JOBEL n° 12 Dicembre 2017

Il suono della Speranza
Foglio di informazione della Parrocchia di Gesù Nostra Speranza

Carissimi, abbiamo davvero bisogno dell’Avvento e del Natale! Forse qualcuno pensa che stia parlando sulle nuvole e per le nuvole, non è così. Viviamo in una società di bassissima progettualità e a volte la speranza consiste nel cercare che il domani non sia peggio dell’oggi.  Questo clima di pessimismo diventa anche indifferenza  nei confronti di chi soffre, chiusura nei confronti degli immigrati,  durezza nei confronti di chi sbaglia e impedisce di instaurare rapporti di vera amicizia e di fiducia.  L’Avvento è un tempo dove siamo invitati a inserire nel tessuto della nostra vita  le grandi promesse di Dio! Se ben comprese esse  non solo riguardano  il futuro della nostra vita  e dell’umanità ma  permettono di indirizzare il nostro presente nella vera direzione della storia che pare nell’immediato andare tutto da un’altra parte.

Le promesse di Dio ci fanno cogliere  aspetti di vita che normalmente sembrano marginali, come il sorriso di un bambino, una amicizia vera, un buon comportamento sociale, la dedizione famigliare, l’amore  coniugale, i sogni grandi degli adolescenti, la solidarietà nei confronti dei poveri,  ecc…  li fanno cogliere per quello che sono realmente,  segni del futuro, che contengono  già in se elementi del  mondo che Dio  ha promesso di darci. Le promesse di Dio fanno entrare il sole nella vita e offrono importanti criteri di valutazione  e donandoci  la gioia di esistere.

La promessa più importante che Dio ha fatto ai nostri padri Ebrei si è realizzata in Gesù,  in Lui Dio stesso è entrato direttamente nella nostra storia.  In modo silenzioso, nascosto e invisibile, Egli  continua anche oggi a camminare in mezzo a noi. Celebrare il Natale vuol dire accogliere nel cuore questa presenza di Gesù che  non è sentimentalismo,  perché questa accoglienza è dolce e scomoda nello stesso tempo, ci aiuta a vivere con impegno i nostri doveri quotidiani, il  dono costante di noi  all’interno delle nostre famiglie e invita ad  essere solidali con chi  incontriamo sul nostro cammino.

La liturgia della Chiesa ci aiuterà ad entrare sempre più profondamente nella  dimensione di fede. E’ importante però anche la preghiera personale, quotidiana e la preghiera (quando è possibile) fatta con tutta la famiglia.  Un modo bello e plastico di vivere l’Avvento ed il  Natale è anche quello di fare il presepio e davanti ad esso pregare insieme.  Scegliamo poi una situazione di difficoltà che conosciamo bene vicino a noi;  chiediamoci se  fossimo noi  al loro posto che cosa vorremmo che gli altri facessero per noi…   facciamolo!   Buon Avvento, Buon Natale !

don Alberto

 

Ciao,

io sono Riccardo detto Monta, vi racconto il gruppo giovanile della  carità. Questo gruppo è nato un po’ dalla voglia di alcuni, di far qualcosa di più concreto e dal sogno di partire per la missione.   Noi ragazzi del  “gruppo  carità “ ogni venerdì pomeriggio ci troviamo e andiamo a lavorare  insieme,  diamo il meglio per far si che venga fuori un ottimo lavoro,  tutto il ricavato lo destiniamo soprattutto all’ operazione Mato Grosso, che a sua volta usa questi fondi per aiutare le persone più bisognose in America Latina.

Siamo molto entusiasti di questo gruppo e cerchiamo di invitare nuove persone anche al di fuori dell’oratorio. Ogni mese ci imponiamo un obbiettivo da raggiungere,  cosi da migliorarci sempre.  Invitiamo poi i nostri amici del gruppo animatori,  un sabato al mese, a lavorare con noi  al pomeriggio fino a sera.

Molte volte mi chiedo perché  ho voluto buttarmi in questa avventura e penso che ho fatto proprio bene, perché  mi sono preso delle  responsabilità e  voglio  faticare,  sudare e regalare il mio tempo per chi ha più bisogno. La carità deve venire dal cuore,  deve essere un sacrificio.  Il  gruppo mi tiene molto indaffarato ma non è perdere tempo.  Oltre al venerdì devo dedicare dei giorni settimanali per andare a vedere nuovi lavori e per organizzarli;   sono molto  felice di essermi affidato alla proposta di Gianni e Silvia di mettere in piedi un gruppo di lavoro dove abbiamo tanti progetti da realizzare , uno di questi è quello di costruire, coltivare e prendersi cura di un fragoleto.

Vi ringrazio per aver letto questo articolo e vi invito a darci una mano. Quindi se avete bisogno di imbiancare delle stanze,  sgomberare una cantina, potare delle piante e tagliare l’erba , riportare al vecchio splendore le vostre cancellate,  le vostre ante i vostri mobili ecc. Basta chiamarci!

Monta : 3453825652; Bea: 3420782109; Beo: 3450153630; Marius: 3512020292; Gaia: 3928120397                                                                                                                                                                                                                                             Monta

 

Una figlia in missione

Spesso non è facile assecondare i desideri dei propri figli, specialmente se le loro scelte li portano lontano da noi, in giro per il mondo. Sono più di quattro mesi che Cecilia è partita per il Perù con l’Associazione degli Oratori Don Bosco, vicina all’operazione Mato Grosso. E’ indubbio che ci manca, ci mancano le sue risate, il suo entusiasmo, la sua voglia di vivere e di fare che ha deciso di donare per un anno ai poveri del Sud America. Ma come poter opporci a questa sua decisione così grande e così importante per la sua vita? Manuela in un articolo dello scorso Jobel affermava che i figli ci sono dati, ma non ci appartengono fino in fondo; siamo tenuti ad accompagnarli, ma ad un certo punto, per il loro bene, dobbiamo essere in grado di lasciarli andare , di lasciarli volare da soli. Quando Cecilia in una delle sue poche lettere dice che è contenta di stare fra i poveri, che è come se qualcuno le avesse fatto un regalo, le parole vengono meno, si può solo osservare e ringraziare il Signore per il bene che ha riversato su di noi.

A tutto questo si ricollegano bene queste poche righe che Cecilia ha scritto come introduzione alla sua tesina della maturità, qualche giorno prima della sua partenza.

“Mi capita spesso di alzare gli occhi e perdermi nel blu lucente del cielo. Ammiro, osservo, contemplo. La natura è proprio meravigliosa. Eppure non mi basta niente di tutto ciò, non mi basta più. Penso alla mia vita, alle scelte che ho fatto, alle strade percorse, ai compagni incontrati in questo viaggio. Sorrido e poi mi commuovo. Mi sento così viva, così felice di vivere. Ho scoperto che si può sognare in grande, puntare in alto, scommettere la vita per  qualcosa di magnifico.”                                                                                                                                                                                           Corrado e Elena

 

I giovani ci chiedono di aiutarli a rimanere lì…

L’11 novembre scorso al Teatro della Luna di Assago (MI)  si è svolto l’Annual Meeting 2017 per i volontari e gli amici di CUAMM e anche il Gruppo Piemonte ha rinnovato il suo impegno a fare di più e meglio CON l’Africa.

I medici impegnati in Africa hanno portato il racconto della loro esperienza sul campo: dal Sud Sudan piegato dall’ emergenza fame, alle sfide in Sierra Leone per ripartire dopo Ebola, puntando proprio sulla salute di mamme e bambini.

Ma c’è stato spazio anche per le testimonianze d’impegno in Italia, dagli insediamenti del foggiano, in Puglia, a fianco dei migranti, all’inaugurazione del poliambulatorio per gli sfollati del terremoto ad Arquata del Tronto.

Ospiti speciali, per una riflessione sulle sfide che riguardano l’Italia e l’Europa nel prossimo futuro, il Presidente della BCE Mario Draghi e il Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni. Insieme a loro l’Arcivescovo di Milano Mons. Mario Delpini.

L’evento è stato trasmesso in diretta nazionale da Tv2000 ed è disponibile in rete.

Qui un piccolo stralcio del breve intervento del Direttore don Dante Carraro:

«Non siamo qui per auto-celebrarci, ma perché ci interessa davvero dire a tutti che crediamo e vogliamo bene a questo continente umiliato. I giovani ci chiedono di aiutarli a rimanere lì e noi oggi dobbiamo tutti fare di più e meglio, con l’Africa. Avere il coraggio di credere che è possibile cambiare, dare una spinta a un continente che la sta cercando. L’Africa è un bivio costante tra dramma ed energia esplosiva, un’energia che ti anima e ti porta dentro».     

                                                                                                            Giuseppe F.

 

Una serata importante

Cogliendo l’occasione dell’attività proposta da Gianni che vedeva i ragazzi coinvolti in oratorio la sera di sabato 18 Novembre, abbiamo pensato di inviare i genitori  ad una cena per dar seguito a quanto condiviso durante l’incontro del 16 Ottobre.

Alcuni di loro hanno aderito e quindi ci piacerebbe raccontare  quanto successo durante la serata.

Ci siamo ritrovati intorno alle 19.30, Don Alberto, dopo aver dato il benvenuto, ha spiegato ente che l’obiettivo principale della serata era  quello di conoscersi per iniziare un percorso di amicizia, di confronto e di condivisione e che la serata serviva proprio per tracciare questo percorso.

Gianni e Silvia molto gentilmente si sono prestati e ci hanno aiutato raccontandoci un po’ della loro vita, chi sono, quali erano i loro sogni e come anche attraverso la Speranza sono riusciti a realizzarne in parte. La loro testimonianza ci ha fatto capire che il nostro destino è influenzato dalle persone che si frequentano e dalle esperienze che con esse si fanno. E’ stato un bel momento.

Successivamente abbiamo cenato condividendo quanto portato da ognuno.

Nella seconda parte della serata ci siamo divisi in gruppi, in modo da rendere più facile il dialogo e abbiamo cercato, anche grazie all’aiuto di  un questionario, di individuare quali attività sarebbe stato utile fare per iniziare il percorso di cui abbiamo parlato.

Di seguito il risultato in ordine di interesse dimostrato: 1-serate di confronto sull’educazione dei figli e comunicazione famiglia. 2-cene e pranzi di condivisione. 3-momenti di lavoro per raccolta fondi.4-serate su temi di attualità. 5-momenti di gioco, tornei con i ragazzi. 6-approfondimento temi spirituali. 7-visione di film. E’ nostra intenzione come gruppo di portare avanti questo progetto e sarà nostra cura informare sulle prossime iniziative.

Caterina c.                                                                                

Camminiamo insieme

“Camminiamo insieme fratelli pellegrini di pace e di amore, canteremo il dono del Padre, la speranza del mondo non muore..” queste  parole appartengono ad un canto liturgico che durante la nostra infanzia  cantavamo  spesso nel coro parrocchiale durante la Celebrazione eucaristica. A distanza di molti anni quelle significative parole le vediamo prendere forma ,colore  e alito di vita durante la nostra vita cristiana attraverso la parrocchia.  Il camminare insieme con gli Altri e con la Chiesa  ci fa gustare il dono magnifico di Dio che è Suo Figlio Gesù. E’ con Lui e per Lui che  tutto  si incammina  e che tutto si incontra. Da qualche mese si è formato il Consiglio Pastorale zonale del quale fanno parte i vari rappresentanti delle parrocchie. Questo è un dono che Dio  offre alla Sua chiesa perché dove due o tre si riuniscono ( e siamo più di due o tre)  nel nome del Suo Figlio, lì Egli  è presente. Io, Rossana, Paolo Bonello e Corrado Teston facciamo parte  del Gruppo zonale; ci siamo incontrati due volte di cui la prima volta nella parrocchia di S. Defendente in Ronco, la seconda volta presso l’Istituto Salesiano in Vigliano. L’ultimo incontro, tenutosi la sera del 13/11/2017, in Vigliano,  ha avuto come tema: ”Verso il rinnovo del Consiglio Pastorale Diocesano”.  Don Genesio Tarasco , Direttore dei Salesiani, ha illustrato il significato ,le finalità  e l’importanza in una Diocesi del Consiglio dicendo che è composto da fedeli che siano in piena comunione con la chiesa, sia chierici , sia membri di istituti di vita consacrata, sia soprattutto laici; essi vengono designati dal Vescovo. Alla serata hanno partecipato  anche i membri uscenti i quali hanno riportato una bellissima esperienza durata cinque anni.  Subito dopo  don Genesio ha detto che sarebbe preferibile avere tre esponenti tra cui un giovane per ogni zona pastorale della diocesi. Dopo una discussione si è deciso liberamente di nominare: Arianna Spanò della Parrocchia di  S. Maria Assunta in Vigliano, come rappresentante dei giovani, Stefano  Epifani della Parrocchia di Gesù nostra Speranza in Cossato ed Emanuela Venturin che è stata riconfermata, appartenente alla Parrocchia S. Giuseppe lavoratore in Vigliano. Con don Luigi, don Gianni e don Genesio, si è iniziato a tracciare  un percorso articolato da temi importanti come una riorganizzazione  catechistica per giovani, il lavoro e la famiglia.  Si è  parlato dell’importanza della alla preghiera in casa con l’effige della Madonna di Oropa che durante l’anno  verrà ospitata dalle famiglie come già avvenuto in ottobre nella nostra parrocchia .Al termine, prima della preghiera conclusiva, abbiamo  fissato le prossime date di incontro del Consiglio Pastorale zonale che saranno: il 19/02/2018 presso la parrocchia di S. Maria Assunta in Vigliano, il 7/5/2018presso la parrocchia S. Lorenzo in Lessona, il 25/6/2018 presso la Parrocchia di Gesù nostra speranza in Cossato.  Preghiamo perché attraverso il dono dell’incontro impariamo a vedere nell’Altro la tenerezza intramontabile di Dio.

Stefano e Rossana

 

Dal consiglio pastorale del 26 ottobre

-Si è parlato di avviare un gruppo di genitori (che ha già felicemente preso vita).

-Si è poi accennato al forno della solidarietà serie di iniziative culinarie finalizzato a sostenere interventi di solidarietà  del Terzo Mondo. Iniziativa che pare possa avviarsi  dopo la bella esperienza del corso di panificazione con lievito madre  del 21 ottobre animato dall’organizzazione COE.

-Si è parlato anche della collaborazione con Associazione “Rive rosse”  in “Casa Speranza” e anche della collaborazione con “Mondi senza frontiere”  per giovani migrati che ha come punto d’incontro l’alloggio “Giuseppina” .

-In seguito si è definito la composizione del consiglio pastorale, esso è rappresentato da  due (o più partecipanti) ai gruppi di impegno parrocchiale:  cellule, giovani – oratorio, carità-Associazione La Speranza, cantoria, catechisti, famiglie, circolo e i membri della segreteria della parrocchia;  sono invitati anche ad avere un rappresentante gli scout- Agesci, il Cuamm, le Associazioni “Rive Rosse”, “Mondi senza frontiere” e “orti solidali”.

-Si è parlato poi anche della necessità di rivedere l’organizzazione dei pacchi alimentari secondo le nuove regole stabilite dal Banco Alimentare .

-Si è poi deciso di ristrutturare i tavoli del sottochiesa  costruendo anche delle prolunghe, in modo da potere avere tavoli sufficienti,  di costruire il basamento per una tettoia dove attualmente c’è il gioco di bocce e di dare il via ad alcuni lavori nella casa di Trausella.

 

Notizie da Escoma sull’altopiano della Bolivia

Riportiamo una parte della lettera che Giulia Baldassarri,  ragazza del nostro oratorio andata in missione a fine luglio,  ha scritto a Silvia.

…ho fatto la festa di don Bosco e poi via in Perù, a Escoma,   e inizio una nuova avventura. Qui è proprio tutto diverso a partire dai paesaggi, l’altopiano, il clima, la gente, la storia della missione….

Padre Mario e Sara da quando sono arrivati si sono pian piano inseriti e ora facciamo oratorio a Escoma e a Tajani un paesino vicino.  A febbraio apriremo il taller maschile (scuola professionale) di mosaico come quello di Encanada. E’ una grande avventura quello del taller e non vedo l’ora che inizi, in tanto in questi mesi ci dobbiamo muovere per preparare le cose .

Faremo a dicembre il Natale con i ragazzi dell’oratorio e poi c’è sempre qualche cosa da fare, qualche povero da aiutare (tanti…), stare con i ragazzi,  andare in giro per le comunità per conoscere le situazioni di più grave bisogno….  Ci sarebbe davvero tanto da fare, noi siamo un po’ limitati in quanto a forze siamo in quattro, però cerchiamo di fare tutto il possibile…

Giulia