Insegnamento Cellule n° 14

L’incontro di Gesù con un uomo ricco (Mc. 10, 17-30)

insegnamento per le Cellule

 

Carissimi/e,

questa sera vi propongo di rileggere il Vangelo di domenica scorsa, sia perché non ho avuto ancora il tempo di preparare l’insegnamento sull’ enciclica “Laudato si “ e sia soprattutto perche questa pagina di Vangelo ha degli spunti molto belli per la nostra vita spirituale. L’abbiamo ascoltata tutti, sabato e domenica e quindi è ancora nelle nostre orecchie e questo ci permette di andare più in profondità. Io offrirò alcuni spunti di riflessione, ma molti altri possono essere suggeriti da voi a secondo di quanto lo Spirito dice ai vostro cuori..

Prendiamo allora il testo e leggiamolo attentamente.

 

Che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna …” (V. 17).   Quest’uomo, altri Vangeli dicono un giovane, ha sete di vita, ha delle profonde esigenze spirituali, ecco una prima osservazione: dobbiamo sapere coltivare nel nostro cuore delle esigenze alte di vita, perché solo così ci apriamo ad un incontro profondo con il Signore. La Comunità Cristiana deve aiutare a porre domande importanti, deve aiutare ad affinare la nostra sensibilità spirituale. Non è una cosa immediata, questo avviene in un cammino autentico di vita comunitaria dove si è attenti alle relazioni alla ricerca del bene degli altri e del bene comune. E’ importante poi confrontarci con i Maestri spirituali di cui la Chiesa ne è molto ricca.

 

Tu conosci i comandamenti …” (v. 19).”  Ci sono gradini nella vita spirituale, il primo e più importante è l’osservanza dei comandamenti. Gesù ne sottolinea alcuni che riguardano la relazione con gli altri. Senza l’osservanza dei comandamenti non si costruisce http:\\/\\/parrocchiasperanza.blog\\/wpa e ci si illude di essere in relazione con Dio. Questo primo gradino è fondamentale, anche se non scontato. Chi non li sta osservando i comandamenti se vuole essere gradito a Dio deve correggersi, pentirsi e riprendere la via giusta.

Una cosa sola ti manca ...”(v. 21). Normalmente queste parabole di Gesù vengono interpretate in questo modo. L’osservanza dei comandamenti è di obbligo se si vuole essere graditi a Dio. Il vendere tutto e dare ai poveri invece è una scelta libera che riguarda solo chi vuole essere più perfetto. Questa interpretazione è in parte giusta ed in parte no. Effettivamente ci sono diverse tappe nella vita spirituale. Però il passaggio da un gradino all’altro non è un passaggio facoltativo anche se può avvenire solo nella massima libertà. In fondo si tratta di passare dall’obbedienza ad una legge che è l’obbedienza della creatura al suo creatore, del servo al suo padrone, ad un rapporto di sequela, ad un rapporto di amore dove noi ci fidiamo del Signore. E’ una relazione libera perché l’amore esige la piena libertà, ma nello stesso tempo c’è una esigenza interna all’amore che mi fa corrispondere all’amore di chi mi ama. Santa Teresa faceva un’osservazione molto profonda, noi possiamo gareggiare con Dio alla pari solo sotto un aspetto; quello del tutto. La differenza tra noi e Dio è infinita, ma come Dio si è donato tutto a noi così noi possiamo donarci tutto a Dio. Questo fa parte di una relazione di amore dove ci si prende sul serio e dove ci si vuol amare fino in fondo. Si è nella piena libertà ma se liberamente si dice di no il rapporto di amore si interrompe, ha uno stop. Rinunciamo ad amare fino in fondo, a vivere l’amore nella pienezza.

Certo, non tutti sono chiamati a vendere tutto, almeno come è stato chiamato quell’uomo ricco. Il percorso della nostra relazione con Dio, varia da persona a persona, ma è per tutti altamente esigente, perché Dio si dona davvero tutto. E’ esperienza nella vita spirituale che in modo diverso nei vari tornanti della nostra storia, Dio ci chieda delle cose che per noi rappresentano il vendere tutto: e siamo nella situazione di quell’uomo. Che cosa siamo disposti a fare?

 

 

Quanto è difficile per quelli che possiedono ricchezze ...”(v.23). Indubbiamente molti sono gli avvertimenti di Gesù sull’ attaccamento alle ricchezze, più volte li troviamo nel Vangelo. Sperimentiamo nella vita come l’inganno delle ricchezze, cioè il fondare la nostra vita sui beni e fare di tutto per averne sempre di più è una tentazione molto comune per l’uomo che gradatamente lo distoglie dalle esigenze più profonde, gli impedisce relazioni autentiche, lo chiude in se stesso, gli rende il cuore di pietra. Ma non sono solo le ricchezze che ci possono allontanare da Dio ma tutte quelle realtà, che anche se buone in se stesse, cambiano di segno quando ci impediscono di seguire il Signore Gesù la dove ci vuole condurre.

 

Impossibile agli uomini ma non a Dio ...”(v.27). E’ un’affermazione molto importante di Gesù, davvero il non anteporre http:\\/\\/parrocchiasperanza.blog\\/wpa al suo amore, alla sua sequela, essere liberi dal desiderio delle cose è dono di Dio prima di essere una scelta nostra anche se implica per noi un grande sforzo. La sequela di Gesù è un dono che dobbiamo sapere chiedere, lì c’è il segreto della felicità della nostra vita.

 

Cento volte tanto …. e la vita eterna …” (v.30) Gli apostoli sono sbalorditi. Si può ben leggere tra le righe la loro incomprensione e la loro difficoltà nel seguire Gesù … questo ci consola. La risposta di Gesù però è davvero vera, molti l’hanno testimoniata ed anch’io ne sono testimone, quando si da una cosa al Signore si riceve cento volte tanto, evidentemente in modo diverso ma davvero anche molto di più di cento volte. Si ha una pienezza nella vita presente che è segno della pienezza della vita futura. Per quello che riguarda la mia esperienza, queste parole sono davvero vere.

 

 

 

Alcune domande:

 

  • Come mi interroga questa pagina di Vangelo ?
  • Come corrisponde alla mia esperienza di vita spirituale ?
  • La nostra Comunità ci aiuta a fare delle scelte radicali ? Ci educa a dare tutto ?
  • In che modo ?

 

 

Don Alberto

Cossato, 12 Ottobre 2015

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