Commento al vangelo della XXV Domenica del tempo ordinario

Commento a cura
di Wilma Chasseur

UNA VITA CALMA E TRANQUILLA?

 

Il Vangelo ci parla dell’amministratore licenziato che condonò parte dei debiti ai debitori: i debitori

siamo tutti noi (“rimetti i nostri debiti…”) e il creditore è Dio verso il quale saremo sempre e solo

debitori, e quanto! Ma vorrei soffermarmi sulla seconda lettura che mi ha colpito in modo particolare e trovo che si adatta perfettamente al momento che stiamo vivendo.

 

“Si facciano preghiere per chi sta al potere

“Carissimo, ti raccomando che si facciano domande, suppliche e preghiere per tutti gli uomini, i re  e quelli che stanno al potere, perché possiamo trascorrere una vita calma e tranquilla con tutta pietà e dignità”. E “che gli uomini preghino, alzando al cielo mani pure senza ira, né contese”. Così scriveva san Paolo a Timoteo, duemila anni fa! Come si vede, la Parola di Dio è sempre attuale! Non siamo più in un regime di natura innocente, ma in un regime di natura peccatrice.

Le bestie fanno la guerra anche loro, ma per la sopravvivenza. Una volta sfamate, si fermano, anche le più feroci. Ma l’uomo non FA la guerra; l’uomo PENSA la guerra,  la studia, la prepara nei minimi dettagli, la perfeziona, ne fa un fine a sé stesso e non si ferma più! Perché?  Ma perché mette le sue facoltà spirituali di intelligenza e volontà -che sono illimitate- a servizio del male, e questo diventa infinito, atroce, e infinitamente assurdo e mostruoso!

 

  • Dove sono le frontiere del bene e del male?

Le frontiere del bene e del male passano attraverso il cuore dell’uomo che è aperto verso l’alto, per accogliere le ispirazioni buone, ma, ahimè! è anche aperto verso il basso. C’è una tremenda legge che, purtroppo, non  è solo scritta nei libri di teologia, ma è una triste realtà: più l’uomo si abbandona al male, più entra sotto il potere del maligno che acquista dei diritti su di lui, e lo rende

suo schiavo e a sua immagine.

Gesù stesso diceva ai Farisei: “vostro padre è il maligno”. Questo va detto, non per spaventarci, ma per suscitare in noi due atteggiamenti concreti: uno di estrema vigilanza nello stroncare sul nascere, ogni male che voglia insinuarsi nel cuore, per evitare di entrare sotto il potere di altre forze; l’altro è di non lasciarci sopraffare dalla paura che nell’uomo sia più forte il male del bene, altrimenti la vita diventa invivibile perché nell’altro vedrò solo un nemico da cui proteggermi e non un fratello da amare e aiutare. L’uomo è un abisso tra due mondi, il bene e il male, ma se si vuole  suscitare il bene, occorre  sempre far leva sul bene che c’è nell’altro, perché se si sottolinea il male, si suscitano forze negative.

 

  • Se l’arcobaleno potesse sorgere sempre!

Le forze del bene sono infinitamente superiori a quelle del male e quando Dio dice basta è basta!

Fa più rumore un albero che cade che una foresta che cresce. Non sappiamo il perché di questo  mistero d’iniquità, in cui tanto spazio hanno le forze del male. Del resto Gesù stesso nell’unica preghiera che ci ha insegnato, ci esorta a chiedere di essere liberati da “Male” con la “m” maiuscola, perché, ormai, anche gli esegeti concordano nel dire che intendeva proprio dire il maligno e non solo il male in generale.

Questa guerra contro il male che abita nei nostri cuori, di cui ci parlava il Papa all’Angelus, siamo chiamati a vincerla tutti: a non lasciare mai che l’odio entri nel cuore, altrimenti sarà come un fuoco che cova sotto la cenere e prima o poi esploderà!

Facciamo entrare il Signore nel nostro cuore, in ogni cuore, affinché ne sia il padrone assoluto. E la pace regnerà  veramente. E l’arcobaleno sorgerà sempre.

    WILMA CHASSEUR

 

 

PENSIERO DELLA SETTIMANA

 

Quando si è grandi?

 

“La vera grandezza consiste non nel ricevere onori, ma nel meritarli”. (Aristotele)

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *