Yobel Giugno 2015

Yobel: giugno 2015

Carissimi,

il mese di giugno è caratterizzato dalla fine delle scuole e per la parrocchia dall’inizio delle attività estive. Vivere con i ragazzi aiutandoli a scoprire le buone regole dello stare insieme è davvero cosa importante per la parrocchia!   Ma non si tratta tanto di fare cose straordinarie, quanto di camminare insieme. E in questo cammino tutti (animatori, sacerdoti, genitori, catechisti, fedeli….) dobbiamo sentirci coinvolti. Vogliamo creare una comunità educante che non insegna tanto delle dottrine ma vuole far vivere in un clima di amicizia e attenzione reciproca, di ricerca del meglio, di generosità che sono l’ambiente ideale per comprendere la proposta che Gesù ci fa nel suo Vangelo. Una parrocchia dove i ragazzi si sentono di casa ma non solo loro, i genitori, e tutte le persone che vogliono condividere il progetto educativo. Invito allora chi può a dare una mano. Creare un paese dove davvero si vive bene dipende anche da noi, dipende da tutti partendo da noi.

Non solo i ragazzi e bambini ma anche tutti coloro che sperimentano una particolare fragilità, gli ammalati, i molti anziani, chi è senza lavoro, gli immigrati, sarebbe bello che si sentissero di casa in parrocchia.   Sugli immigrati poi occorre fare un pensiero più attento capace di guardare il futuro. In questo periodo siamo particolarmente interrogati anche perché un gruppo di loro è stato collocato nella cascina Aurora di Castellengo. In parrocchia ci si interroga per capire come aiutare l’inserimento delle persone che vengono nella nostra zona, quelle che evidentemente vorranno restare da noi. Non voglio entrare nel complesso problema degli immigrati che attualmente sbarcano sulle nostre coste, ma solo precisare alcune verità che devono essere evidenti per noi cristiani. Ogni persona è figlio di Dio perché è voluto bene da Dio infinitamente. Il comando dell’amore cristiano è universale (addirittura nei confronti di chi ci è nemico e ci ha fatto del male). Queste persone non sono dei criminali ma persone che scappano da una situazione insostenibile (guerra, miseria e persecuzione raziale o religiosa) e sono prive di tutto. L’impatto con il nostro territorio non sarà facile ma dipende da noi se risulterà positivo oppure no. Il sentirsi accolti e degnamente aiutati dalla popolazione indubbiamente aiuterà anche loro a rendersi ben disposti nei nostri confronti. Guardando il futuro, vista anche la bassissima natalità della nostra terra senz’altro avremo bisogno di loro se non vogliamo implodere. Accogliere, dare una mano è quindi il modo migliore per pensare al domani. Organizzeremo anche incontri per conoscere meglio le culture da cui arrivano e per far conoscere a loro la nostra.   Una conoscenza senza pregiudizi è il primo passo che allarga la mente ed il cuore. Martedì 9 giugno alle ore 21 presso la chiesa di S. Pietro a Castellengo organizzeremo con la Caritas Diocesana, un incontro su come accogliere gli immigrati a Cascina Aurora.   Camminiamo allora su queste strade, buon mese di giugno !                                                                                                                    don Alberto

 

Un momento molto emozionante e sentito

Il 10 maggio scorso per la nostra Comunità è stata una bellissima giornata di festa. Il gruppo dei bambini della IV° elementare e 4 bambini del gruppo “LIS” (lingua dei segni) hanno ricevuto la loro Prima Comunione. E’ stato un momento molto emozionante e sentito per noi catechiste, perché accompagnare questi bambini sulla strada verso Gesù è stata una scoperta continua che a livello personale ci ha arricchite moltissimo. Anche la condivisione di un pezzo di cammino con i bambini sordi ci ha avvicinato ad una realtà sconosciuta e ci ha aiutati a capire che a volte non servono le parole per comunicare e per comprendersi.

Durante l’anno alla messa domenicale, il nostro gruppo è stato un po’ rumoroso e distratto, a volte catturare la loro attenzione è stato complicato, ma in mezzo a questo “rumore” il cuore dei bambini è riuscito comunque a catturare con purezza il messaggio della presenza di Gesù nel vita di ognuno.

Siamo diventati un gruppo a tutti gli effetti proprio grazie alle nostre diverse personalità senza mai soffermarci sulle differenze, che abbiamo imparato ad accogliere potenziando le qualità di ciascuno. Determinante è stata la presenza costante e sempre propositiva dei nostri animatori.

La partecipazione attiva di tutti i bambini alla celebrazione Eucaristica li ha resi parte della Comunità. Un grazie di cuore a tutti quelli che ci hanno aiutato a preparare e ad animare la celebrazione.                                                                                             Monica e Mariarosa

 

Io sono quaggiù nel fondo…..

Io resto quaggiù/nel fondo di una casa è per noi tutti/senza ragioni e ipocrisie/una terra senza prigioni e un sogno sarà il mio respiro d’acqua/un vaso di cristallo il cuore/accoglier la nascita di mille cavallucci non più lamenti/non più aprirsi e chiudersi di cancelli/le nostre vite saranno astucci di perle (IO STO IN FONDO AL MARE di Fernanda Ferraresso)

Quando alcune tragedie diventano parte della quotidianità, non ci si accorge quasi che accadono. Ma se in un giorno, come per esempio il 19 aprile 2015 una di queste, le morti in mare, assume numeri devastanti….ci accorgiamo della realtà vissuta da tanti fratelli. E se fossero mancati due zeri al bollettino di morte? Sarebbe stata una notizia “non sentita”. “…morti senza storia, morti di nessuno. Scomparsi nel nostro mare e spesso cancellati dalle nostre coscienze”

Ascoltando di quelle morti ho sentito forte il desiderio di pregare per loro; ho ricordato un giorno del 2004 in cui un grande dolore si avvicinava alla mia famiglia e un gruppo di amici si è messo a pregare per noi…tutti insieme. Mi è sembrato doveroso fare “almeno questo”.

“Profughi, clandestini, extra-comunitari” diventano parole che diluiscono la specificità umana .

Discussioni politiche e non si stanno susseguendo, internazionali e locali, ma non sempre LA PERSONA, nella sua sacralità, ne è il centro.

Per sentirci parte di questa realtà, si è quindi deciso, come comunità parrocchiale di unirci in un momento di preghiera che si terrà venerdì 12 giugno presso la nostra chiesa.                                                               Anna Z.

 

“westATE „ Centro estivo 2015 ……
Ormai ci siamo quasi, l’estate è alle porte!
E insieme arriva anche il centro estivo che ci trasporterà nel mondo del WEST e che quest’anno sarà pieno di novità. Noi animatori abbiamo pensato di inserire una marcia in più rispetto agli anni scorsi, e per concretizzare questo desiderio abbiamo deciso di aprire l’oratorio estivo fin dal mattino, più precisamente dalle nove. Questo perché ci teniamo ad essere più presenti nella vita dei ragazzi che vengono in oratorio.
Si è anche pensato di differenziare le attività tra medie ed elementari, per poter proporre attività mirate, a seconda dell’età dei ragazzi. In particolare per le medie abbiamo deciso di introdurre il “giorno della carità”, durante il quale potranno mettersi al servizio di chi ha più bisogno, per capire che è importante non pensare solo a se stessi!

Come gli anni scorsi, il martedì pomeriggio andremo in piscina a Lessona in bici e il giovedì ci sarà la gita. Al mattino, soprattutto per le elementari, ci saranno dei momenti dedicati allo svolgimento dei compiti estivi, durante i quali i ragazzi saranno seguiti da insegnanti e dagli stessi animatori; altri momenti dedicati a giochi e altri ancora alla preghiera.
Per quanto riguarda il pranzo verrà servito “il primo” (il resto al sacco da casa). Tutti i venerdì ci saranno i giochi d’acqua (tempo permettendo).
Ogni settimana di centro estivo sarà caratterizzata da un tema su cui basare i momenti di preghiera o su cui discutere insieme; temi che possano portare alla crescita personale i bambini e i ragazzi. Il mercoledì, per concretizzare il tema della settimana ci sarà la testimonianza di una persona che attivamente si occupa del tema affrontato.                                                   Michele, Giulia, Arianna

 

I mille volti

Buongiorno a tutti! Eccoci qui, ci arrendiamo all’imbarazzante proposta di parlare di noi nella temuta “rubrica dei mille volti”…

Siamo Gianni e Silvia. Con i nostri cinque bambini abitiamo in casa parrocchiale, riempiendo rumorosamente una discreta quantità di locali.

La nostra esperienza alla Speranza ha avuto inizio cinque anni fa, quando don Alberto ci ha proposto di accompagnare a Trausella i ragazzi che allora finivano la terza media. Poi, visto che davvero “da cosa nasce cosa”, l’anno seguente ci siamo trovati a seguire il gruppo dei ragazzi di prima superiore e a fare catechismo. Quel primo periodo è stato molto bello e subito ci siamo sentiti accolti in questa Comunità parrocchiale, così abbiamo cominciato a esprimere a don Alberto il pensiero di venire a vivere più vicino a Cossato. Poi un giorno, salendo in macchina, con un piede già nell’abitacolo della fu Panda verde, il don ci spara lì: “Potreste venire a vivere in casa parrocchiale”; chiude la portiera e va. “Ah, si può fare!”, ci siamo detti… ed eccoci qua!

In quel periodo ci sembrava proprio che il cammino svolto fin lì nell’Operazione Mato Grosso fosse ad un momento di svolta. Eravamo già stati in missione due anni in Ecuador come coppia e i ragazzi delle medie che avevamo seguìto al nostro rientro ormai erano cresciuti, prendendo ognuno la sua strada, dentro o fuori dal movimento…. Così eravamo pronti per una nuova avventura… e abbiamo cominciato ad aiutare nell’oratorio, soprattutto con i ragazzi delle medie e con gli adolescenti.

Da quasi due mesi è cominciata l’esperienza di vita comunitaria con i ragazzi dell’oratorio. Speriamo che sia un’occasione di crescita umana e spirituale per tutti. Per noi lo è sicuramente… davvero la comunità scava e lima la persona, mette in discussione, fa arrivare al sodo… aiuta a regalare, spostarsi dal centro della propria vita, rimanere svegli…

Riteniamo che sia un grande regalo vivere qui, per noi e per i nostri figli. É un regalo vedere la vita che fanno don Alberto e don Marco ed essere accolti nella grande famiglia della Speranza.

Gianni e Silvia

 

Ci lascia……per un servizio più grande.

Chiara è stata per tre anni educatrice e guida del nostro doposcuola, un ruolo svolto con grande passione e competenza. Ora ci lascia per andare a servire dei bambini in Bolivia, lascia un grande vuoto che speriamo sia uno stimolo a fare di più e meglio da parte degli animatori del doposcuola e della parrocchia che hanno potuto avere in questi anni la testimonianza di impegno e di amore per i ragazzi che Chiara ha dato, e che ora con Chico suo marito continua a darci attraverso la sua scelta di andare servire i ragazzi poveri negli oratori del Mato Grosso. A loro i migliori auguri e la promessa di sostenerli in questa loro scelta.

A fine maggio si chiude un altro anno di doposcuola. Come responsabile sento di dover ringraziare la disponibilità e l’impegno di tutti i ragazzi volontari, “19 quest’anno” che hanno reso possibile aiutare davvero tanti bambini, (gli iscritti sono stati più di quaranta).

L’anno prossimo il doposcuola avrà un nuovo responsabile. Mio marito ed io partiremo il 14 giugno per la Missione di Escoma in Bolivia, dove rimarremo fino ad inizio 2016.

La missione di Escoma è una missione dell’Operazione Mato Grosso, movimento di cui facciamo parte da parecchi anni.

Già da ragazzi siamo stati entrambi in missione per un tempo piuttosto lungo. In questi primi anni da sposati la nostra “missione” è stata quella di far conoscere questo cammino ai ragazzi della città di Biella e accompagnare quelli che han scelto di intraprenderlo. Sono stati anni belli e intensi. Ora sentiamo che questa partenza possa essere un bene per noi come per i ragazzi.

Con la nostra scelta di metterci a disposizione per un bisogno della missione vogliamo provare a tener alta la bandiera della carità e sventolarla con entusiasmo.                                       Chiara

 

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