JOBEL n° 6 Giugno 2018

Il suono della Speranza
Foglio di informazione della Parrocchia di Gesù Nostra Speranza

Carissimi,    con la fine della  scuole, anche per la parrocchia termina il doposcuola. Un servizio importante   che si organizza dal 1996 e che è stato riconosciuto anche dall’Istituto Comprensivo di Cossato con accordo di collaborazione. Servizio gratuito e  significativo,  offerto a molti ragazzi delle elementari e delle medie e che permette a diversi  giovani delle scuole  superiori di fare una bella esperienza di volontariato.  Lo scritto di Elena,  insegnante in pensione,  documenta come il doposcuola sia molto di più che ripetizione, ma crescere insieme ai ragazzi. Serena ne documenta i numeri di quest’anno. Con la fine della scuola  inizia per gli animatori un tempo di grande attività per organizzare  l’oratorio estivo che inizia il 18 giugno mentre  il  10 giugno il primo dei cinque turni di campeggio a Trausella.

La gioia e il grande  impegno che la parrocchia in questi  mesi estivi vivrà,  è espressione dell’amore che la   nostra comunità cristiana ha verso i ragazzi ed i bambini. Significa camminare con loro anche in questi due mesi estivi in continuità con il  catechismo fatto durante l’anno.

Insieme vogliamo vivere bene il tempo delle vacanze creando occasione di incontro, di attività , di giochi, di passeggiate e di gite. Uscendo dalla logica dei piccoli gruppi, del passare il tempo con  lo smartphone, messaggini ed internet e  crescere insieme vivendo  concrete relazioni di amicizia.
don Alberto

                                                                                                                                                                                                                                                      

Riflessioni al termine di un anno di doposcuola.

L’anno scolastico volge quasi al termine e con esso anche l’attività di doposcuola.

Nei vari giorni della settimana sono passati numerosi volti, molte problematiche, aspettative, desideri…

In particolare nei pomeriggi di lunedì e mercoledì mi sono dedicata a 6/7 ragazzi/e di età diverse, ognuno con il proprio bagaglio di esperienze, di ricchezze, di difficoltà.

Con il passare del tempo, i rapporti si sono modificati: all’inizio mi vedevano soltanto come l’ex maestra che dava loro una mano nello studio e nello svolgere i compiti a cui rivolgersi con rispetto, tenendo un po’ le distanze.

Ben presto però  si sono instaurate altre dinamiche, ben più significative che vanno oltre al puro servizio scolastico.

Le relazioni si sono intensificate, spesso ho ascoltato, rincuorato, incoraggiato, rassicurato ed i rapporti si sono trasformati, è nata una sorta di complicità e di amicizia che nasce quando si dà fiducia all’altro, quando si dona gratuitamente, senza aspettarsi http:\\/\\/parrocchiasperanza.blog\\/wpa in cambio.

E’ bello sentirsi abbracciata al momento dell’accoglienza, salutarsi con un bacio nel darsi appuntamento per la settimana prossima.

Ho ricevuto molto in questi mesi soprattutto da chi fa più fatica, da chi vive una situazione familiare difficile, da chi, solo perché  non va tanto bene a scuola, è poco considerato.

Le due ore trascorrono sempre velocemente; mi piace dedicare ogni volta un po’ di tempo alla conversazione, così piano piano tutti si sono aperti, ho raccolto le loro confidenze, mi piace pensare di essere diventata una sorta di anziana amica a cui raccontare come è trascorsa la settimana, con cui scambiare impressioni e da cui avere anche qualche …. coccola!

Alcuni hanno compiuto anche discreti miglioramenti sul piano dell’apprendimento, sono più sicuri, più volonterosi, sanno che possono avere spiegazioni individualizzate, sono diventati più sciolti nell’espressione ed anche il mondo della scuola ha riscontrato alcuni progressi.
Ma la soddisfazione più grande è sapere che al doposcuola si possono trovare amici con cui condividere sì momenti di impegno ma dove si possono trovare accoglienza, disponibilità, sensibilità, condivisione.
Elena C.

 

 Doposcuola anno 2017-2018

Siamo al termine del servizio di DOPOSCUOLA presso la parrocchia  di “Gesù Nostra Speranza”, a cui hanno partecipato 26 ragazzi delle Medie e 10 bambini delle Elementari seguiti da 15 volontari, ragazzi delle superiori ed ex insegnanti che hanno messo a disposizione del loro tempo.

È stata una bella esperienza proprio a livello educativo, da una lato il bisogno di supportare i ragazzi nei compiti e nello studio, e dall’altro la possibilità di creare nuove relazioni, di consolidare il senso di attenzione al prossimo con piccoli gesti individuali o di lavoro di gruppo tra i volontari o tra gli stessi ragazzi per cercare di creare un clima familiare basato sull’accoglienza ed il prendersi a cuore.
Serena D.

 

Molto importante per la nostra parrocchia,  è  stato l’incontro con l’Organizzazione Operazione Mato Grosso, movimento di educazione giovanile e di impegno missionario. Già da molti anni abbiamo usufruito della collaborazione  con la comunità O.M.G. presente a Curino S. Nicolao;  incontri e ritiri dei ragazzi, collaborazione nelle  attività durante l’oratorio estivo… In questa comunità  poi si sono  incontrati molti giovani  diventati significativi,  per il cammino che la parrocchia svolge con i ragazzi. Lavorare per i poveri in stretto collegamento con realtà dell’America Latina ( oratori, case famiglia ,ecc… dove l ‘ O.M.G. è presente ), davvero dà una marcia in più nell’aprire i giovani alle  proposte evangeliche. Già alcuni  giovani  della parrocchia  hanno fatto l’ esperienze  di servizio  nelle varie realtà missionarie O.M.G.  dell’America Latina. Ora partono  Giovanni  e Stefano del gruppo O.M.G. di Cossato.

 

Con i giovani per i poveri

“Con i giovani per i poveri”, questo è il motto  dei ragazzi volontari dell’operazione Mato Grosso, un movimento educativo costituito da giovani di tutte le età, dai 14 ai 70 anni, che opera in America Latina a favore delle persone più bisognose. Quest’ anno partiranno per un’esperienza di sei mesi in mezzo ai poveri due ragazzi che forse avete già conosciuto e visto in parrocchia, sono Giovanni di Curino e Stefano di Biella. Giovanni studente in infermieristica e Stefano operaio in fabbrica,  a giugno lasceranno tutte le loro attività per andare a conoscere i poveri in Perù per i quali hanno dedicato la maggior parte del loro tempo libero, lavorando e guadagnando i soldi che ogni anno vengono spediti in missione per sostenere le spedizioni dell’operazione Mato Grosso. Queste partenze sono un passo fatto insieme ai tanti altri ragazzi che rimangono qui e che continueranno a sostenere i loro amici attraverso il lavoro e altre attività. Questo è il frutto di  un cammino che cerca di portare  a regalare la propria vita e che dà speranza a molti giovani di poter fare qualcosa di buono in un mondo che è sempre più egoista.                                                                                                           Martina B.

 

Dal Consiglio Pastorale del 10 maggio

Si sono presentate le attività estive in programma (vedi opuscolo in fondo alla chiesa).

Don Alberto poi ha parlato del senso della ministerialità  della Chiesa:  il compito dell’annunciare e testimoniare il Vangelo è di tutta la comunità e deve coinvolgere con modalità differenti   coloro che si sentono parte della comunità. Non è solo un espediente per venire incontro alla scarsità dei preti ma è un  aspetto costitutivo della comunità cristiana. Ci sono poi alcuni servizi importanti che è bene prendere in considerazione , ne sono stati elencati tre che attualmente hanno bisogno di essere rinvigoriti. La visita agli ammalati soli o nelle case di riposo. Importante costituire un gruppo che con i sacerdoti organizzino visite periodiche  agli ammalati e nelle case di riposo,  per esprimere l’attenzione della comunità nei confronti della solitudine  e della sofferenza.

Le visite in un contesto di amicizia e di gratuità  testimonino l’attenzione di Dio verso  le persone ed aiutino  aprire il cuore al suo amore.

Altro punto è l’accompagnamento per i funerali e nelle  situazioni di lutto.  La comunità deve essere vicino alle persone a questi momenti di sofferenza. Deve saper  accogliere con apertura di cuore. Va notato poi che durante i funerali la parrocchia incontra persone che assolutamente non fanno tangente con la Chiesa . Insieme dobbiamo trovare gesti e parole che possono essere compresi anche da chi è lontano e che possono aprire al mistero della vita. In  modo discreto ma chiaro annunciare la nostra fede nella resurrezione.

Il terzo aspetto su cui si è soffermato don Alberto è la preparazione al Battesimo. Attualmente  è svolta da lui ma sarebbe bello che ci fosse anche il segno della comunità perché uno degli aspetti importanti  del Battesimo è proprio inserire il piccolo nella Chiesa. E’ anche un occasione particolare per presentare la comunità ai genitori.

Chi si sentisse portato a fare uno o più  di questi servizi lo faccia presente a don Alberto.

Infine si è parlato dell’ospitalità, sia delle  donne nella Casa Speranza ( in media 16-24) sia dell’ospitalità dei ragazzi Africani nella Casa Giuseppina di Lessona  in collaborazione con l’Associazione di “ Mondi senza frontiere”.

Da ultimo si è parlato dei lavori fatti e da fare: mobili della  sacrestia, rifacimento impianto campane, grande tettoia dove  attualmente c’è il campo da bocce, sistemazione della casa di Trausella per i campeggi.

 

A testa in giù

Benché il caldo-caldo stenti ad arrivare, l’oratorio estivo è alle porte. Fervono i preparativi. Quest’anno il tema sarà “A testa in giù”… Come i pipistrelli … Proveremo a guardare il mondo da un altro punto di vista, alla ricerca di che cosa è normale (o forse solo usuale…comune…) e cosa è diverso (o originale?… o speciale?… o autentico?). L’avventura dell’estate ci aspetta, non solo per divertirci e stare bene insieme, ma anche per vivere un’esperienza che ci aiuta a crescere come buoni cittadini!                                                                                                                                                                                                                                            Silvia R.

 

Per vincere nuove sfide

Siamo arrivati alla fine dell’anno di catechismo, solo lo terza media continuerà ad  incontrarsi fino alla  Cresima il primo luglio. Arrivare in oratorio al sabato mattina nel periodo del catechismo significa incrociarsi con decine di ragazzi, bimbi, animatori che corrono per gli ultimi preparativi e sorridenti catechisti che cercano di accogliere nel migliore dei modi ragazzi e famiglie;  ora si  decollerà  con l’estate ragazzi. Potrei continuare facendo un elenco di aneddoti  di come il Signore nella sua immensa sapienza ha saputo toccare i cuori dei ragazzi e dei loro genitori . Ma la fine di un ciclo, (oltre  saper individuare i motivi incoraggianti per andare avanti), deve essere occasione per chiedersi come migliorare .  Non possiamo ignorare il fatto che i nostri ragazzi partecipano mal volentieri alla Eucarestia, che ci sono resistenze a fargli fare esperienze caritative,  che  impegnino tempo al di fuori dell’ora di catechismo; nelle grandi festività spesso sono distratti da tutto quello che il mondo offre, vacanze, tornei , ecc…  e le cose riguardanti il  Signore non sono nelle loro preoccupazioni . Niente di nuovo, ma oggi più di ieri è necessario per  trasmettere i valori del Vangelo in modo efficace  la collaborazione della famiglia. L’unione  tra  catechisti, animatori, sacerdoti e famiglie, con l’aiuto di Dio ci permette di vincere le nuove sfide.
Paolo