Santi Martiri Cinesi e S.Veronica Giuliani – XIV Domenica Tempo Ordinario

santi Martiri Cinesi

Santi Martiri Cinesi (Agostino Zhao Rong e 119 Compagni)

Canonizzato il primo ottobre del 2000, Zhao è uno dei 120 martiri cinesi che dette il suo sangue nel bel mezzo di una delle tante ondate di persecuzione della Chiesa nel fiume Impe Center.

Il cristianesimo venne in Cina, attraverso la Siria, nell’anno 600. Nel corso della storia, il cristianesimo in Cina fu attraversato da momenti di libertà e da tempi di persecuzione. Gli ottimi rapporti esistenti fra alcuni missionari e l’imperatore K’ang Hsi e grazie ai suoi servizi per ristabilire la pace tra la “zar” della Russia e il “Figlio del Cielo”, che è l’imperatore, fu emesso il primo decreto di libertà religiosa nel 1692, in base al quale tutti i suoi sudditi potevano seguire la religione cristiana e tutti i missionari potevano predicare nei suoi vasti domini. Di conseguenza, l’attività missionaria e la diffusione del messaggio evangelico si sviluppò in modo significativo e ci furono molti cinesi che, attratti dalla luce di Cristo, chiesero di essere battezzati.

Ma purtroppo la spinosa questione di “riti cinesi” irritò il Empera dor Kang Hsi che preparò la persecuzione (fortemente influenzato dal vicino Giappone) dove furono distrutte molte chiese ed uccisi fedeli e missionari.

I 120 martiri vissero tra il 1648 e il 1930. La maggior parte di loro (87) nacque in Cina. C’erano bambini, catechisti, genitori, lavoratori … tra nove e 72 anni. Tra di loro c’erano quattro sacerdoti cinesi. Uno è Sant’Agostino Zhao Rong, sacerdote diocesano cinese, essendo prima uno dei soldati che scortavano Mons.  Dufresse da Chengdu hasta Beijin, era stato colpito dalla sua pazienza e chiese di essere annoverato tra i neofiti. Una volta battezzato, fu inviato al seminario e più tardi divenne prete. Successivamente, esercitando il suo ministero sacerdotale, fu arrestato, subì torture crudeli e morì nel 1815. Zhao fu il primo custode della prigione di Stato, dove incontrò i missionari. Il suo stile di vita fu da esempio per tutti.

 

santa Veronica Giuliani

Santa Veronica Giuliani

Vergine

Nacque a Mercatello (Marche) nel 1660, e nel battesimo le fu imposto il nome di Orsola. Giovanetta, fu posta dalla sua madre moribonda sotto la protezione del Salvatore ed ella ne concepì subito una grande devozione. che le fu sorgente di molte grazie. Desiderava sempre di soffrire qualche cosa per Gesù; si diede all’acquisto delle virtù dell’umiltà e dell’ubbidienza che adornarono la sua fanciullezza. Colla pazienza e colle preghiere vinse l’ostinato suo padre che la voleva sposare a qualche nobile, ed entrò nel convento delle Cappuccine di Città di Castello. A diciassette anni fu ammessa con grande suo giubilo alla professione dei voti religiosi e prese il nome di Veronica. Da vera religiosi ella non pensava ad altro che a piacere a Gesù, seni curarsi delle speranze e fallaci attrattive che il mondo presenta all’età giovanile. Tale rinuncia a se stessa e a mondo ed una dedizione generosa al Signore, furono i principio di quella perfezione che la condusse alla santità. Veronica era giunta all’età di 33 anni quando ebbi più volte la visione di un calice ripiene; d’un liquore chi le provocava un’indicibile ripugnanza. Al tempo stesso subì l’incoronazione di spine che lasciò apparire attorno al suo capo profonde ed acute trafitture. I dolori furono ancora aumentati dai medici che dopo aver tentato invano di guarirla, si dichiararono impotenti.

Fra tanti spasimi si manteneva sempre completamente sottomessa al volere di Dio. Con licenza dei superiori, incominciò un digiuno a pane ed acqua che durò tre anni. Nel Venerdì. Santo del 1697, mentre domandava a Dio umilmente e di cuore perdono dei suoi peccati, le apparve Gesù Crocifisso e le impresse le sacre stimmate. Il Vescovo, informato di tal prodigio, venne a visitare la suora e si accertò del miracolo; il sangue fluiva dalle ferite dei piedi, delle mani e del costato. Veronica, lungi dal voler ingannare chi la circondava, si mostrava timorosa che ciò che avveniva in lei fosse opera del demonio. Anche i superiori vollero accertarsi dell’origine del fatto, e a tal fine posero alla prova la virtù della serva di Dio. Fu deposta dalla carica di maestra delle novizie e la chiusero in una cella dell’infermeria; fu trattata da strega, derisa, maltrattata, privata della Comunione, scomunicata. Ma la pace del cuore non l’abbandonò mai; si rammaricava soltanto di non poter ricevere Gesù ed assistere alla S. Messa.

Cessata la dura prova le consorelle mutarono il loro disprezzo in alta stima, avendo conosciuto la soda virtù di suor Veronica. Gesù però voleva partecipare alla sua serva altri dei suoi dolori. Tutti gli strumenti della passione del Signore furono impressi in modo sensibile nel cuore di Veronica.

Nel 1716 ella veniva eletta badessa e vi rimase fino alla sua morte che avvenne il 9 luglio 1727, dopo cinquant’anni di vita claustrale.

PRATICA L’unione con Oio suppone la morte completa ad ogni ombra di vizio, ed una dedizione senza riserva a Dio

PREGHIERA Signore Gesù Cristo, che la beata Veronica vergine rendesti mirabile per le stimmate della tua passione, concedi, propizio, che crocifiggendo la carne, meritiamo di giungere ai grandi eterni.

 

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