Insegnamento Cellule n° 19 – Dicembre 2017

 ”Preparate la via del Signore …”   (Mc. 1,3)

Carissimi/e,

siamo in Avvento che quest’anno conta meno giorni del solito perché l’ultima domenica, la IV°,  cade proprio alla vigilia di Natale. Il tempo d’Avvento è molto prezioso. La liturgia ci invita a vigilare  cioè a rivedere alla luce della Parola di Dio la nostra vita. Invita all’ascolto del mistero, così grande da non essere mai pienamente compreso, di  Dio che in Gesù si fa uomo. Ci invita ad accogliere  Gesù che è presente e  cammina con la sua Chiesa e  nella storia degli uomini. Ci invita a prepararci ad incontrarlo quando verrà.   Come abbiamo stabilito commenteremo un brano del Vangelo, quello di domenica prossima la seconda di Avvento.

   Prendiamo allora il brano e leggiamolo attentamente Mc. 1, 1-8

                              “Inizio del Vangelo di Gesù ….” (v. 1,1)

Possiamo  parafrasare la frase iniziale del passo evangelico in questo modo: “Inizio della lieta notizia, che consiste nel fatto che Gesù è il Messia ed è il Figlio di Dio” . Questa frase iniziale non è solo il titolo del Vangelo ma la sintesi di quello che Marco ci dirà nel suo scritto. La prima parola di Marco apre subito a una grande possibilità: inizio, là dove tutto sembra fermarsi occorre ripartire, là dove sembra ormai tutto uguale, tutto senza speranza, è possibile ricominciare, è possibile rigenerare nuovo futuro, una cosa nuova. Questa cosa nuova è proprio la notizia che in Gesù si è realizzata la promessa del Messia,  che è il Figlio di Dio venuto tra di noi. La lieta notizia non è soltanto l’annuncio del Regno, fatta da Gesù ma è la persona di Gesù che continua  essere presente nella sua comunità. Per il Profeta Isaia (prima lettura) la lieta notizia è il ritorno dall’esilio babilonese. Per Marco è la venuta di Gesù. Si tratta di un annuncio immensamente più significativa, il Figlio di Dio si è fatto uomo ed è divenuto nostro fratello. Gesù è il segno che Dio ha accettato il mondo definitivamente: la sua solidarietà nei nostri confronti è irrevocabile.

                                            “Come sta scritto ….” (v. 1,2)

L’Evangelista afferma che la storia di Gesù avviene nella continuità  del cammino che Dio ha fatto con il popolo di Israele, ma nel contempo essa può giustamente definirsi novità, perché il modo di Dio da realizzare le sue promesse sconvolge in profondità il modo di pensare degli uomini.  Davvero http:\\/\\/parrocchiasperanza.blog\\/wpa è mai scontato nel modo che  Dio ha di comportarsi: da una parte  fedeltà assoluta alle promesse che  ci ha fatto, dall’altra  una novità di presenza che rovesci i nostri pensieri.

                                  “Preparate la via del Signore   ….” (v.  3)

Sia la routine della vita quotidiana che il modo di pensare della società, ci possono allontanare dall’attesa del Signore (occorre allora vigilanza)  e sia perché Dio si presenta sempre in modo inaspettato  occorre preparare le sue vie. Prepararle nella quotidianità della nostra esistenza, prepararle attraverso la fedeltà e l’impegno nei nostri doveri, prepararle attraverso la preghiera e la meditazione della vita di Gesù.  Essere cristiani significa per questo essere  in attesa, essere fedeli alla Parola del Signore, essere disponibili a cambiare per seguirlo dove lui ci invita ad  andare.

                                   “Vi fu  Giovanni che battezzava  ….” (v. 4)

Le scarse  notizie di Marco sembrano indicare che il rito si svolgeva in questo modo: la folla ascoltava la parola del Battista che invitava alla conversione e annunciava l’imminenza del tempo messianico,  confessava i propri peccati e si immergeva per esprimere il desiderio di purificazione nell’acqua del Giordano. La figura del Battista è dominante, presentato non come semplice annunciatore di Gesù,  ma come suo precursore  cioè come colui che i Profeti hanno indicato come colui che avrebbe preceduto il Messia.   Giovanni è molto significativo per la Chiesa, perché condivide il suo compito  di annunciare la presenza del Messia in Gesù di Nazareth Figlio di Dio  e di invitare alla conversione del cuore per poter accoglierlo e seguirlo.  La vita austera di Giovanni Battista descritta brevemente dall’Evangelista fa si che Giovanni non sia solo colui che predica la conversione ma la figura di colui che la vive.

Uno che è più forte di me …” (v. 7)                        

Giovanni parla per immagini e la sua prima parola mette a fuoco la realtà del discepolo, essere dietro di me,  cioè dietro a Gesù. Questo configura l’identità del discepolo. Affiora anche l’idea di due distinti battesimi somministrati in due tempi successivi, quello di Giovanni e quello della Chiesa. Essi rappresentano i due tempi fondamentali della piena conversione: il primo tempo è quello di riconoscere che siamo lontani dal Signore, riconoscere i nostri peccati e desiderare di cambiare ed essere pentiti del male fatto. Il secondo tempo  è il battesimo in Spirito Santo dove è Dio che prende iniziativa, entra nel nostro cuore lo purifica e vi abita.  Lo Spirito Santo ci configura a Gesù e ci fa essere riconosciuti da Dio come Figli.

In questo tempo di Avvento  siamo chiamati a rivedere la nostra adesione a Gesù.

“Tu ci vieni incontro, Gesù,

e lo fai servendoti di tante occasioni,

di avvenimenti piccoli e grandi,

di incontri occasionali e imprevisti

che ci permettono di trovare

un po’ di quella luce e di quella saggezza

di cui sei la sorgente inesauribile. 

 

Ma noi siamo maledettamente capaci

di aggiungere mille ostacoli

al percorso che tu compi per raggiungerci.

E tutto perché abbiamo paura

di dover cambiare,

di abbandonare scelte comode,

itinerari fin troppo battuti,

comportamenti ormai inveterati…

 

Tra te e noi mettiamo ostacoli di ogni specie:

abbiamo poco tempo,

siamo presi da mille cose

e poi facciamo fatica

a fidarci fino in fondo di te

 

Gesù, non permettere

che in un modo o nell’altro

ti chiudiamo la porta del cuore.

Tu vieni a noi con la potenza

dello Spirito che trasforma

la  nostra fragile esistenza.

                         Roberto Laurita

       Alcune domande:

 

  • Cosa di particolare sto vivendo in questo tempo per vivere bene l’Avvento?
  • Cosa insieme possiamo fare per prepararci al Natale?

                        Buona preghiera

                                                                                                     Don Alberto

Cossato,  5 Dicembre     2017