JOBEL Novembre 2015 – n° 11

Jobel

Il suono della Speranza

Carissimi

Il mese di novembre si apre con la Festa di Tutti i Santi. Questa festa ha un significato davvero particolare per la Comunità Cristiana: i Santi non sono solo coloro che sono stati messi sugli altari ma siamo tutti noi che con fatica e molte contraddizioni cerchiamo di vivere secondo il Vangelo di Gesù. La Chiesa è santa non perché sia senza peccato ma perché in essa i peccatori possono trovare il perdono, possono trovare l’esempio, la forza per migliorare la propria vita e per vivere il Vangelo. La Chiesa a cui noi accediamo tramite le nostre piccole e limitate comunità ci da la possibilità di diventare persone belle, capaci di amicizia, di dono, onesti e sinceri, e questo in qualsiasi situazione in cui ci troviamo anche se segnati da un passato molto discutibile. C’è per tutti noi attraverso Gesù la possibilità di migliorare la possibilità di cambiare in profondità di avere un cuore buono per essere persone felici. Stiamo per iniziare l’anno della Misericordia che vuole sottolineare proprio questo, Dio si china su di noi, ci perdona e ci invita diventare persone buone come Lui è buono. Incominciando ciascuno da se stesso lasciandoci abbracciare da Gesù.

don Alberto                                                                                                                            

 

Il gruppo missionario

La nostra Elena per sopraggiunti impegni di lavoro e famigliari ha dato le dimissioni da responsabile del gruppo missionario. Il gruppo missionario ha svolto un’azione molto importante di raccolta soldi per sostenere sia il Cuamm-Medici con l’Africa e l’OMG (Operazione Mato Grosso). Si sono finanziati progetti nel campo della sanità e dell’educazione e si sono aiutate le popolazioni colpite dalle diverse calamità avvenute in questi anni attraverso la Caritas Nazionale. Nell’incontro di giovedì 8 ottobre si sono evidenziati tre obiettivi specifici di questo gruppo: il primo è continuare nell’opera di reperire finanziamenti per sostenere le iniziative sopra elencate che vanno sotto il nome di “progetto restituzione” . Per questo abbiamo bisogno di volontari e volontarie disponibili fare dolci, (usando il forno e la cucina del sottochiesa) e venderli, (organizzare mercatini, lotterie, ecc..) Il secondo obiettivo è quello di documentare come si stanno realizzando i progetti che sosteniamo illustrando la situazione sociale economica di quei paesi, ecc… Il terzo aiutare la comunità cristiana ad avere coscienza   e mentalità aperta su problemi dello sviluppo mondiale riguardanti l’ecologia e la lotta alla povertà (magari toccando temi della recente enciclica “Laudato si”), ed aiutare la Parrocchia a collaborare con tutte le persone di buona volontà ad inserire positivamente i profughi presenti nel nostro territorio, creando occasioni di conoscenza, d’ incontro, d’aiuto ecc… Venerdì 25 alle ore 21 ci sarà l’incontro del gruppo aperto a tutti quelli che ci vogliono dare una mano. Siamo alla ricerca di volontari!!!

 

Lavori in Parrocchia

Per la festa della nostra comunità, come molti di voi si saranno accorti, sono stati ultimati i lavori di rifacimento dei bagni situati nel salone sottochiesa.

Finalmente possiamo dire di avere un bagno anche per le persone portatrici di handicap, in ampia sicurezza e funzionalità, unito anche ad una struttura bella e ordinata. Un bagno a norma di legge con tutti i servizi e gli aiuti per rendere il luogo ben fruibile da tutti.

Un grazie speciale all’Architetto Edda Porrino che come suo solito si è prestata per gli studi, i disegni e le domande di legge perché il tutto potesse essere fatto in piena normativa. Un grazie anche all’impresa Ducco e a tutti coloro che hanno lavorato per poter completare in tempo i bagni, perché potessero essere funzionanti e terminati per la festa della parrocchia e per il pranzo che si è poi svolto nel salone.

Questo è il primo dei lavori per ridare a tutti i locali del sottochiesa una definitiva ristrutturazione e funzionalità. Piano piano si andrà avanti con i lavori , in base alle forze e alle disponibilità, sino a ridare a tutto l’ambiente un aspetto diverso.

Sembra una parolina di poco conto, “rifacimento dei bagni”, ma è stato un lavoro strutturalmente molto ampio e importante e definitivo. Alla fine quando si tirano le somme ci si accorge che le spese preventivate non sono mai quelle effettivamente fatte, ma si sforano sempre. Sono numeri importanti, ma speriamo nella Provvidenza e nel buon cuore della gente… La Parrocchia e la nostra Chiesa sono di tutta la comunità e aperte ad accogliere tutti. Per questo desideriamo che i locali siano accoglienti e funzionali il più possibile.

Dopo il rifacimento del piazzale, il camminamento che unisce il piazzale all’oratorio, questo e un altro tassello che rende sempre più bella e accogliente la nostra casa comune: la Parrocchia.

Rodolfo

 

Vuoi morire ?!

Sono imbarazzato a chiedere a un ammalato se vuole l’Unzione degli Infermi perché sento che è come chiedergli: ‘vuoi morire?’ Evidentemente no! L’Unzione degli Infermi è un Sacramento non per la morte ma per la vita, in cui Cristo ci prende per mano in una situazione particolare, quella della malattia e vuole accompagnarci verso la guarigione. Gesù lotta con noi contro il male per guarirci o almeno far sì che la malattia non distrugga la nostra persona, ma anzi che la migliori. Anche quando la malattia non può essere vinta, anche quando l’esito finale è la morte, Gesù fa si che la nostra persona si incontri con Dio lasciando dietro di sé l’esperienza del male. L’Unzione degli Infermi è un Sacramento per la vita, è un incontro con Gesù che il cristiano deve desiderare proprio nei tornanti difficili dell’esistenza, per vivere con Lui l’esperienza della sofferenza fisica e avere da Lui la forza di trasformarla in crescita spirituale. È farsi accompagnare da Gesù nel combattere per la guarigione integrale della nostra persona.

don Alberto                                                                                                                            

 

Dal centro di ascolto… un grido

Chi viene al centro di ascolto sono per la maggior parte famiglie italiane che nella disperazione bussano a tutte parrocchie nella speranza di trovare qualcuno che li ascolti e li sostenga. Sembra non essere la fame il bisogno primario che esprimono, quanto la ricerca di un lavoro che ridia loro dignità e identità. L’autonomia economica rappresenta il loro  riscatto sociale. Non dobbiamo pensare allo stereotipo del povero che si presenta stracciato e o affamato ma del nostro vicino di casa “normale” che fino a poco tempo fa  aveva un reddito, una casa con mutuo,   i loro figli che  andavano a scuola e avevano il necessario e anche qualcosa di più e nel garage l’auto per andare a lavorare. Poi nella bufera della crisi economico –industriale sono state travolte e buttate alla deriva. Perdendo  il lavoro hanno perso la propria identità,  e alla disperazione si sono aggiunte le crisi coniugali , le incomprensioni tra i membri della famiglia. I più “forti” hanno indirizzato la rabbia e la frustrazione  al di fuori per salvaguardare i legami famigliari, altri invece hanno sfogato all’interno del nucleo fino all’uso estremo  della violenza se non fisica quella verbale  e psicologica. I nostri interlocutori sono per lo più madri di famiglia che chiedono supporti economici per pagare bollette , canoni di locazione o acquisto farmaci. Ma soprattutto chiedono di essere aiutate ad entrare nel circuito lavorativo come badanti, colf, tutto fare… indipendentemente dagli orari, unico limite che pongono  è la non disponibilità ad allontanarsi a tempo pieno dalla famiglia. La parrocchia non può da sola rispondere a questi macroproblemi, fraternamente ascolta, indirizza, accoglie.  Risulta fondamentale il coinvolgimento della Comunità, affinché prenda consapevolezza dei problemi del territorio e si attivi fattivamente.

Dina

 

Un esperienza davvero bella

Il sacerdote e i ministranti sono sull’altare, l’assemblea è pronta a celebrare la presenza del Signore nella liturgia domenicale, e accanto all’ambone c’è anche l’interprete LIS pronta a svolgere un importante compito liturgico!

Ecco che le parole divengono visibili ed immediatamente fruibili per le persone sorde e per tutti, attraverso la gestualità propria della Lingua dei Segni Italiana.

Da un anno questa situazione è ben nota alla comunità di Gesù Nostra Speranza, dove adulti e bambini danno vita ad una Chiesa dalle grandi braccia, desiderosa di accogliere tutte le persone.

L’esperienza, iniziata con entusiasmo nell’anno catechistico 2014/15 per includere alcune famiglie che desideravano un cammino di catechesi per i propri figli sordi, ha visto una pausa nel periodo estivo. Oggi, anche constatata la positività dell’esperienza, per tutti i parrocchiani specialmente per i bambini la Comunità è favorevole ad un’apertura maggiore, diffondendo la notizia dell’appuntamento domenicale della Santa Messa tradotta in LIS al di fuori della città di Cossato.

L’intenzione è quella di estendere l’invito a tutte le persone sorde che vivono nel territorio e che incontrano difficoltà nell’accostarsi alla liturgia e ai sacramenti a causa delle differenti modalità comunicative.

Il servizio di interpretariato sarà garantito tutte le domeniche, durante la S. Messa delle ore 10,30. E le interpreti, come lo scorso anno, saranno Alessandra Battagin, Elena Acquadro, Monica Martini, Valentina Magni.                                                                                                                                       Manuela M. C.

 

Un nuovo cammino in Parrocchia

Un incontro di preghiera per le giovani famiglie, lo si pensa mensile, si svolge nel sottochiesa, chiedendo ai nostri animatori di svolgere il servizio di intrattenimento ed animazione dei bambini. Vivere bene la famiglia è sempre meno un fatto scontato. Tutti noi, più volte, siamo impressionati ed angosciati dal fatto che famiglie “normali” cioè senza che ci siano dei problemi gravi non trovano più la forza e le motivazioni per stare insieme e sacrificano sull’altare del proprio benessere individuale la serenità dei propri figli. Vivere un amore forte che sa superare le inevitabili tensioni che lo stare insieme comporta è dono di Dio e a Lui dobbiamo saper ricorrere.

In queste preghiere si leggeranno alcuni passi biblici alla luce della tenerezza di Dio aiutandoci insieme ad approfondire atteggiamenti interiori che devono animare la relazione quotidiana dei coniugi, come l’accoglienza, l’attenzione, il perdono, ecc … Partendo dal vissuto di ogni famiglia con grande rispetto reciproco ci si vuole prendere per mano e camminare insieme. Chi fosse interessato lo faccia sapere in Parrocchia. Il primo appuntamento è il 15 novembre alle ore 16,30 .

Federico ed Manuela

 

Dal gruppo liturgico

Si è parlato:

-della scarsa partecipazione all’Eucarestie su settimana, quella del giovedì alle ore 18,30 quella del venerdì alle ore 16,30. Ripensare a queste celebrazioni anche alla luce dei cambiamenti che in questi anni sono avvenuti. Occorre parlarne a tutta la Comunità…

-Proporre un incontro mensile alla sera   che evidenzi aspetti importanti della vita del cristiano e del messaggio di Gesù. Nel mese di novembre si pensa ad una preghiera per i defunti (19 novembre ore 20,30), a dicembre una Veglia in preparazione al Natale, a Febbraio la celebrazione comunitaria dell’Unzione degli Infermi, in Quaresima la Via Crucis e la celebrazione comunitaria del perdono, ecc,

-Si è pensato di ristrutturare il confessionale anche per ubbidire alle precise indicazioni che il nostro Vescovo ha offerto nella sua recente lettera pastorale. Quella di poter salvaguardare l’anonimato del penitente “la confessione sia una vera celebrazione liturgica (uso del confessionale e della grata per garantire l’anonimato del penitente, gli abiti liturgici del celebrante, orari fissi ed accessibili, pratiche penitenziali efficaci che favoriscano l’opera di misericordia)”. Dovremmo modificare il confessionale in modo da fare si che sia il penitente a scegliere se vuole conservare l’anonimato o se invece vuole colloquiare più direttamente con il confessore.

Nel prossimo incontro si parlerà dell’Avvento e dell’Anno della misericordia

Stefano

 

 

 

 

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