Insegnamento cellule n° 2 Febbario 2018

 ”Vi supplichiamo in nome di Cristo:
lasciatevi riconciliare con Dio.  …” 
 (
2 Cor. 5,20)

Carissimi/e,

siamo nell’imminenza della Quaresima  e propongo di pregare e di riflettere sui testi che la Liturgia propone il mercoledì delle ceneri.  Riporto qui come introduzione uno scritto del Patriarca Cè sulla Quaresima che nella sua brevità è illuminante.

    “La Quaresima è un cammino di 40 giorni che porta alla Pasqua. La Quaresima è un tempo di salvezza. Essa non è fatta da mani d’uomo; Ci è preparata da Dio e sgorga, come acqua di salvezza, dal costato squarciato e glorioso del Crocefisso. Tutto infatti ci viene dalla croce di Cristo, trono di gloria e di vittoria: Essa abbraccia la storia intera e i singoli uomini… La Quaresima è un cammino, che fa passare da questo mondo al Padre, dalla lontananza di Dio all’incontro con Lui nella comunione con i fratelli. Proprio come accadde a Israele, da Dio tratto dall’Egitto per fare con Lui una Alleanza. Questo passaggio dalla schiavitù e dal peccato al Padre, lo chiamiamo conversione: essa è grazia e risposta della libertà, è ritorno a Dio e comunione con i fratelli … La Quaresima ci inserisce quindi nella storia della salvezza, chiamandoci a vivere oggi l’evento dell Esodo; meglio ancora, l’evento di cui l’Esoso è profezia, cioè la Pasqua del Signore. La comunità cristiana è già nella grazia pasquale, costituita com’è da rinati dal battesimo, plasmata dall’Alleanza nuova ed eterna pattuita del sangue di Cristo, l’Agnello che toglie il peccato del mondo… Però essa è ancora in Egitto: non è ancora totalmente liberata dal lievito del peccato e porta sempre in sé il germe della morte. Per questo deve fare ogni anno il cammino del popolo nel deserto, o forse è meglio il cammino di Gesù verso Gerusalemme, in una salita di conversione dal peccato e di passaggio al Padre. Spetta ad ogni generazione –anche a noi quindi- chiamare per nome i nostri peccati, le nostre schiavitù personali e comunitarie, i nostri idoli, per chiedere a Dio di essere liberati e camminare, giorno dopo giorno, nella lotta e nella fatica, verso la libertà dei figli di Dio…  La conversione quaresimale è condotta d Dio mediante la sua Parola. Inizia quindi un tempo nel quale la Parola di Dio deve essere ascoltata con particolare intensità di cuore… la conversione quaresimale investe tutto l’uomo nella sua integrità di anima e corpo, la grande tradizione della Chiesa in questo tempo ha sempre praticato il digiuno…  La conversione quaresimale è sempre un cammino di amore e di solidarietà. Chi si converte a Dio ritrova i fratelli…”

Leggiamo allora i testi della seconda lettura e del Vangelo di mercoledì 14 febbraio: 2 Corinti 5,20-6,2 e Matteo 6,1-6. 16-18.

                              “Lasciatevi riconciliare con Dio ….” (v. 2 Cor. 5,20)

Davvero l’iniziativa è di Dio, è Lui che si è chinato su di noi e ci vuole salvare portandoci presso di Lui. Convertirsi significa prima di tutto accettare di essere amati da Dio e disporre il nostro cuore a camminare verso di Lui. Il segno delle ceneri deve indicare la nostra disponibilità ad accogliere il dono che Dio ci fa. Siamo davvero poca cosa non più che un pugno di polvere ma infinitamente amati da Dio e chiamati a vivere con Lui ua profonda relazione di amore.

  “State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati ….” (Mt. 6,1)

Dio ci ama davvero e ci propone di diventare creature nuove e belle fin dal profondo del cuore. Oggi, normalmente, non ci vantiamo come ai tempi di Gesù per le pratiche religiose che sono poco considerate dalla società, ci sono però molte altre cose dietro le quali ci nascondiamo per avere stima e considerazione sociale… Entrare in Quaresima significa anche convertirsi per diventare pienamente noi stessi, poter sviluppare così il proprio potenziale di vita e di amore, allontanare quindi tutto ciò che sa di finzione e ricerca di apparire. Il Signore ci vuole belli dentro.  Per questo l’umiltà è un aspetto importante della conversione: mettersi completamente a nudo di fronte a Dio accettare di essere quello che davvero siamo. Fare questo è quasi impossibile se non sentiamo contemporaneamente la realtà dell’amore di Dio su di noi che ci invita ad essere pienamente noi stessi superando e a volte contraddicendo l’idea che noi ci siamo fatti di noi stessi, costruita sui nostri desideri e sull’immagine che vogliamo dare agli altri di noi stessi.  La Quaresima è un tempo in cui accogliamo il progetto che Dio ha su di noi riconoscendolo come un grande dono che però non possiamo realizzare senza il suo aiuto.

                               “E il Padre tuo che vede nel segreto….” (Mt. 6, 4.6.18)

La Quaresima ci invita ad una relazione personale con Dio che se mette in guardia dalla falsità e dal voler apparire non esclude però la dimensione comunitaria presente in tutta la storia della salvezza, siamo un popolo chiamato a camminare dietro a Gesù, siamo una comunità che vive l’amore di Dio nell’amore del prossimo. Parliamo insieme allora sulle tre indicazioni fondamentali che la Chiesa propone nel tempo quaresimale, accogliendo l’esigenza evangelica di autenticità e di verità e nello stesso tempo confrontandoci con le esigenze e le possibilità concrete che la vita ci offre, aiutandoci insieme nell’individuare modalità e strade per vivere intensamente questo tempo.

                                     Preghiera: Cosa significa per me e per noi vivere una maggiore e più profonda preghiera e ascolto della Parola. La comunità ci offre la Liturgia domenicale, il ritiro di inizio Quaresima, la Via Crucis, l’Adorazione e l’Eucarestia del giovedì e del venerdì… parliamo insieme e vediamo che cosa altro…

                                       Digiuno: oggi viene maggiormente interpretato come la ricerca di stili di vita più semplici che da una parte ci aiutano a vivere rapporti di fraternità più veri e dall’altra ci aiutano anche a stare meglio in salute.  C’è poi un digiuno che non è alimentare ma ugualmente importante per evitare eccessi o comodità che non ci aiutano a camminare secondo il Signore Gesù. (usodella televisione e smartphone sproporzionato,  pettegolezzi,  ecc… un segno comunitario di digiuno quaresimale sono le cene povere del giovedì…)

                                    Elemosina: volontà di condividere non solo lo strasuperfluo ma anche parte del nostro necessario con chi è in difficoltà. Condividere tempo, attenzione …. Cogliere l’occasione per ricucire degli strappi e divisioni, diventare tessitori di pace, saper perdonare, prendersi degli impegni di servizio verso gli altri… parliamone.

Sarebbe bello che ciò che viene detto nei vari gruppi venisse comunicato anche agli altri .

Vi invito tutti a partecipare all’Eucarestia delle ceneri il 14/02 alle ore 20,30 – al ritiro di Quaresima di domenica 18/02 e alle cene povere soprattutto quella di giovedì 22/02 ore 18,30 Eucarestia, ore 19,30 cena.

 Buona preghiera
Don Alberto

Cossato, 6 febbraio 2018