JOBEL n° 3 Marzo 2017

Il suono della Speranza
Foglio di informazione della Parrocchia di Gesù Nostra Speranza

Carissimi,   inizia la  Quaresima, tempo in cui siamo invitati a rivedere la  relazione con Dio e con i fratelli, a guardare la bussola della nostra vita: “dove sto andando?”

Conversione  al  Vangelo, preghiera e solidarietà con i poveri  sono le indicazioni di sempre. Non si tratta solo di rimettere in careggiata  una carrozza che ha sbandato un po’, anche questo è doveroso, ma  di chiederci  cosa possiamo fare  nei confronti di chi più di altri sta soffrendo.  Ci sono delle emergenze come quella della mancanza di lavoro, degli anziani soli, degli stranieri presenti nel nostro territorio che per il credente rappresentano delle sfide, cioè dei “luoghi”  particolari dove  siamo chiamati a testimoniare l’amore di Cristo. La conversione a Dio per noi cristiani è sempre contemporaneamente una conversione alla solidarietà, ad aprire il cuore alle necessità di chi soffre a chiederci con  grande onestà  “cosa posso fare io”.

Il nostro Papa nel suo messaggio per la Quaresima di quest’anno commentando la Parabola del povero Lazzaro e del ricco indifferente (Lc. 16,19-31) dice che il povero “ci insegna che l’altro è un dono. La giusta relazione con le persone consiste nel riconoscerne con gratitudine il valore. Anche il povero alla porta del ricco non è un fastidioso ingombro, ma un appello a convertirsi e a cambiare vita…  ad “aprire le porte del nostro cuore all’altro perché ogni persona è un dono… La Parola di Dio ci aiuta ad aprire gli occhi per accogliere la vita ed amarla soprattutto quando è debole. Ma per potere fare questo è necessario prendere sul serio anche quanto il Vangelo ci rivela a proposito dell’uomo ricco “. Infatti “il denaro invece di essere strumento per compiere il bene ed esercitare la solidarietà, può asservire noi e il mondo a una logica egoista che non lascia spazio all’amore che ostacola alla pace… Per l’uomo corrotto dall’amore per le ricchezze non esiste che il proprio io, le persone che lo circondano non entrano nel suo sguardo”. (1)

La  vita che il Signore ci dona è sempre un tempo di grazia e di vocazione,  è sempre “tempo favorevole per rinnovarsi nell’incontro con Cristo vivo nella sua Parola, nei Sacramenti e nel prossimo” ed è anche sempre un tempo breve, da non sprecare,  perché non sappiamo quanto duri la nostra vita.

Buona Quaresima!                                                                                                                                                                                                                                     don Alberto

  • Messaggio di Papa Francesco per la Quaresima 2017 18 ottobre 2016 Vaticano

 

Una Chiesa in cammino

Sabato 18 Febbraio si è svolta l’Assemblea  Pastorale Diocesana in Seminario a Biella  dal tema: “ Verso il 2020… Quale Chiesa incontrerà la Madonna di Oropa?”  In tantissimi ci siamo incontrati e guidati dal nostro Vescovo Gabriele abbiamo  dato spazio alla preghiera  e subito dopo ci siamo divisi in  quattro gruppi di lavoro che sono stati: Una Chiesa che è gioia, Una Chiesa che è comunione missionaria, Una Chiesa povera per i poveri, Una Chiesa con lo stile della misericordia. Questi temi sono stati tratti dall’Esortazione Apostolica “Evangelii gaudium”  di Papa Francesco. Il Vescovo ha sottolineato più volte che non si tratta solo di leggere l’Esortazione del Papa, ma la cosa più importante è lasciarci leggere ed interpellare da essa. Ci si pone una domanda: perché usare l’Esortazione come strumento di lavoro? La risposta: per favorire una riflessione all’interno della nostra Chiesa in tutti i suoi livelli e quindi aperta a tutti, valorizzando le qualità di ogni realtà ecclesiale e quindi di ogni persona. Anche la parrocchia della Speranza ha partecipato con i suoi delegati che sono stati,  Silvia e Stefano,  Gregorio per l’AGESCI, e per la parrocchia di Mottalciata, Attilio. Riporto le nostre esperienze vissute quel giorno. Silvia: “Ho vissuto un’esperienza  positiva perché c’è stato un confrontarsi con altre parrocchie , associazioni e movimenti su un tema molto importante ed attuale: la missionarietà. Nel nostro gruppo è emerso quanto è importante la missione nella vita quotidiana  e quindi essere testimoni autentici laddove si vive. Un altro aspetto che è emerso è la partecipazione  dei laici nella vita della chiesa e quindi la relazione stretta tra preti, religiosi e laici”. Gregorio: “Un’occasione d’incontro, ascolto e dialogo tra cristiani provenienti da diverse esperienze di vita, fede, parrocchia e associazionismo. Tra i diversi tavoli di discussione ho scelto di partecipare a quello che per tema aveva la povertà. Un’esperienza più che positiva che spero diventi apripista di successive iniziative che mettano il laicato in una posizione di maggiore importanza nelle decisioni e nei ragionamenti della nostra Diocesi e che possa sempre più farci sentire, anche in questo livello, parte della Chiesa”. Stefano: “ Ho scelto il tema della gioia. Il mio gruppo era formato da 11 persone . Insieme abbiamo  riflettuto come Gesù rompe gli schemi noiosi dove noi, di solito, vogliamo imprigionarlo e come ci sorprende con la sua creatività divina. Poi  bellissime testimonianze nella propria vita: nel fidanzamento, nel matrimonio, nel sacerdozio, nella vita sacramentale . Un’attenzione speciale: la gioia nel dolore”. Attilio: “Giornata interessante e positiva perché è risultata essere un’esperienza arricchente a 360°. Nel gruppo dove ero io, composto da 9 persone, è emersa una bella profondità di fede in ciascuno; è risultato evidente come la gioia non venga dal benessere materiale ma dalle relazioni fra gli uomini e con Dio. Nella condivisione  ciascuno si è presto aperto agli altri, lasciando emergere vissuti di sofferenza ma anche e soprattutto di momenti ricchi e profondi, dove è sempre Dio a porre il marchio dell’autenticità e della positività”.

Stefano , Silvia, Gregorio e Attilio

 

   “Le cose belle prima si fanno e poi si pensano”: don Oreste Benzi

Valentina responsabile dell’oratorio di Mottalciata  sta facendo una importante esperienza di collaborazione con una delle case famiglie dell’Associazione Papa Giovanni XXIII di don Oreste, quella di Sandigliano, esperienza di vita familiare, di accoglienza e di attenzione a persone fragili. Ecco che cosa ci dice:

Questa frase mi piace molto, tante volte mi rimbalza nella testa e mi fa fare mille pensieri. È proprio così. Penso proprio che Don Oreste non abbia usato molto la razionalità, il ragionamento e in un certo senso anche la testa  quando con pochi giovani volontari è partito per Canazei insieme ad un gruppo di ragazzi disabili per far passare a loro un estate diversa,  e credo anche, anzi di questo ne sono proprio certa, che il suo motore sia stato il cuore e l’ amore. Questo amore smisurato e incondizionato che aveva nello stare accanto ai disabili, ai malati, ai poveri, insomma agli ultimi, a quelle persone troppo diverse che la società e il mondo per comodità mette da parte.

Ma in questi mesi di casa famiglia, mi guardo attorno e vedo proprio questo. Vedo l’ AMORE e allo stesso tempo fatica, stanchezza ma anche tanta, tanta, tanta felicità. Una felicità Diversa. Unica. Speciale. Magica che rende magica la vita di chi ci vive dentro.

Io sono lì solo da pochi mesi e le cose che devo scoprire e capire sono ancora tante. Sono ancora molto impacciata e impaurita, ma sono contenta. Respiro ogni giorno un aria di famiglia, un aria di amore e di accoglienza.  I ragazzi, quelli che ad essere sincera, i primi giorni facevano paura anche a me, sono belli. Hanno sempre il sorriso e la voglia di imparare a fare qualcosa di nuovo. Non si arrendono. Ci credono e per loro ogni proposta è una sfida prima di tutto con se stessi. Le fatiche che incontrano sono tante, anche per fare la cosa che a noi sembra scontata, banale o facile per alcuni di loro è la cosa più faticosa, e la fanno senza arrendersi, senza rinunciare e senza tirarsi indietro e alla fine ridono o ti dicono “GRAZIE”, che credetemi vale più di mille parole.

Ansel

 

Quaresima di solidarietà: un invito ad essere generosi !

In fondo alla Chiesa raccogliamo generi alimentari (non freschi) per sostenere la Tavola della solidarietà della nostra parrocchia per persone e famiglie in difficoltà economica, così pure raccogliamo generi per l’igiene personale che faremo avere al cappellano delle carceri per i carcerati che sono lontani dalle famiglie o che non hanno nessuno che dia loro queste cose a cui il carcere non provvede, (da considerare  che molti detenuti sono in attesa di processo e che molti sono stati condannati perché non avevano l’avvocato sufficientemente capace di fare  le loro ragioni… Comunque il rispetto della dignità personale e i segni di solidarietà che la società può loro dare aiuta chi sconta la pena per  un vero recupero degli errori fatti).

Durante la Quaresima in modo particolare raccogliamo soldi per sostenere il CUAMMmedici con l’Africa,  Associazione che promuove  iniziative riguardanti la sanità pubblica in diversi paesi dell’Africa. Alcuni nostri parrocchiani partecipano direttamente a questa Associazione.

Sosteniamo anche oratori, scuole professionali e parrocchie gestite dall’Operazione Mato Grosso. Questa organizzazione svolge un compito educativo importante

 

Quaresima e… accoglienza

A fine febbraio  la nostra  parrocchia  con l’Associazione “Mondi senza frontiere” ha aperto un alloggio per ospitare ragazzi profughi che non possono più usufruire dell’ospitalità dei centri di accoglienza convenzionati con il Ministero in quanto hanno avuto il  permesso di soggiorno. Questi ragazzi si trovano senza lavoro e senza casa.  Non si può venire incontro a tutti  ma incominciamo fare quello che ci è possibile. L’alloggio che è a Lessona, è  piccolo e fa parte di uno stabile  in cui i condomini sono vincolati  ad un impegno di aiuto reciproco (co-housing). Per ora saranno ospiti tre ragazzi. L’ospitalità è pensata in modo provvisorio come passaggio dal centro di accoglienza ad una vita autonoma.  Siamo comunque alla ricerca di altri  alloggi per adibire ad ospitalità provvisoria, naturalmente protetta e controllata.

 

Bilancio parrocchiale 2016

Viene pubblicato ed esposto su cartelloni in fondo alla Chiesa il bilancio 2016, grazie all’impegno della nostra contabile Sandra (precisissima) abbiamo la documentazione di tutte le spese, piccole e grandi. Il bilancio parrocchiale è un modo anche per dire quanto la comunità parrocchiale vuole bene al Signore.

 La riflessione che possiamo fare anche quest’anno guardando il bilancio parrocchiale, non può che essere positiva. Si può rilevare che le spese per la manutenzione ordinaria e straordinaria di tutte le strutture sono sempre molto elevate, ma inevitabili per mantenerle in ordine: raggiungono quasi la metà delle uscite. Notiamo però anche che la restante parte, cioè più del 50% dei soldi spesi, sono stati utilizzati per le attività oratoriali e per le opere di carità in generale, sono soldi cioè spesi per la crescita dei nostri ragazzi o donati a persone bisognose o a enti no profit per il loro impegno nel Terzo Mondo. Sono soldi che ritornano sul territorio per scopi positivi o vengono “restituiti” ai paesi più poveri da noi spesso sfruttati con politiche consumistiche.

Tutto ciò viene finanziato ancora una volta grazie alla generosità delle persone che, sotto varie forme ed in svariati momenti dell’anno, non fanno mancare il loro sostegno economico. Sostegno economico che da solo non sarebbe sufficiente se non fosse affiancato anche dall’impegno personale per portare a compimento tutte le attività in cui la parrocchia è impegnata.

Purtroppo, come abbiamo visto negli ultimi anni, gli aiuti da enti statali o pubblici  si sono ormai ridotti al lumicino; la generosità della Comunità è ormai diventata il fattore portante su cui poggia l’economia della nostra come di tutte le altre realtà parrocchiali.

Un grande grazie va rivolto quindi a tutti coloro che in qualsiasi forma hanno dato, danno o daranno il loro piccolo o grande contributo.                                                                                                                                                                                                                                              Corrado

 

C’è in progetto la costruzione di una grande tettoia nell’area  campo da bocce per ospitare i ragazzi quando piove e proteggerli dal sole cocente nel periodo d’estate  e la ristrutturazione del tetto e dei bagni a pian terreno nella casa dei campeggi a Trausella