Jobel n.2 febbraio 2020

Foglio di informazione della Parrocchia di Gesù nostra Speranza                                                                                                             

Carissimi, sottolineo due appuntamenti del mese di febbraio.

La giornata del malato: la  preghiera di guarigione  è occasione per aiutarci a vivere la situazione di malattia che in diversi modi attraversa la  vita di quasi tutti. Dio è il Dio della salute e vuole che noi facciamo una vita bella!  Lui può illuminare anche  il tempo della malattia dando senso alla vita nonostante (ma anche  attraverso)  i nostri mali. Quando ci fa male ad un piede è tutta la  persona che soffre e non solo la parte del corpo malata; curare la persona in tutte le sue dimensioni,  aiuta anche a guarire le sue parti malate.

Cercare  stili di vita non solo alimentari e curativi,  ma anche spirituali ,  aiuta  a migliorare la qualità della  vita, questa  è la direzione giusta nella quale  la preghiera per la salute ci indirizza. La vita è  dono e viverla bene è la ricerca che facciamo con il Signore. La  salute è un dono  ma va riconquistata sempre in un rapporto personale con Dio.  La guarigione non è mai solo un fatto medico e corporale , ma un equilibrio dinamico da riconquistare  per una piena salute.  

Altro data importante di febbraio è l’inizio della Quaresima (26/02), tempo di grazia e di riconciliazione nel  cammino verso Dio, verso se stessi, verso gli altri.  Come per Israele il cammino nel deserto è stato  importante per diventare il popolo del Signore e liberarsi dalla schiavitù che l’opprimeva, così la quaresima è un cammino  per purificare  la nostra appartenenza a Dio  e liberarci da tutto quello che ci rende schiavi e falsi.

Ultimo pensiero, si è redatto il bilancio parrocchiale che in questo mese verrà pubblicato, vi prego di leggerlo e in qualche modo considerarlo  come vostro.                                                  don Alberto

Oratorio a  febbraio

Il 1 e il 2 febbraio parecchi animatori dell’oratorio andranno a Bormio invitati dal Comune per eseguire uno spettacolo di sbandieratori in occasione dell’inaugurazione del restauro di un affresco e dei campionati di Short trak. Lo spettacolo era  stato visto da un Assessore di quel Comune quando quest’estate ad Assisi hanno improvvisato lo spettacolo davanti alla Basilica di san Francesco, durante la route estiva. 

Sabato 8 febbraio “Festa di don Bosco” ritrovo in oratorio per tutti ore 10  (pranzo al sacco).  

Domenica 9 febbraio Eucarestia  animata dall’oratorio.  

22-23-24 febbraio campo di carnevale per i ragazzi dalla 2° media in poi, raccolta viveri per i poveri dell’America Latina e locali,  e lavori vari per raccogliere fondi per le missioni.       Silvia

Dal consiglio pastorale 19 gennaio 2020

Si inizia con un giro di osservazioni e di idee

Mario N.:  fa notare  che  non si passa più con i cestini durante i funerali . Propone di tornare a passare durante l’offertorio perché i soldi che vengono raccolti sono di diritto dei poveri.            Parla poi della proposta di un gruppo teatrale di Valle san Nicolao di venire a presentare il loro spettacolo durante la festa di Carnevale o in altra data, la compagnia verrebbe gratuitamente. Si discute sulla data e non si riesce sul momento trovarne una.

Fa  memoria poi che l’8 febbraio presso la comunità di Bose a Magano c’è l’incontro di spiritualità organizzato dalla Caritas diocesana per coloro che sono impegnati nelle realtà caritative.

Pino F.:  comunica che con la  vendita delle calze della Befana sono stati raccolti 700 €. Per il prossimo anno si pensa di confezionare le calze  con della stoffa proveniente dall’Africa. Anche quest’anno la parrocchia ha offerto al  Cuamm  2500 Euro.

Maria Rosaria S.:  comunica che a  casa Speranza tutto procede bene, le ospiti sono attualmente 14. In casa Giuseppina a  Lessona gli ospiti,  giovani africani  sono attualmente 6.

Il 2 febbraio ci sarà la distribuzione delle primule del Movimento della vita fuori dalla chiesa.

Silvia R.:  parla dell’ oratorio del sabato  pomeriggio che è gestito dai ragazzi delle superiori: partecipano circa 30 bambini delle  elementari e ci  sono anche attività per le medie dove  imparano a fare giocoleria, i ragazzi sono circa 10. La 2ª e 3ª media  si incontra ogni 3 sabati alla sera con cena: sono circa 40.  L’8 febbraio ci sarà la festa di don Bosco con l’oratorio di Valdengo e l’oratorio di Trino.  Si organizzerà una  lotteria per sostenere le attività di oratorio e a carnevale ci sarà l’estrazione dei biglietti vincenti.  

Gianni M.:  il gruppo della “carità oratorio” va bene, ci sono offerti diversi lavori (le offerte ricavate vanno per le missioni). Un  problema: lo smaltire gli sgomberi secondo le  nuove regole comunali. Il gruppo poi si sta impegnando  per la sistemazione della ristrutturazione del forno nel sotto chiesa. Gli amici dell’oratorio che sono partiti comunicano buone notizie, Marta però si è spostata in una missione vicino al mare perché mal sopportava l’altitudine delle Ande.

Giuseppe G.: comunica che il  Circolo procede con le solite attività. A carnevale si  organizzerà la fagiolata  e il banco di beneficienza a favore della parrocchia. 

Paolo B.: parla  dei  bambini piccoli durante la  messa delle ore 10.30, alcuni genitori si impegnano a farli partecipare  svolgendo attività nell’angolo a loro  predisposto.

Lavori: forno, vetrate, presbiterio chiesa

Si sta sistemando la cucina nel sottochiesa  e si farà anche adeguamento impianto elettrico e idrico.

Sono in previsione la sistemazione delle vetrate della chiesa e la ritinteggiatura  del presbiterio.

don Alberto compie 75 anni a febbraio e consegnerà le dimissioni e gli incarichi pastorali come stabilito dal codice di Diritto Canonico. Il Vescovo non le accoglierà  e pensa però di prendere un periodo di aggiornamento andando a Torino (vedi articolo del: “Il  vecchietto dove lo metto”). Importante allora fare funzionare bene il consiglio pastorale che è rappresentativo dei vari gruppi di impegno in parrocchia.  Compito del consiglio pastorale è quello di portare la vita del gruppo di impegno alla conoscenza di tutti e portare nel proprio gruppo ciò che viene detto nel consiglio. La sua funzione è quella di collegare  i diversi ambiti della vita parrocchiale e di progettare il cammino della comunità in fedeltà al vangelo e in collegamento con le indicazioni della Chiesa Diocesana.

Poi  è opportuno costituire un direttivo parrocchiale con il compito di fare procedere tutte le attività della parrocchia e affrontare problemi e situazioni che si presentano secondo le indicazioni del consiglio pastorale.                                                                                                               Rossana

Si elencano  i vari gruppi e le persone che li rappresentano al consiglio pastorale.

Gruppo carità  e Associazione  “la Speranza”   –  Elide Bussolino, Mario Naliato

Gruppo Cellule: Stefano Epifani e Rossana Proto; Gruppo Catechisti: Lorella Bernardi – Michele Borin; Gruppo Oratorio e Giovani:  Gianni Morgani – Silvia Rossi; Gruppo Cantoria: Elena Turcato; Gruppo Circolo:  Piergiuseppe Gozzi; Gruppo genitori:  Elena Guala – Paolo Bonello

Gruppo famiglie: Corrado Teston ; Finanze:  Sandra Berto; Organizzazione/ Ufficio ecc: Cristina Dondi – Rita Tambuscio –  Oriana Cappio – Rossana Proto; Gruppo OMG: Martina Bovo

Gruppo AGESCI: Valeria Pellerey; Gruppo CUAMM: Giuseppe Ferro; Assoc.” Mondi  senza frontiere”: Maria Rosaria Sergio

Se i membri designati dai vari gruppi non possono partecipare occasionalmente a un consiglio devono chiedere a qualcun altro membro del gruppo di impegno di partecipare.                        Compito dei membri del consiglio pastorale è quello di portare la vita del gruppo alla conoscenza di tutti e portare nel gruppo ciò che viene detto nel consiglio pastorale

Il consiglio pastorale  è anche aperto a  tutti coloro che vogliono partecipare, perché idee buone e giuste possono arrivare da chiunque

Si propone per il direttivo parrocchiale:

Silvia Rossi  (oratorio e catechisti); Epifani Stefano (liturgia e cellule); Paolo Bonello (genitori); Elide Bussolino (carità); Sandra Berto (finanze); Oriana Cappio (ufficio); Mario Naliato (ufficio); Don Marco

Il vecchietto dove lo metto…?!

Nel mese di febbraio compio 75 anni, e   come consigliato dal codice di diritto  canonico consegno le dimissioni nelle mani del Vescovo da tutti gli incarichi pastorali. Questo per permettere a chi ha responsabilità della Diocesi di organizzarla al  meglio. Come succede in tutti i casi in questi ultimi anni e come mi è già stato preannunciato  dal Vescovo, sarò riconfermato negli  incarichi in modo  provvisorio (fino alla morte?) . Ho deciso allora di  prendere qualche “mese sabbatico”, forse quattro, per aggiornamento e  vita spirituale più intensa.

Sarò ospite dai cappuccini di Torino al monte,  frequenterò qualche corso alla facoltà  teologica e andrò a vedere esperienze ecclesiali e spirituali interessanti. Sarà necessario formare oltre al  consiglio  pastorale un direttivo, cioè un gruppo di persone che mandano avanti la parrocchia con don Marco, in tutti i suoi aspetti.

Io comunque verrò  a casa il sabato e la domenica per le celebrazioni.  La natura però fa il suo corso e si invecchia….. (o si muore…). Come fare si che le nostre comunità parrocchiali non invecchino nonostante il prete vecchietto? Ecco un bel problema che dobbiamo affrontare insieme!

Il Natale di ogni giorno… Maria ci scrive

Oltre ai due nostri amici dell’oratorio Marta e Rabba, vive in missione in America Latina da più di  un anno, Maria Enoch della parrocchia di Castellengo che in occasione del Natale ci ha scritto: 

Cari amici, sto accompagnando i ragazzi che dopo aver passato sei mesi in missione, tornano in Italia. Il pensiero vola insieme a loro…  alle persone care, ai familiari e agli amici, avrei anch’io voglia di venire da voi per potervi ringraziare di cuore  per come mi accompagnate e aiutate tutta la missione.

Manca un mese a Natale… sento di dover ringraziare Dio per poterlo vivere qui, in questa terra brulla di pastori e capanne e , forse, e poter intuire meglio  in quale luogo e in che modo è nato Gesù… Me lo immagino quando vado a trovare qualche bambino e non lo trovo: “ dov’è David? “  “è a pascolare e la mamma è andata in città a lavorare, mi rispondono”. 

Ecco i preferiti di Dio, i preferiti di Gesù: gente povera, semplice, pastori… cosa avranno regalato a Gesù? Ciò che avevano: uova, orzo, formaggio, pane, qualcosa per mangiare a Maria e a Giuseppe, qualcosa per coprire il piccolo Gesù. Cosa avranno capito? Avranno intuito che in quella grotta c’era qualcosa di  specialissimo? Un Dio immenso che si fa infinitamente piccolo , povero, fragile per entrare nel nostro piccolo cuore. Prima bambino poi briciola di pane .

Essere qui è il regalo di poter intuire, solo intuire nella piccolezza, nella semplicità nella povertà e nella sofferenza , nella nostra casa dove ogni giorno arriva qualcuno e ha bisogno di qualcosa, nei bambini soli, che vivono lavorando i campi con i nonni perché i genitori sono andati a lavorare a Quito, negli anziani che soffrono la grande solitudine, nei giovani genitori con tanti figli, troppi per sapere come mantenerli, nelle mogli senza marito, nelle mamme con figli avuti da uomini diversi… intuire che qui Dio è presente.

E noi siamo qui, io sento che di mio ho proprio poco da regalare… apro le mani e mi verrebbe da dire “non ho niente per aiutarti per alleggerire la tua croce” . Ci tocca ad imparare a essere come i pastori e a regalare il poco che siamo. Tutto il “di più” viene da altri, da amici lontani che si commuovono e regalano senza farsi notare.

E così piano piano diventano natale: i pasti  che ogni giorno  serviamo ai bambini e ai più poveri che arrivano a casa nostra. le borse dei viveri che ogni mese regaliamo a chi ne ha bisogno. la possibilità di fare lavorare padri di famiglia e madri sole.( con ciò che riceviamo dall’Italia) 

la sopa (minestra), il riso, le lenticchie per i bambini dell’oratorio, la riparazione dei tetti e case per chi ha solo una capanna di paglia, per ripararsi dal freddo del “Paramo”  (altipiano andino).

Natale è provare a farmi un po’ più semplice e sperare che Gesù venga e trovi nel mio come nel vostro cuore un po’ di paglia per nascere e un fuocherello di carità per scaldarsi.

Grazie con tutto il cuore!                                                                                                          Maria

Il forno dei miracoli

C’è stata la possibilità di acquistare a prezzi stracciati alcune apparecchiature (due forni, una impastatrice, un banco pizza,…. ecc.) grazie all’amicizia e alla generosità che ha chiuso il suo esercizio. Si è pensato di rinnovare il forno del sottochiesa. Forno dei miracoli! Dei miracoli perché ha visto in questi quasi 40 anni l’attività generosa di volontariato, di persone capaci che nelle più disparate ore del giorno , del mattino e della notte hanno sfornato , torte, biscotti, pizze, ecc… per le missioni e per le emergenze di solidarietà  di questi anni.  Forno dei miracoli perché davvero sono partiti dal sottochiesa milioni di lire e migliaia di euro destinati ai poveri del Terzo Mondo.

La grande capofila è stata la Maresa Regis, che per anni ha coinvolto un notevole gruppo di donne che al mattino presto periodicamente facevano torte che venivano piazzate all’ospedale o offerte davanti alla chiesa. Dopo la sua morte, un periodo di rallentamento inevitabile dell’attività  e poi una ripresa sempre più intensa. Oggi il forno è usato da più gruppi per finalità analoghe, caritative e missionarie e in futuro si prevede un più ampio utilizzo. C’è l’attività del CUAMM Medici per l’Africa, i ragazzi dell’ Operazione Mato Grosso, il nostro gruppo dei genitori   e l’orizzonte è quasi mondiale: Africa, America latina, Italia, emergenze varie, parrocchia… c’era proprio bisogno di nuovi macchinari. Dio vede e provvede!

La preghiera per me…

La preghiera per me è un ringraziamento verso DIO, per tutto ciò che mi dona ogni giorno, è per questo che offro sempre un sorriso verso chi ho davanti. Le mie preghiere le dedico agli altri, c’è tanta sofferenza e tristezza nelle persone che non riesco a tenermele per me. Prego per chi è malato, per chi è povero, per i bambini che muoiono di fame, per i bambini maltrattati e le donne violentate , prego per chi è solo nell’anima e per tutta la gente in guerra disperata…. chiedo perdono per quello che potrei fare e che non faccio. Pregare è il momento dove mi sento più vicina a DIO, a lui chiedo solo di stare bene e di donarmi le energie della giornata, perché tutto il resto devo esser io a compierlo. Alcune volte sento una forte sensazione, come se mi ascoltasse, altre volte starà ascoltando qualcun’altro, ma è anche il mio modo per rafforzare la mia fede.                                                                                                                                     Marta L.

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