettersi alla scuola del Vangelo e tessere una rete diffusa di solidarietà sul nostro territorio dove persone o meglio nuclei famigliari si fanno carico di seguire da vicino persone o famiglie che hanno bisogno di aiuto.

Quest’anno in particolare tenteremo di approfondire gli atteggiamenti ed i valori che rendono bella la vita famigliare, e che rendono possibile il crescere nell’amore durante il susseguirsi nei vari tempi della vita.

Nel Programma pastorale di quest’anno, come accennato nell’ultimo Consiglio Pastorale c’è anche l’impegno di organizzare iniziative per integrare nel nostro territorio i Profughi che il Ministero degli Interni ha destinato a Cossato, collaborando con le Cooperative che svolgono il servizio di prima accoglienza, creando occasioni di incontro e di conoscenza reciproca. Centro e motore di tutta l’ attività della Parrocchia sono l’ascolto della Parola di Dio, l’Eucarestia e la preghiera, garanzia per non costruire sulla sabbia.

Se cammineremo insieme su queste prospettive non sarà indubbiamente un anno noioso……….

                                                                                            Don Alberto

 

Dal Consiglio Pastorale dl 16 luglio

Si è parlato soprattutto degli emigrati presenti a Cascina Aurora accolti dalla Cooperativa Filo da Tessere e di quelli di via Martiri territorio della nostra parrocchia accolti dalla Cooperativa La Nuvola. Paolo Gallana. ha presentato la situazione del Biellese riguardo questo problema.

La conclusione di ciò che si è detto è quella di impegnare la Comunità Cristiana a creare occasioni di incontro, di aiuto e di conoscenza reciproca. Già alcune iniziative sono state avviate, come   partite di calcio (sempre persa dai nostri animatori…giocano davvero bene questi africani. .!). E cene etniche …. Queste ed altre iniziative vanno continuate … L’ondata di spostamento di popolazioni soprattutto africane in Europa è per noi cristiani un segno dei tempi, cioè un appello che Dio ci lancia qui ed ora, ad assumerci questa situazione nella prospettiva evangelica della solidarietà e dell’ amore.

La gioia del Vangelo

Con gioia pura ed umile, fra i canti e le preghiere, accogliamo il Signore…” Uno dei tanti passi biblici che accompagnano la nostra preghiera come anche: “Cantate inni al Signore con l’arpa, con l’arpa e con suono melodioso… acclamate davanti al re, il Signore…” Questo “modo di dialogare” con il Padre nostro è semplicemente meraviglioso, perché grazie alla sua Parola scopriamo anche come famiglia   il suo Amore che si manifesta e si dona nella storia. Tutto questo noi lo viviamo nella comunità parrocchiale in particolare alla Domenica durante l’Eucaristia. Importante è il ritrovarsi tra fratelli e sorelle anche durante la settimana, infatti da tempo assaporiamo la bellezza del Vangelo e della preghiera tra le persone sviluppando il dono dell’incontro. Quando ci riuniamo la gioia non manca mai, siamo aiutati dal Signore che ci fa comprendere molte cose; insomma facciamo Cellula, piccole comunità che vivono momenti di agape e di condivisione.

Il 5 settembre la nostra cellula vivrà una giornata in casa parrocchiale. Divisi in piccoli gruppi faremo esperienze di preghiera e di lavoro accompagnati da don Alberto. Esperienza che vorremmo ripetere nel tempo anche con altre persone. Un’altra idea è la preparazione alle Letture prima dell’Eucaristia attraverso un lavoro di gruppo guidato dai leader delle cellule. Nel corso dell’anno concluderemo gli incontri sull’”Evangelii gaudium” e ne inizieremo altri sull’Enciclica: “Laudato si” di Papa Francesco. Vi invitiamo a partecipare a questi momenti di ascolto, di preghiera e di amicizia.

                                                                                              Stefano e Rossana

WESTate

Centro estivo 2015…bello!!!

Siamo ad agosto, amici ci mancate! Che noia ste giornate seduti davanti alla chiesa del centro ad aspettare che arrivi la sera o che l’OK cono apra la stagione dei saldi…

Ma dove siete? Vi siete persi mamma mia dove andate o siete al mare anche senza avere un pence? Dai, era bello o no giocare tutti insieme sotto il sole cocente o andare tutti in bicicletta sempre nello stesso posto, ma contenti come Ronca quando trova la Nutella in sconto o fare i giochi d’acqua buttandosi nella piscinetta che ora è piena di buchi o camminando delle ore per raccogliere un solo sacco di stracci o facendo la preghiera interreligiosa (è proprio così) o…?!

Ma quanto è stato bello fare le riflessioni mazzata, che se eri delle elementari ti andava bene che la scenetta faceva ridere e però se eri delle medie capace che un pensiero profondo riusciva a scuoterti davvero, almeno fino all’inizio dei giochi del pomeriggio…?!|

Oh… è stato così bello che da settembre in oratorio sarà una bomba… e chi non ci crede è un bandito… o uno sceriffo (almeno vince lo zainetto!!                                                                                                                                                                                                                                             Gli animatori

Un nuovo vento per far volare l’Aquilone

Tra i vari servizi della ASL il Dipartimento di Salute Mentale è quello che ha più bisogno di collaborazione di volontari e di suscitare atteggiamenti comprensivi ed attenti della popolazione… Negli anni 90 per iniziativa del dott. LoFaro allora responsabile del servizio a Cossato, era nata l’Associazione per la promozione della salute mentale “l’Aquilone” . Molti sono stati i volontari che hanno collaborato in questi decenni e con il loro aiuto è stato possibile raggiungere risultati importanti e organizzare servizi come il centro diurno, la cooperativa di tipo B “La Betulla” (che inseriva   sul lavoro   pazienti del servizio).

Il vento che ha fatto volare quell’Aquilone si è esaurito, ma le necessità di volontariato e di una cultura attenta al disagio mentale resta invariata. Molti sono i pazienti dichiarati e molti di più sono coloro che hanno problemi psichici e di relazione, anzi tra l’essere sani e l’essere malati davvero il confine è molto sottile. E’ stato chiesto alla nostra Parrocchia di ridare vento all’Aquilone attraverso la nostra Associazione “La Speranza”. La buona volontà c’è, il bisogno è evidente, ma davvero occorre il vento per far volare questo Aquilone, cioè i volontari . L’Associazione “La Speranza”, con i volontari che ha, non riesce fare di più di quello che fa, che è già molto. Propongo quindi di interrogarci tutti e di ricercare disponibilità all’impegno in questo settore. Già da tempo abbiamo iniziato attraverso il circolo “La Speranza” a collaborare aprendo alcune ore alla settimana il bar per gli utenti del servizio diurno; Il sig. Giuseppe e il sig. Dante oltre che a tenere aperto il circolo si sono resi disponibili a fare trasporti, a portare fare la spesa, ecc… davvero un bel segno di attenzione che la parrocchia offre attraverso di loro a questi nostri delicati amici. Ma occorre fare di più… Il servizio pubblico di sanità mentale con il quale è indispensabile collaborare ben volentieri è disposto a formare chi generosamente vuole impegnarsi in questo settore e a verificare lo svolgersi dell’impegno.

Prima di dare una risposta attendo risposte positive da chi generosamente si lascia interpellare da questo bisogno.                                                                                                            don Alberto

Da Escoma…..

(Dalla prima lettera che Chiara, la nostra responsabile del doposcuola, con suo marito Chicco, scrive agli amici. Riportiamo alcune righe.)

Noi stiamo bene! Ci stiamo poco a poco ambientando… Escoma è un crocevia di commercio e, di contrabbando e di droga; l’aspetto è un po’ di bronx , case con mattoni rossi a vista e ferri che spuntano, negozietti in ogni buco, puzza… da lunedì13 luglio inizierà la cooperativa con sedici padri di famiglia che lavorano. Chicco provvederà conoscerli e starci insieme e piano piano conoscere mogli, figli, inventarsi qualcosa per l’ internato (villaggi attorno alla città).

Con l’inizio della scuola ci saranno qui a casa 5 ragazzini dell’internato, loro vivranno con noi! Dalla meditazione del mattino alla buona notte saranno qui in casa, tranne per le ore che vanno alla scuola pubblica. Qui in casa dovrò fare un po’ da mamma, pulire, cucinare, cercare di voler bene a questi ragazzini, aprire la porta ai vecchietti che arrivano e poi… appena posso uscire nelle varie comunità, fuori dal centro di Escoma dove regna una povertà ancora durissima.

Ci sono soprattutto tanti anziani soli, a cui diamo i viveri ogni mese e che andiamo a trovare per farli sentire meno soli ed aiutarli per quello che possiamo. Oggi sono andata nel pomeriggio con una catechista, Betza che mi ha accompagnato da una nonnina di Queropi…a un ora di cammino, si chiama Marcela. Abbiamo incontrato Lei e suo marito (86 anni) dentro una vera e propria capanna di due mt per due con muri di terra e tetto di paglia, completamente nera per il fumo.. con la porta piccola e senza finestre, un mucchio i vestiti sporchi e puzzolenti di pipì come giaciglio. Il marito per la cataratta è diventato cieco da entrambi gli occhi, ed ora rimane sempre lì, non può più uscire anche per paura di cadere. Lei deve andare coltivare un po’ di patate per sfamarsi tutti e due… ma non so dove trovi la forza per farlo. Ha le mani nere di terra, i piedi scalzi, neri anche loro. L’acqua è a 200 mt giù per una discesa… in una pozza dove noi non laveremmo i piedi… sono così tante situazioni, così dure ed estreme che non sai dove sbattere la testa… qui poi fa davvero freddo… Che divario… la vita dei poveri è proprio uno schiaffo che ti fa venir voglia di non lamentarti mai, di ringraziare sempre, di cogliere il momento presente per fare qualcosa… alzare lo sguardo da sé e provare ad offrire almeno la forza, le braccia, le mani ed i piedi… in riparazione al troppo che abbiamo e che ci chiude gli occhi ed il cuore!

                                                                                                                Chiara e Chicco

Una settimana speciale

Come è ormai tradizione il gruppo famiglie della Parrocchia ha vissuto una settimana di convivenza con sei amici del Cottolengo, quella a cavallo tra luglio ed agosto. Alla sera gli Amici venivano riportati alla Casa della Divina Provvidenza a differenza degli altri anni che dormivano in Parrocchia o presso le famiglie, questo per non creare troppo disagio al rientro alla fine della settimana. L’esperienza della convivenza è davvero significativa anche se vissuta per poco tempo, permette dialogo, attenzioni quotidiane che si traducono in conoscenza ed amicizia più intensa, proprio come avviene nei campeggi. Vivendo insieme le doti, le caratteristiche ed anche i difetti di ciascuno diventano motivi di crescita per tutti e si da un senso più concreto a ciò che chiamiamo amicizia. Anche se limitato nel tempo e nel numero questa settimana offre a tutta la Comunità un messaggio importante.

Giovani famiglie

L’otto ed il nove agosto il nascente gruppo delle giovani famiglie si è trovato a Trausella, erano pochi, per una serie di piccoli incidenti famigliari, ma compensati dal buon numero di bambini. Hanno deciso di trovarsi una sera al mese per pregare insieme e di vivere un momenti d’incontro (possibilmente una domenica ogni due mesi) sugli atteggiamenti e attenzioni che è bello vivere in famiglia. Sono davvero delle buone decisioni…

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