* AVVENTO * IIIª Domenica di Avvento

3° Domenica di Avvento

Terza Domenica di Avvento

17 dicembre

Oggi è la terza domenica di avvento chiamata “Gaudete” e la nuova parola chiave è gioia. Prendiamo come esempio una neo-mamma al settimo mese in cui ormai il gioco è fatto: da un momento all’altro può nascere! Pensa che gioia per quei genitori!

Oppure quando una coppia decide di adottare un bambino, pensa che gioia per quelle persone qualche settimana prima che accoglieranno questo fanciullo!

Ecco oggi è come se fossimo in questo periodo perché il Signore è vicino, siamo a poche settimane dal Natale, lasciamo il cuore gioire perché questa è una “bella e buona notizia”, il Signore sta venendo a cambiare la nostra vita.

La chiesa aiuta la preparazione al Natale con la voce dell’ultimo dei profeti, Giovanni Battista. Egli è l’apripista a Colui che deve venire, una voce che ci aiuta a capire come preparare le strade del nostro cuore e poter accogliere l’Emmanuele (Dio con noi)

Prima della venuta di Gesù, Dio ha pensato di preparare Israele all’incontro con suo Figlio attraverso la voce dei profeti che molte volte pagavano con la loro stessa vita: questo è il caso di Giovanni Battista, quella voce che urla, grida, cerca di farsi ascoltare, parla della venuta di Dio per preparar la strada. La voce di Giovanni è quella voce che sentiamo all’interno del nostro cuore che ci sta dicendo “preparati ad accogliere la salvezza che è vicina”, “preparati perché in te avverrà la rinascita”. Giovanni rende testimonianza alla Luce, quella vera, che sta per nascere in ogni uomo, quella luce che a Natale si fa più viva per guidarci sulla strada di ogni giorno, sulla strada della vita.

Giovanni non si definisce mai profeta ma “voce di uno che grida nel deserto” e la sua unica missione era quella di essere il precursore del Salvatore e l’ha portata fino in fondo questa missione, pagando con la vita anzi con la sua testa. Come ha fatto Giovanni anche noi siamo chiamati ad annunciare la nascita del Cristo e ad imitare Gesù che anche quest’anno entra a illuminare la nostra vita e saremo solo noi, illuminati dalla bontà divina, che faremo conoscere questa luce con le buone opere, con la nostra presenza e vicinanza alle persone che soffrono, con il nostro operare per mettere quella goccia che insieme a quelle di altri costituiranno l’oceano di pace e libertà. Iniziamo a sentire l’emozione del Natale non perché stiamo preparando il cenone ma perché quel giorno sarà solo pace e armonia nelle nostre famiglie.

Noi dobbiamo essere testimoni, non accentratori, egoisti, superbi, avidi, gelosi di Dio o degli altri ma quelli che “indicano” Gesù con parole e opere.

Mentre Giovanni annunzia a tutti la venuta della salvezza, battezza con acqua e avverte che in mezzo a loro era presente una persona particolare “che voi non conoscete, uno che viene dopo di me, al quale io non sono degno di sciogliere il legaccio del sandalo”. Pensiamo un attimo a queste parole dette dal profeta…. Gesù è presente nel mondo, il suo Vangelo viene predicato ovunque ma il mondo continua a non conoscerlo o meglio a non conoscere il valore del Natale.

E allora vi lascio riflettere su questa frase, pensateci e meditate : “Rallegratevi sempre nel Signore: ve lo ripeto, rallegratevi, il Signore è vicino”.