Commento al Vangelo della Pasqua di Risurrezione

LA MORTE NON E’ RIUSCITA A RIEMPIRE TUTTI I SEPOLCRI…
commento a cura di Wilma Chasseur

 Immagine di Pasqua

 

 

Vinta è la morte! Sconfitte le tenebre! I cieli, che fino alla morte di Gesù erano rimasti chiusi, impenetrabili ed inaccessibili, di colpo si riaprono. I giusti dell’Antico Testamento che aspettavano con trepidazione questo grandioso avvenimento, esultano nel sentire la voce del Salvatore che li chiama: “Sorgi o tu che dormi, prigioniero della morte e degli inferi, svegliati dal sonno, è giunta la tua ora, quella della tua liberazione: ritrova dunque la tua libertà, la tua patria e la tua figliolanza divina, pagata col mio sangue”. E’ questa la stupenda realtà pasquale: abbiamo un Salvatore che

dice anche a noi: risorgi o tu che giaci ancora nel sepolcro, prigioniero del peccato e delle tenebre, Io li ho vinti e distrutti entrambi.

Alzati e rivestiti di luce! Volgi il tuo sguardo a Colui che hanno trafitto, guarda ad Oriente da dove viene il tuo Sole che sorge per liberare “quelli che stanno nelle tenebre e nell’ombra della morte”.

  • Morte in deficit: un uomo le è sfuggito

E’ questa la meravigliosa notizia: abbiamo un Salvatore che ci salva, non una volta per tutte, ma ogni giorno, ogni ora, ogni momento ci salva, dai nostri traviamenti, sbandamenti, oscuramenti e tradimenti vari! Grazie al Suo sacrificio e alla sua presenza in noi, possiamo ogni giorno passare dalle tenebre del male allo splendore della luce, e diventare -da tenebrosi che eravamo- splendenti di candore immacolato. E’ lui la luce intramontabile che disperde le nostre tenebre! I Vangeli delle scorse domeniche, come quello della Samaritana, del cieco nato e della risurrezione di Lazzaro, erano altrettanti eventi pasquali in cui si era manifestata la potenza dello Spirito, che aveva convertito la Samaritana, risanato il cieco e risuscitato Lazzaro. Tutti segni che manifestavano la potenza e la gloria del Figlio di Dio. E se nella risurrezione di Lazzaro -per dare ancor più gloria a Dio– aveva aspettato che morisse e che passassero vari giorni prima di risuscitarlo, l’avvenimento di oggi fa risaltare ancora incomparabilmente di più la Sua onnipotenza: infatti non è sceso dalla Croce mentre era ancora vivo, come lo sfidava a fare la plebaglia Dio, ma è uscito vivo dal sepolcro sigillato, dopo che era già morto!

La morte è in deficit: non è riuscita a riempire tutti i sepolcri.

 

  • Chi muore e poi non risorge, chi è?

Prova supremamente inconfutabile della Sua divinità! Finché un uomo muore e poi non risorge è sicuro che è solo un uomo, ma quando un uomo muore e poi risorge, non è più solo un uomo: non può essere che Dio! E Dio in persona! Perché oltretutto di quell’Uomo -per quelli che lo vorrebbero solo uomo- non si è mai e poi mai trovato il cadavere. Vediamo nel Vangelo di oggi, le donne che preparavano gli unguenti, le erbe e gli aromi per andare ad imbalsamare quel corpo: Ebbene quel corpo non l’hanno trovato, né nel sepolcro, né fuori, né nei paraggi. Mentre le donne preparavano gli aromi, lui stava già risorgendo da morte.

Ed è vivo ancora oggi con il Suo corpo glorioso e vivrà per i secoli dei secoli.

 

  • Entrata del sepolcro…ma dov’è l’uscita?

Sì, Gesù Cristo vive, anzi è il vivente. Ed è una realtà storica! Non è un mito, né una leggenda: io non sarei qui a scrivere se Lui non fosse vivo e presente con il suo Spirito e voi non sareste qui a leggermi, perché non vi interesserebbe la storia di uno che non è mai esistito e che non cammina con voi ogni giorno, dandovi forza e coraggio per andare avanti. Coraggio dunque, amici: non siamo soli nel cammino. Colui che passava per le contrade della Palestina, attraversa ancora le nostre strade e le nostre vite, parla al nostro cuore e oggi si eleva in alto, vincitore anche della morte, per dirci che è andato a preparaci un posto.

E per dirci che neanche noi siamo destinati a rimanere per sempre nel sepolcro

 

VITAMINA SPIRITUALE

 

Dov’è l’uscita dal sepolcro?

 

Il cristianesimo è stato dichiarato morto infinite volte, ma poi è sempre risorto perché fondato su un Dio che conosce bene la strada per uscire dal sepolcro” ( Chesterton) E noi la conosciamo la strada per uscire dai nostri sepolcri? (= i peccati).

WILMA CHASSEUR