JOBEL n° 12 Dicembre 2018

Il suono della Speranza
Foglio di informazione della Parrocchia di Gesù Nostra Speranza

Dicembre  2018  n°12

Carissimi,    inizia l’Avvento!  In questo tempo siamo chiamati a riconoscere il Signore che viene, ma che è già presente. La parola che lega queste due affermazioni che possono sembrare contraddittorie  è:  “accogliere”.  Accogliere il Signore che viene in forma sempre nuova: il lontano, lo straniero, ma anche il vicino di casa che ha bisogno di noi. Accogliere il bambino che nasce, ma anche l’anziano, il profugo africano,  ma anche il parente che  ha modi che mi urtano sempre… Accogliere il  genitore in casa,  che deve essere costantemente seguito… Accogliere è un atteggiamento che ha dimensioni sempre più profonde fino a giungere al centro  del cuore… allora ci si accorge che insieme al “fratello” si accoglie il “Signore”.

Il tema del ritiro di Avvento è una frase di san Gregorio Nazianzeno  “come viene colui che è sempre presente”.   A Natale contempliamo l’avvenimento unico del Verbo di Dio che si è fatto carne, un bambino fragile e rifiutato… “non c’era posto per lui”.  Dio ci sorprende sempre e a volte si identifica  proprio con chi pare disturbare la quiete della nostra vita e l’ordine che ci siamo programmati. Ma accogliere allarga il cuore e la mente, illumina la nostra vita offrendoci orizzonti più grandi, proprio mettendoci al servizio di chi abbiamo vicino. Dà gioia alla vita!

A Natale quest’anno ricorrono i 40 anni da quando la parrocchia ha ufficialmente iniziato. Era proprio Natale, a mezzanotte, con la  messa celebrata da mons. Vittorio Piola,  vescovo di Biella,  e da don Mario Marchiori, primo parroco. Una tenda che  diventa Chiesa, un vagone ferroviario che diventa casa, un insieme di persone che diventano comunità:  è iniziato così il cammino della nostra  parrocchia! “Gesù nostra Speranza” il nome scelto dalla comunità  è davvero un nome bellissimo ed anche un programma pastorale: una comunità in cammino dietro a Gesù, comunità umile e fragile  che sa accogliere e camminare insieme, che sa vedere tanti segni di speranza e serbarli nel cuore, e che annuncia la grande  Speranza che è Gesù: è la comunità della Speranza!

Buon Avvento e buon Natale!                                                                                                                                                                                                                     don Alberto

Dal consiglio pastorale (25 ottobre) e dal gruppo liturgico (19 novembre)

Avvento

-L’Avvento inizierà con il ritiro nel pomeriggio del 2 dicembre, sarà con noi don Matteo Malavolti, parroco di Vergnasco. Titolo del ritiro  sarà una frase di Gregorio  Nazianzeno “Come viene colui che è presente”.

-A Natale sono 40 anni che la nostra parrocchia ha iniziato  il suo cammino, proprio nella messa di mezzanotte con la presenza del vescovo di allora mon. Vittorio Piola, si vuole ricordare l’avvenimento e sottolineare la tenda come simbolo caratteristico del cammino della comunità.

-Per l’Avvento si propone di valorizzare l’Adorazione pomeridiana del giovedì pomeriggio  (ore 14,30>17,30) e di organizzare un momento di preghiera anche alla sera del giovedì (ore 20>22,30) in chiesa e alla domenica mattina nel sottochiesa  (ore 9>10,15) . Questi momenti di preghiera silenziosa fatti in chiesa hanno lo scopo di richiamare tutta la comunità alla preghiera e a preparare il Natale uscendo da logiche consumistiche e superficiali . Giovedì  20 dicembre verrà organizzata   una veglia  di preghiera in preparazione del Natale.

-Come d’abitudine si metterà il cesto in fondo alla chiesa per raccogliere alimenti da distribuire a persone in difficoltà economiche. Questo renderà più  abbondante la distribuzione di generi alimentari. Si raccolgono anche generi per l’igiene personale che faremo avere ai carcerati di Biella. Queste iniziative  ci indicano  che accogliere il Signore significa anche sapere condividere.

-Si vuole riprendere l’iniziativa delle “torte” con l’aiuto anche  di alcuni genitori dei ragazzi del catechismo che si sono dichiarati disponibili:  trovarsi insieme in modo periodico per fare torte e biscotti ed  il ricavato andrà a sostegno del progetto restituzione (Cuamm, America Latina, Africa, ecc…) . Si riprenderà a gennaio,  chi fosse interessato lo faccia sapere.

-I ragazzi ed i genitori della terza elementare si sono trovati il 24 novembre a costruire dei calendari di Avvento. Ogni bambino avrà poi il calendario costruito dai propri genitori .

-La cellula di Stefano con Rodolfo e Sandra costruirà in Chiesa  in modo graduale il presepio, domenica per domenica, dando un significato alla progressiva costruzione.

Famiglie

-Il gruppo famiglie legato al Cottolengo non riesce più ad andare a prendere gli ospiti una domenica al mese e vivere una giornata insieme, è stata questa una iniziativa che ha caratterizzato la nostra comunità per parecchi anni. Ora molte di queste famiglie hanno genitori anziani e non possono più programmare le domeniche come una volta ed anche gli ospiti del Cottolengo hanno difficoltà ad uscire,  perché ormai  di età avanzata. Si vuole allora pensare ad un progetto con famiglie più giovani per   vivere insieme in parrocchia,  una giornata al mese con  portatori di handicap.

La parrocchia di Vallemosso  ha  chiesto di organizzare  da noi una giornata con  “Fede  e Luce” (che è un movimento che ha l’obiettivo di instaurare relazioni  belle e amichevoli con persone portatori di handicap,  in modo particolare, mentali).  Si vuole allora cogliere l’occasione per contattare  le persone disabili presenti nel territorio  per arrivare a quell’incontro che sarà domenica 24  febbraio 2019 e iniziare così il nuovo progetto “accoglienza handicap”.  Se qualcuno volesse collaborare a questa iniziativa lo faccia presente in parrocchia.

-Si è parlato anche di organizzarsi per far partecipare più attivamente alla messa i bambini piccoli , magari portandoli come si faceva una volta nel sottochiesa, oppure …

Lavori e strutture                                                                                                                                                                -si pensa di costruire la tettoia nel ex campo di bocce su cui è già stato fatta la base, scegliendo il preventivo più vantaggioso( 40.000 €).  Si è chiesto un contributo alla CEI dell’8x mille e si vogliono organizzare altre iniziative per coprirne il costo: abbiamo già un offerta di 5000.€ .

-Si è discusso se acquistare un forno per fare  pizze con i ragazzi ma per ora non  si è arrivati ad un accordo, c’è invece la decisione di cambiare la cucina delle baracche,  perché ormai molto vecchia ed il forno non funziona; si cerca l’occasione giusta.

-Si è deciso di rifare l’illuminazione del vialetto che congiunge chiesa-casa parrocchiale-baracche.

-Si vuole  organizzare un pellegrinaggio Assisi e  Cascia per il prossimo anno.

 

Doposcuola

1 doposcuolaIl 15 Ottobre, presso l’oratorio di “Gesù Nostra Speranza”, è cominciata l’attività di doposcuola.Il progetto prevede due turni da 2 ore ( h. 15.00 – 17.00 o h. 17.00 – 19.00) tutti i giorni dal lunedì al giovedì.

È rivolto ai ragazzi dalla 3° elementare alla 3° media. Al momento si contano 26 ragazzi delle medie e 6 delle elementari. Ognuno di loro nelle due ore è affiancato da un volontario,  studente o ex insegnante, per collaborare nella svolgimento dei compiti e creare una relazione.

Le iscrizioni sono ancora aperte sia ai bambini che ai ragazzi, ma anche chiunque volesse venire a darci una mano. Per  info 3459957114.

                                                                                                                       Serena

 

Dalla prima superiore

2 dalla prima superioreAnche quest’anno è partito il gruppo di prima superiore, siamo circa una ventina di ragazzi che ci troviamo  generalmente il giovedì, occasionalmente la domenica. Abbiamo partecipato ad un torneo di calcio organizzato da vari oratori  a Trino Vercellese.

I ragazzi sono contenti, molto vivaci e con tanta voglia di fare. Speriamo di costruire qualcosa di bello con loro. Gli incontri  sono iniziati con ottobre, i ragazzi hanno 15 anni. Molti  non hanno fatto la cresima da noi e  vengono alla Spe per amicizia, altri non frequentano la parrocchia e le attività religiose, un gruppo non omogeneo…direi   che la caratteristica che li accomuna è la voglia di appartenenza a un gruppo indipendentemente dall’identità di questo. Nasce allora la sfida alla  parrocchia che deve cercare di offrire uno spazio dove i ragazzi siano  accolti, ascoltati e valorizzati,  cercando di renderli responsabili e protagonisti nella gestione di piccoli impegni come l’organizzazione della cucina e dei  locali  che usano, partecipare ad iniziative di solidarietà. Camminiamo insieme valorizzando obiettivi che possono unire credenti e non e anche ragazzi di altre religioni senza nascondere la nostra appartenenza alla chiesa cattolica. Non nascondiamo la fatica e il timore di non essere sempre all’altezza dei compiti educativi, intanto ringraziamo  gli animatori grandi  per l’impegno e la loro disponibilità e pazienza, Silvia e i nostri Don sempre pronti ad incoraggiare e sostenerci,  e il nostro Signore che con sapiente provvidenza ci accompagna

                                                                                                                   Paolo ed Elisa

 

                                                                          

Quest’anno in oratorio

 

3 quest'anno in oratorioDa dove cominciare a dirvi qualcosa? Pensare all’oratorio è pensare a un gruppo di ragazzi che scelgono di dedicare il loro tempo libero al servizio dei bambini e dei bisognosi. Dico “gruppo”, ma immediatamente penso al viso di ognuno, perché è la vita di ognuno che poi viene scombussolata dall’impegno per gli altri. Scombussolata, perché questa scelta, che esige impegno e costanza, rende la vita più gioiosa e più piena.

Ci sono tante attività e ben avviate: il catechismo, l’oratorio del sabato, le serate per le medie, il doposcuola, il gruppo carità… e alcuni ragazzi vanno ad aiutare l’oratorio di Ronco, di Valdengo e in Pastorale Giovanile. I bambini e i ragazzi partecipano volentieri… Il sabato pomeriggio sono una quarantina e il sabato sera i ragazzi delle medie sono circa cinquanta. Il venerdì sera alla riunione animatori partecipano sempre una trentina di ragazzi. Quest’anno, un po’ sull’onda della partenza di Beatrice c’è una ventata di entusiasmo  fronte missione: i ragazzi volentieri si incontrano a lavorare e organizzano iniziative per reperire fondi. Ed ora ci prepariamo al Natale, desiderosi di vivere bene l’avvento e di accompagnare anche i bambini a viverlo bene. Intanto stiamo organizzando l’ormai tradizionale campo di Natale che ci vedrà protagonisti di una grande raccolta viveri nei dintorni di Biella, con i ragazzi delle medie.

                                                                                                                                  Silvia

 

Una casa davvero abitata!

4 una casa abitataLa casa parrocchiale oltre ad essere molto frequentata dai ragazzi, dai volontari, da chi cerca il parroco (e magari non lo trova) è l’abitazione nella quale oggi vivono 11 persone, don Alberto, famiglia Morgani 7, due ragazze dell’anno di volontariato sociale e l’ultima arrivata, Elisa, che si presenta.

Sono Elisa, ho 22 anni e vengo da Casale Monferrato. Fin da piccola frequentavo l’oratorio della  mia città. Sono qui a vivere con Gianni e Silvia perché volevo fare un esperienza nuova, diversa. Qui a Cossato seguo i ragazzi di prima superiore e poi faccio oratorio anche a Brusnengo, sono molto contenta di essere qui ed iniziare questa nuova avventura”.

Semi  di speranza

“Bea” nome di battaglia di Beatrice Bertucci, è una ragazza di Chiavazza che da alcuni anni si impegna nel nostro oratorio. Nel  gruppo di animatori ha maturato la scelta di andare alcuni mesi al servizio dei bambini poveri in Perù. Confrontarsi con i poveri del terzo mondo e  voler mettersi al loro servizio, desiderare un mondo più giusto, fanno  parte delle proposte educative del cammino dell’oratorio, cammino che vuole seguire Gesù.  La partenza di Bea ha coinvolto tutto l’oratorio e lo ha  impegnato a fondo anche per raccogliere risorse economiche per sostenere la missione di Lucma, dove Bea è inserita.  

5 semi di speranzaMi chiamo Beatrice, ho 18 anni, ho finito a luglio il liceo linguistico e fra pochi giorni, l’8 di novembre, partirò per sei mesi per il Perù. Andrò in una missione della Regione di Cuzco che si chiama Lucma, a 3000 metri sulle Ande, e vivrò nella casa parrocchiale con una famiglia di italiani. Il mio compito principale sarà l’oratorio. Se penso a come ho deciso di partire e regalare  questo periodo di tempo della mia vita ai poveri, non posso che pensare agli animatori dell’ oratorio che mi hanno incoraggiato a scegliere di andare, con il loro entusiasmo nello svolgere le varie attività in parrocchia e l’affetto che mi hanno sempre dimostrato. D’altra parte, però, non posso dimenticare il sentimento di malessere che mi procurava l’idea di dovermi adattare ad uno standard già deciso dalla società: liceo, università, lavoro molto remunerativo, casa molto costosa, auto nuova e una vita con tutte le comodità possibili. Mi sentivo in gabbia per cui avevo bisogno di prendere una decisione fuori dagli schemi e che rispecchiasse i valori che mi ha insegnato la mia grande passione: l’oratorio.

Prepararsi per questa partenza non è stato facile: a pochi giorni dal volo aereo faccio fatica a lasciare qui per sei mesi la mia famiglia e i miei amici, mi costano la lontananza e il distacco. Sono però sicura che sarà un’esperienza  arricchente e che segnerà la mia vita, qualunque scelta io faccia dopo. Nonostante le cariche e le paure, non vedo l’ora di partire!

                                                                                                                                 Bea

 

Se aiutiamo gli altri stiamo bene anche noi                                                             

6 se aiutiamo gli altriMi presento, sono Maria Rosaria, una delle volontarie della parrocchia della Speranza, sono entrata a far parte di questa grande famiglia scoprendo persone meravigliose che si occupano di chi ha veramente bisogno di aiuto.
Vi racconto cosa facciamo.
Nel 2017 la parrocchia  ha messo a disposizione un appartamento “Casa Giuseppina” per ospitare i ragazzi africani che escono dai  centri di accoglienza , insieme alle volontarie di “’mondi senza frontiere” (associazione di volontariato onlus)  li aiutiamo  a cercare lavoro e a ottenere i  documenti necessari per essere in regola .
Insegniamo loro a vivere in Italia con  i nostri usi e costumi e a rispettare le regole per poi esser pronti a costruirsi una propria vita autonoma nella nostra società.   Oggi gli appartamenti sono diventati due e i ragazzi sono sette con un certo turnover.
Per tutti noi volontari c’è una grande soddisfazione che ci ripaga per tutto ciò che facciamo .
Da maggio 2018 sono entrata in punta di piedi anche a  “casa Speranza”  per aiutare Elide con Lucia , Paola e tutte le altre volontarie.
La casa sembra un porto di mare , arrivano donne che fanno le badanti ed hanno necessità di un punto di appoggio per poter dormire e mangiare;  non è facile convivere tutte insieme e noi cerchiamo di aiutarle… In questa casa vengono accolte anche  donne malate o che hanno bisogno di un  soggiorno per riprendere dopo la loro vita di sempre .
Ho scoperto un mondo nascosto che non conoscevo,  ma ringrazio Dio di avermelo fatto conoscere;  c’è necessità di dormire, di mangiare, di stare al caldo e c’è anche il bisogno di  parlare e potersi sfogare per sentirsi meglio.  Se aiutiamo gli altri stiamo meglio anche noi.

                                                                                                                 Maria Rosaria