YOBEL: APRILE 2015

Yobel: Aprile 2015

Carissimi, la celebrazione della passione-morte e resurrezione di Gesù è il centro della nostra fede e del nostro essere Chiesa e Comunità. Ci dice San Giovanni “Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito….non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di Lui” (Gv. 3,16-17). Cos’è questa salvezza? E’ innanzi tutto una “ relazione nuova” con Dio Padre, una relazione da Figli attraverso Gesù. Questa relazione è dono gratuito, dono che viene dall’alto, ma non è come un mantello che ci riveste coprendo la nostra realtà, ma si irradia dal nostro cuore e con la forza dello Spirito Santo, forza di amore, fa crescere la nostra umanità, coinvolgendo tutti i campi dell’esistenza: personale, famigliare, sociale. Questa “relazione” sviluppa le nostre migliori potenzialità e ci conduce per la strada di vita che realizza il nostro più profondo desiderio di felicità. La nostra relazione filiale con Dio in Gesù, da una parte si scontra con il nostro egoismo e ci mette spesso in contraddizione con l’ambiente nel quale viviamo, ma nello stesso tempo realizza pienamente noi stessi. Essa poi non termina con la nostra vita terrena, ma raggiunge il suo compimento nell’incontro pieno con il Padre nel Regno dei Cieli. Il compito della Comunità Cristiana è mantenere viva la memoria della Morte e Resurrezione di Gesù e dare visibilità e testimonianza della forza che “opera” nei nostri cuori.
E’ la Pasqua del Signore!, Buona Pasqua! don Alberto

Cuamm – medici con l’Africa
La vendita delle uova di Pasqua ed altre iniziative sono finalizzate a sostenere “il progetto restituzione” che sostiene il Cuamm – medici con l’Africa. Sentiamo da Pino Ferro un’aggiornamento su ciò che si sta realizzando in Sud Sudan.
Aggiorno su ciò che si sta realizzando in Sud Sudan, attività sostenute anche dalla nostra parrocchia con “progetto restituzione”.
Gli ultimi dati ospedalieri disponibili per l’ospedale di Yirol del 2013 dimostrano, nonostante le tensioni prima e gli scontri tutt’ora in corso, un aumento generale dell’utilizzazione dei servizi sanitari erogati presso la struttura. Le visite prenatali totali effettuate in Ospedale sono passate dalle 1.747 del 2010 a 8.981 nel 2013 (con un aumento del 28% rispetto all’anno precedente); a queste ultime si aggiungono le 1.698 visite effettuate dal team dell’Ospedale attraverso le out-reaches nel territorio circostante. Nonostante ciò continua a stupire l’alto tasso di mortalità materna, così come il fatto che solamente 3 su 5 parti daranno come esito un nato vivo (il 54% dei parti). Questo ultimo, tragico dato ci dà la conferma di quanto ancora ci sia da fare e quanto necessario sia l’apporto di tutti.
È innanzi tutto fondamentale capitalizzare i buoni risultati ottenuti sin qui, soprattutto in termini di aumento dell’utilizzazione dei servizi di salute materna e riproduttiva presso l’Ospedale di Yirol e investire ulteriormente nel miglioramento della qualità del servizio offerto nella medesima struttura in particolare nella disponibilità di materiali di consumo e farmaci.
L’obiettivo di contribuire anche nel 2015 al miglioramento della salute materno-infantile è ambizioso ma necessario soprattutto per la visione di medio-lungo termine, l’unica in grado di dare risultati effettivi e consolidati. Saranno realizzate attività di formazione “sul campo”. In particolare saranno rafforzate le conoscenze e le competenze del personale sud sudanese rispetto alle emergenze ostetriche e neonatali e le prestazioni da garantire durante la clinica prenatale. Così come l’educazione alle madri sull’allattamento al seno e sull’alimentazione del neonato, lo screening per l’anemia, la prevenzione della malaria anche attraverso l’utilizzo delle reti zanzariere.
I beneficiari diretti del progetto saranno le circa 42.000 donne in età fertile e i bambini di età inferiore ai 5 anni (stimati in circa 30.000) che potranno godere di migliori servizi per la salute materno-infantile e maggiore accessibilità ai servizi della contea. Beneficiari diretti saranno inoltre i membri del personale sanitario dell’Ospedale di Yirol (97 persone), in particolare quelli di area materno-infantile, maggiormente formati grazie alle attività del progetto. Pino

Un’esperienza significativa
Sono una ragazza che frequenta l’oratorio della Speranza, una semplice persona piena di ambizioni e sogni. Oggi vorrei raccontare di un’esperienza (la partecipazione a momenti di preghiera e di festa organizzati dalla Koinonia Giovanni Battista presenti a Strona) che porto avanti ormai da quasi due anni, grazie alla quale ho realizzato molti sogni.
Sentivo spesso le mie amiche parlare degli “Incontri giovani” organizzati da un gruppo di consacrati di Strona, gli stessi che poco tempo prima erano venuti al centro estivo a fare ballare e cantare i ragazzi per lodare il Signore.
Non conosco il motivo reale che mi spinse a provare questa nuova realtà: forse mi avevano colpito le loro lodi nuove e speciali; forse ero curiosa di iniziare una nuova esperienza, l’oratorio mi riempiva già molto il cuore, ma desideravo qualcosa di più; soprattutto volevo con tutta me stessa tentare una nuova via per incontrare il Signore.
La Koinonia si trova in diverse regioni d’Italia, ma poco per volta sta aprendo nuove comunità internazionali. Queste si occupano di organizzare incontri di preghiera per tutti coloro che vogliono partecipare e, due volte l’anno incontri nazionali a Recanati, che si rivela un ‘occasione speciale di confronto e amicizia per i giovani.
In una tipica giornata di ritrovo si mescolano insieme canti, giochi, balli e preghiere legate ai passi dei Vangeli. Da quando frequento questo gruppo ho scoperto nuovi amici, alcuni lontani ed altri più vicini, ho compreso meglio le parabole, ma soprattutto il mio rapporto con la fede è migliorato …ora so che “ Cristo è risorto”. Giada

Essere volontari del doposcuola…
“L’abbiamo visto anche noi che con loro (alunni più in difficoltà nell’apprendimento) la scuola diventa più difficile. Qualche volta viene la tentazione di levarseli di torno. Ma se si perde loro, la scuola non è più scuola. E’ un ospedale che cura i sani e respinge i malati. E voi ve la sentite di fare questa parte nel mondo?…..”. Queste poche righe sono tratte da “Lettera a una professoressa” di don Lorenzo Milani, libro che consiglio a tutti….. a chi opera in campo educativo, scolastico in modo particolare, ma non solo a loro, a tutti! Ognuno di noi ha bisogno di rileggere la società ribaltando il punto di vista, mettendosi davvero dalla parte dei deboli, dei più poveri… Sposare l’ottica dell’inclusione anziché quella dell’esclusione, la collaborazione fraterna anziché la competitività.
La riflessione nel pensiero e la vita di don Lorenzo Milani e della sua Scuola di Barbiana ha accompagnato gli incontri di riflessione proposti ai ragazzi volontari del doposcuola.
E’ fondamentale renderci conto che nel nostro fare noi siamo a SERVIZIO proprio dei ragazzi più in difficoltà…. Vogliamo esserlo con gratuità e con passione come per testimoniare una logica diversa che esce dalle aulette del doposcuola e abbraccia il nostro modo di essere nella vita di tutti i giorni.
Essere volontari del doposcuola è un impegno serio che diventa per ognuno cammino di formazione personale per rispondere con i fatti all’interrogativo di don Milani: “E voi ve la sentite di fare questa parte nel mondo?” Chiara

Corso di chitarra
Prima di dare inizio ad un nuovo anno di oratorio, noi animatori ci siamo trovati e abbiamo deciso di prenderci a carico degli impegni fissi. Uno di questi è il “gruppo chitarra” del lunedì pomeriggio.
Abbiamo voluto unirci in questa esperienza per imparare a suonare questo strumento che ci permette di animare il sabato con i bambini e le nostre preghiere settimanali, è un momento di svago, per stare insieme e condividere questa passione. Max è il nostro amico istruttore che da anni suona e rallegra i campi e l’oratorio di Masserano che porta avanti insieme alla sua famiglia.
Abbiamo apprezzato molto la sua disponibilità e ne stiamo facendo tesoro.
Noi del gruppo chitarra stiamo cercando di allargare l’invito a chiunque sia interessato, perché più siamo meglio è. Angelica
Pezzi di un puzzle
Avete presente i pezzi di un puzzle? Ecco io a quella domanda postami da Gianni e Silvia una sera in cappella risposi così..Proviamo vedere come i componenti di questo celebre gioco abbiano più possibilità di incastro, cioè come ognuno di noi possa abbracciarsi con più persone tutte collegate fra loro.
Io scelsi questo incastro: condivisione, ma non intesa come i soliti moralismi che si associano spesso a questa parola……. Esaminandomi, effettivamente mancavo di qualcosa, ma la mia sedia a rotelle non mi preoccupava affatto, le carenze sono la caratteristica principale di ogni pezzo.
Quindi mi dissi ok, il mio ponte d’aggancio con gli altri sarà la mente; cosa fare?….il doposcuola.
Così, creando un legame con i ragazzi ho riempito (almeno spero), i loro buchi, diventando un pezzo un po’ meno imperfetto. Con la mia esperienza voglio comunicarvi che è solo il puzzle intero a essere perfetto. Non abbiamo tante vite da spendere, ma una sola, nel mondo però ci sono tante parti del puzzle che cercano qualcuno con cui fondersi. Aprire mente e cuore a quest’idea senza stancarsi, ascoltare la voce dentro di noi, e seguirla: sarà più facile…….. Linda

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