JOBEL n°1 Gennaio 2018

Il suono della Speranza
Foglio di informazione della Parrocchia di Gesù Nostra Speranza

Carissimi, Buon Anno! Nel Natale abbiamo celebrato la presenza di Dio nella nostra umanità e nella sua Chiesa. Dio stesso si è incarnato condividendo  la nostra storia.  E’ la bella notizia fondamentale che  apre l’ anno con i colori della speranza e della fiducia. Certo, problemi ed ombre ci sono e a volte anche dense, ma  Dio è presente e cammina con noi. Osserviamo due atteggiamenti fondamentali contemplando i personaggi dei Vangeli dell’infanzia. Accoglienza:  Dio viene in mezzo a noi come un  bambino “scomodo”,  per lui non c’è posto. Se non siamo capaci di  fare posto a chi bussa alle porte del nostro cuore, corriamo davvero il rischio come gli abitanti di Betlemme di mettere fuori Dio dalla nostra vita. Icona dell’accoglienza è Maria, la mamma di Gesù.

Altro atteggiamento  è ricerca,  cioè il sapere mettersi in cammino dietro a quella stella importante che è la fede, illuminati dalla parola di Dio. Non accontentarsi di come vanno le cose ma ricercare  il senso più vero degli avvenimenti e delle persone, ponendoci la domanda che cosa Dio  vuole che io faccia.  Icona di questo atteggiamento sono i Magi che arrivano da lontano a Betlemme, seguendo la stella.

Il Papa, nel discorso  del 1° gennaio per la giornata mondiale della Pace, indica i migranti e i rifugiati come uomini e donne con gli stessi nostri diritti ed in cerca di Pace. Ci invita ad uno sguardo di fede che sa scoprire Dio che abita nelle case, nelle strade, nelle piazze e a  diventare promotori di solidarietà,  di fraternita,  di desiderio di bene , di giustizia.  Lo stesso sguardo di fede ci fa scoprire, che i migranti  e i rifugiati “non arrivano a mani vuote: portano un carico di coraggio, di capacità, di  energia e di aspirazione, oltre ai tesori delle loro culture native e in questo modo arricchiscono la vita delle nazioni che li accolgono”.

Il Papa  indica quattro pietre miliari: “accogliere, proteggere, promuovere, integrare”, riguardano non solo gli stranieri ma anche  la profondità  delle nostre  relazioni,  perché aprirsi agli altri vuol dire crescere dentro,  davvero sono parole che ci umanizzano!   Buon Anno!

                                                                                                                 Don Alberto

 

Si può crescere anche nella malattia

Durante le domeniche di Avvento, dopo la comunione, abbiamo letto delle testimonianze di vita cristiana per aiutarci a vivere bene il Natale, una di queste è la testimonianza di Dado e Carla  che esprimono la loro esperienza di vita, guidata dalla fede nel tempo difficile della malattia.

Dopo quasi cinquant’ anni di matrimonio, belli, pur con le inevitabili difficoltà, ricchi di rapporti, di esperienze, ci sentiamo ancora pieni di progetti, disposti a continuare il cammino intrapreso insieme. Non ci facciamo molte domande sul nostro futuro, ci sembra di avere ancora molte cose da fare. Poi, improvvisamente, un ostacolo imprevisto: la malattia.

Per la verità, la malattia già era di casa fra noi, ma non ci impediva di vivere la nostra vita. Io ho dalla nascita una malattia neurologica che sta peggiorando, rendendo sempre più difficoltosa la deambulazione. Non l’ ho mai considerata una cosa grave, anche perché vicino a me c’è Dado. forte, instancabile, sempre pronto a sorreggermi, ad aiutarmi. Una roccia, sicura, se vacillo mi appoggio a lui. Poi, un giorno, una scoperta che ci toglie il fiato: Dado si sottopone ad una gastroscopia per dei disturbi noiosi, ma all’ apparenza poco gravi. La diagnosi, secca, è : tumore all’esofago. Così esteso da non essere compatibile con la radioterapia, nè essere  trattato chirurgicamente. Si incomincia con la chemio, poi si vedrà. La nostra  vita è cambiata, senza dubbio: tutto, da quel momento, ruota attorno ad appuntamenti, esami, cicli di terapia, controllo del peso e dell’ alimentazione.

Abbiamo deciso da subito, comunque, di cercare di vivere la nostra vita di tutti i giorni nel modo più normale possibile: se Dado non sta troppo male, a casa nostra vanno e vengono amici, figli, nipoti, amici dei figli, amici dei nipoti…… Come sempre, uno, due o dieci piatti si possono sempre aggiungere a tavola.

Anche il nostro rapporto ha subito un cambiamento. Il legame che, fra gli inevitabili alti e bassi, ci lega ormai da molti anni, si è fatto più profondo, più solido. Le cose poco importantisi stanno facendo sempre più da parte, come se, inconsapevolmente, avessimo scelto solo le cose vere, quelle che contano. Anche il nostro linguaggio è cambiato: Le parole sono sincere, libere, ci sembra di poter dire qualsiasi cosa, sicuri di essere capiti. I giorni che ci rimangono sono pieni di incontri, tra di noi, con i figli, i nipoti, i parenti, gli amici. Incontri molto veri, densi di riflessioni su come abbiamo vissuto e come si dovrebbe vivere. Anche in questo caso, specialmente per i figli, è una bella occasione per sperimentare quanto la presenza del Signore fra di noi sia preziosa, insostituibile. La serenità che ci accompagna è una grande grazia, direi quasi un miracolo.

Un nostro nipote, che ha perso recentemente un figlio per un incidente di montagna, ci aveva proposto di accompagnarci ad un santuario mariano caro a lui e alla moglie, per chiedere alla Madonna il miracolo della guarigione. Ecco, per noi il miracolo è già compiuto: il cambiamento nostro e di chi ci sta vicino in questo periodo è davvero qualcosa di grande:

Certo, un anno è fatto di mesi, settimane, giorni, ore…. A volte la malattia prende il comando e non è facile accettarne gli effetti, che a volte ci colgono impreparati e fatichiamo ad accettare.

Davvero, in certi momenti è come se il Signore mettesse alla prova le promesse scambiate tanti anni fa, verificasse la fiducia che abbiamo sempre detto di riporre in lui. E’ dura, ma non possiamo dire di sentirci persi. Una sera, alcuni mesi fa, ho sentito una telefonata di Dado ad un amico, e mi ha stupito sentire che definiva questo periodo ” tutto sommato, molto bello “!

Parlandone fra di noi, più di una volta abbiamo detto che ci sembra che il Signore abbia voluto farci un regalo. E quindi: ringraziamo il Signore!

DADO

Poco prima di Natale ci ha lasciati Dado, marito di Carla, un amico della nostra comunità che ci ha aiutato molto nel rendere abitabile la casa di accoglienza per donne. E’ stato un cristiano nel senso  più vero della parola: marito e  padre di cinque figli, (la testimonianza  sopra riportata rivela la qualità delle relazioni famigliari) lavoratore intelligente e solidale, era impegnato nella confesercenti, volontario sempre disponibile. Aveva un grande senso dell’amicizia e della solidarietà. E’ morto attorniato dalla sua famiglia e da amici, vivendo con fede “sorella morte” . Il clima che si respirava nella sua famiglia e nel funerale, che ha visto davvero una grandissima partecipazione era di sofferenza ma anche di pace e di serenità. Si intuiva che la morte non spegne la vita ma la rende definitiva e per sempre in Dio. La frase scelta nell’immagine di ricordo “Alla fine della vita saremo giudicati sull’amore”  esprime bene il significato di questa persona.    Grazie Dado!

Campo invernale

Anche quest’anno dal 27 al 31 dicembre gli animatori hanno organizzato il campeggio invernale per ragazzi dalla seconda media alla prima superiore,  tenutosi all’oratorio di Mongrando, per questa occasione hanno collaborato l’oratorio di Valdengo, Ronco di Cossato e Speranza.

Le giornate sono state occupate da diverse attività, la principale è stata la raccolta viveri fatta a  Mongrando, Occhieppo Superiore e Inferiore, e a  Pollone,  che ha permesso di sensibilizzare i ragazzi al significato di fare carità e all’aiuto del prossimo. Sono stati raccolti 17 quintali di viveri e 166€ di offerte che saranno devoluti all’operazione Mato Grosso per i ragazzi poveri dei loro oratori e scuole professionali.

Oltre a raccogliere viveri i ragazzi sono stati occupati con giochi, laboratori (giocoleria, terracotta, danza, magia), creazione e vendita di ravioli, camminata fino al Santuario di Graglia. Dai  ravioli si sono ricavati 250€ destinati all’oratorio di Escoma (Bolivia) in cui è impegnata la nostra Giulia Baldassarri, al campo è stato presente anche don Marco parroco di Escoma.

Sia gli animatori che i ragazzi sono stati felici di passare in comunità questi giorni e di aver potuto cogliere l’occasione di occupare  parte delle vacanze in maniera più costruttiva e divertente.

                                                                                                                  Valentina Q.

Incontrarsi per condividere

Il nostro  Don si è  accorto che i genitori dei ragazzi delle medie hanno piacere ad incontrarsi per condividere un percorso di conoscenza ed amicizia, e così,  circa due mesi fa, è nato il                                     “GRUPPO GENITORI”.

Abbiamo organizzato  un paio di incontri svoltisi in contemporanea alla serata dedicata ai ragazzi delle medie  dove, oltre a condividere il cibo e l’amicizia in modo semplice, abbiamo raccolto alcune  esigenze evidenziate dagli stessi genitori, i quali chiedevano di approfondire alcuni argomenti e di partecipare personalmente ad attività  finalizzate alla solidarietà ed alla evangelizzazione. Gli argomenti che più destano preoccupazione e che vorremmo nei prossimi incontri sviluppare sono quelli legati in particolar modo ai nostri ragazzi: regole,  uso delle tecnologie , sessualità, droga, ecc…

Le attività finalizzate alla solidarietà individuate sono invece la preparazione di torte, pasta fresca, e laboratori. Il prossimo appuntamento sarà il 20 gennaio dove si pensava , dopo aver assaggiato la pizza preparata dall’amico  Maurizio , di confrontarci sul tema scelto per l’occasione: “Le nuove tecnologie e   istruzioni per  l’uso”. L’ incontro è aperto a tutti i genitori interessati.

                                                                                                                        Paolo B.

 

DAVIDEAll’antivigilia di Natale è morto Davide Selvatico, giovane infermiere di 26 anni, ragazzo che ha partecipato al catechismo e alle attività parrocchiali ed è stato poi nella prima giovinezza animatore del gruppo dei grandi. Ha lottato con determinazione contro la malattia. Ragazzo molto comunicativo, ha lasciato un grande vuoto all’interno della sua famiglia e nel cuore di tanti, tanti amici. Le offerte raccolte durante il funerale, 901€  vengono date alla famiglia che lo vogliono ricordare facendo un offerta per la  lotta contro i tumori. Davvero il modo migliore per ricordare i nostri defunti ed aiutarli ad incontrare il Signore è fare del bene.

 

 

Il 14 di gennaio è la giornata mondiale del migrante e del rifugiato: alle ore 12,30 si pensa di organizzare un pranzo dove si invitano le persone con cui la parrocchia e l’Associazione “La Speranza” sono in rapporto, caratterizzandolo sul tema dell’accoglienza e dell’integrazione.                 Al pomeriggio ci sarà festa, canti e balli etnici.