Insegnamento cellule n° 9

   Santissima Trinità
“Vi guiderà a tutta la verità”  

 

Carissimi/e,

riflettiamo ancora una volta sul Vangelo della domenica, quella del 22 maggio festa della Santissima Trinità. Anticamente si insisteva sull’aspetto speculativo-razionale del dogma di fede: un Dio in tre persone. La conclusione era quella che comunque bisognasse credere, perché comunque quel mistero era lontano  dalla vita di ogni giorno. Mi ricordo ancora una barzelletta dove il confessore di fronte ad un uomo che in punto di morte diceva  di non poter credere perché uno non è uguale a tre, gli avesse detto: “ma credi, che cosa ti costa, intanto non li devi mantenere tu le persone della Trinità….”  Era un approccio al Mistero totalmente sbagliato, la Trinità è il fuoco iniziale da cui tutto l’essere prende origine, è il punto centrale a cui tutto l’Universo converge ed è il vento che spinge il cammino dell’umanità verso la sua pienezza. Pur essendo un mistero, ciò che possiamo progressivamente comprendere della Trinità ha  un riferimento profondo con le esperienze più importanti della nostra vita e ci fa intuire la grandezza dell’uomo disegnandolo  dentro orizzonti infiniti.

 

 

Dal Vangelo secondo Giovanni 16,12-15
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: “Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando però verrà lo Spirito di verità, egli vi guiderà alla verità tutta intera, perché non parlerà da sé, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annunzierà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prenderà del mio e ve l’annunzierà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà del mio e ve l’annunzierà”.
      

 

Questo brano evangelico può essere considerato come una finestra – appena socchiusa ma preziosissima – che ci permette di dare uno sguardo all’interno del mistero di Dio. Gesù parla in prima persona e parla del Padre, di se stesso e dello Spirito.

 

Tutto quello che il Padre possiede è mio  ….” (v. 15)

Solo Gesù può fare questa affermazione, tutto quello che il Padre possiede è di Gesù, perché lui è il Figlio e lo ha ricevuto. L’intima relazione tra il Padre e il Figlio è nell’ordine dell’amore e del dono.  Gesù, Figlio divenuto Uomo, rivela chi è Dio,  dobbiamo mettersi in ascolto di Gesù. Il Padre non è accessibile che al Figlio e nel Figlio. Nella persona concreta di Gesù e nella sua esistenza storica, nelle sue opere, nelle sue parole, nella sua obbedienza, nella sua passione-morte-risurrezione, Dio si è fatto vicino, raggiungibile e conoscibile   ed ha mostrato il suo vero volto. Noi conosciamo qualche cosa di  Dio nel suo modo intimo di essere,  solo perché Dio si è fatto vicino, ci ha salvato e ha voluto camminare con noi. La storia della conoscenza di Dio coincide in pieno con la storia della salvezza dell’umanità. Proprio come avviene per i bambini, la conoscenza dei genitori coincide con l’esperienza  dell’essere curati, custoditi, sorretti dai genitori. La prima rivelazione del nome di Dio è Jahvè che gli esegeti  traducono con “Io sono colui che sono per voi”.  Dio è amore, e questo spiega come il desiderio più profondo dell’uomo sia quello di essere amato. Dio è amore e allora non può essere un Dio solitario perché l’amore non esiste se non tra due o più persone. Se Dio è amore ci deve essere in Lui uno che ama, uno che è amato e l’amore che li unisce. Nonostante quello che dicono di noi i mussulmani,  crediamo in un Dio unico ma non solitario, siamo monoteisti. Don Tonino Bello  evidenziava come uno più uno più uno fa tre ma uno per uno per uno fa sempre uno. Il Padre è tutto nel Figlio e il Padre e il Figlio sono tutto nello Spirito Santo.

Una unità perfetta, una eguaglianza assoluta nella diversità delle relazioni, ecco il nucleo della Trinità.

In Dio, unità e diversità si incontrano, sia l’unità che la diversità sono valori e in Dio ci sono contemporaneamente tutti e due. La diversità non è divisione ma ricchezza. Non è questa una delle cose più importanti che dobbiamo sapere vivere  per essere felici in questo mondo? Uguali per dignità e diversi per caratteristiche, diversi per colore della pelle, cultura, sesso, razza,  eppure godere di pari dignità come persone umane. La dinamica della vita di Dio che è l’amore è l’unica dinamica che può portare gli uomini alla felicità.

Questo messaggio Trinitario di Dio trova il suo primo e più naturale campo di applicazione nella famiglia. La famiglia può  essere un riflesso terreno della Trinità, essa è fatta di persone diverse per sesso, per età, con tutte le conseguenze che derivano da queste diversità: diversi sentimenti, diverse esigenze e gusti, ecc… Il successo di un matrimonio  e di una famiglia dipende dalla misura con cui  questa diversità sa raggiungere una superiore unità.

L’esperienza famigliare è davvero importante per comprendere chi è Dio, perché in essa si fa esperienza dell’amore che diventa vita, di una comunione di destini  che si accolgono reciprocamente nella solidarietà.

Così come conoscere Dio ci aiuta a vivere in profondità le relazioni famigliari.

 

Annuncerà le cose future   ….” (v. 13)  “non significa che lo Spirito rivela la cronaca dell’avvenire ma che ci aiuta  fare una lettura della storia presente alla luce della sua conclusione, cioè alla luce della storia di Gesù che è lo svelamento del futuro. Se leggessimo la storia chiusa nel presente, dovremmo concludere che l’amore è sconfitto, daremmo ragione al mondo e torto a Gesù. Ma se leggiamo la storia alla luce della sua conclusione – cioè la luce del giudizio di Dio già avvenuto in Gesù allora possiamo concludere che la carta vincente, anche se ora è smentita e crocifissa è proprio l’amore.”

 

 

Alcune domande:

  • Quale importanza ha Gesù per la mia conoscenza di Dio e per la mia preghiera?
  • Qual è la mia esperienza dello Spirito Santo? Quali sono le caratteristiche positive che il Movimento Carismatico ed il Rinnovamento dello Spirito hanno  offerto alla Chiesa?
  • Come vivo la paternità di Dio ?

 

Don Alberto

 

Cossato,   17  Maggio  2016

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