“Dio creò l’uomo a sua immagine …”
Carissimi/e,
questa sera leggiamo la prima narrazione della creazione dell’uomo che si trova nel libro della Genesi. Genesi significa origine, generazione. La prima parte di questo libro (capitoli 1,1-11,26) descrive l’origine del mondo e dell’umanità e la seconda parte (capitoli 11,27-50,26) descrive l’inizio del popolo ebraico, dal Patriarca Abramo fino alla migrazione in Egitto. I capitoli 1-11 affrontano i grandi temi dell’esistenza: origine dell’universo e dell’uomo, quale sia il giusto rapporto dell’uomo con Dio, il problema del bene e del male, del dolore, della morte, della crescita dell’umanità con il suo diffondersi nello scorrere del tempo. Questi temi non vengono affrontati con riflessioni o ragionamenti teorici ma attraverso il racconto. I brani della creazione e seguenti non sono una descrizione scientifica di come moltissimi anni fa ha avuto origine la terra e l’umanità, ma vogliono indicarci aspetti costitutivi dell’uomo, vogliono dare luce a interrogativi di sempre. Questi brani sono stati scritti in un periodo relativamente tardivo della storia di Israele, quando è ritornato dall’esilio, dopo la dolorosissima esperienza della deportazione. Sono racconti che non vogliono spiegare lo sviluppo materiale e biologico della natura, ma rivelaci il pensiero e l’azione di Dio nella creazione del mondo e dell’uomo.
Prendiamo allora il testo e leggiamolo. Genesi v. 1,26-31
“E Dio disse: “facciamo l’uomo a nostra immagine ”… (V. 26)
Lo schema dell’autore di questo primo racconto è questo: Dio crea tutto l’universo e poi pone al centro l’uomo. C’è una parola misteriosa , “facciamo”, al plurale, mentre Dio è rigorosamente al singolare. Alcuni autori cristiani vedono qui già una implicita e misteriosa rivelazione della Trinità. Questo è completamente fuori dal pensiero dell’autore del testo, comunque è un verbo al plurale ed è mistero.
Qui si dice anche che prima di creare l’uomo, Dio si ferma, ha creato tutto l’universo, ora fa qualcosa di particolare: crea l’uomo a sua “immagine e somiglianza”. Di nessuna altra creatura viene detta la stessa cosa. Certo, l’universo, la natura, rivelano l’immensità e la bellezza di Dio, ma l’uomo ha qualcosa di più: è immagine e somiglianza di Dio. Il significato profondo di queste parole sono sempre da scoprire. Altri brani della letteratura contemporanea di quei tempi, che descrivono la creazione, parlano dell’uomo come un Dio diminuito. Esempio, l’uomo nasce dal sangue di un Dio che si mescola con la terra, nella Bibbia non c’è rapporto naturale con Dio, l’uomo è creato, ma ne porta l’immagine in se stesso.
“Domini sui pesci del mare …” (v.2 6 )
L’uomo è posto al centro della creazione e c’è diversità tra lui e tutte le altre cose, perché porta l’immagine di Dio, è chiamato a dominare la terra. Oggi, Papa Francesco, nell’enciclica “Laudato si” spiega bene il significato di questo compito che l’uomo ha. Egli non è il padrone della terra e della natura per cui ne possa usare e abusare di essa, ma è parte della natura ed ha il dovere di renderla confacente all’esistenza umana e questo nel rispetto delle leggi naturali e del significato delle cose, per poterla consegnare alle generazioni future. Rispettare la natura e renderla amica dell’uomo, per potere vivere ed esprimere in pienezza la propria esistenza è missione dell’uomo che è collaborazione all’azione creatrice di Dio.
“Maschio e femmina li creò …” (v. 27 )
Qui viene detto che l’uomo ha queste due polarità: maschio e femmina. C’è piena parità in questa diversità: un aspetto della somiglianza con Dio, può essere ricercata proprio nella relazione tra uomo e donna. Dio è relazione e l’uomo è chiamato a vivere nella relazione. Più la relazione è profonda e positiva e più si comprende la realtà di Dio che è amore. Certo, non sempre nei tempi passati, si è fatto questa lettura della relazione uomo donna.
“Siate fecondi …” (v. 28)
La relazione uomo donna non è solo fine a se stessa ma contiene anche una grande missione che è quella della fecondità e della generazione. Fecondità però che non è solo generazione naturale, ma è apertura e servizio alla vita: solidarietà nei confronti dei più deboli, accoglienza, impegno sociale, servizio ai poveri, ecc… possono essere a pieno titolo compresi in questo compito che Dio affida all’uomo.
“Ed ecco, era cosa molto buona …” (v. 31)
Di tutte le altre cose create si dice che erano cose buone, della creazione dell’uomo , si dice che è cosa molto buona. Finalmente Dio ha un altro da sé, un partner , una creatura libera e cosciente a cui Dio dona l’esistenza ed il suo infinito amore. Tutto l’universo attraverso l’uomo entra in dialogo con Dio, e lo scopo di Dio è quello di essere riamato per far partecipare all’uomo la sua dimensione più profonda che è amore.
Termino riportando una preghiera di Rabindranath Tagore che esprime bene l’atteggiamento dell’uomo che sa di essere stato creato da Dio per amore.
Vita della mia vita,
sempre cercherò di conservare
puro il mio corpo,
sapendo che la tua carezza vivente
mi sfiora tutte le membra.
Sempre cercherò di allontanare
ogni falsità dai miei pensieri,
sapendo che tu sei la verità
che nella mente mi ha acceso
la luce della ragione.
Sempre cercherò di scacciare
ogni falsità dal mio cuore,
e di far rifiorire l’amore,
sapendo che hai la tua dimora
nel profondo del cuore.
E sempre cercherò nelle mie azioni
di rivelare te,
sapendo che è il tuo potere
che mi da la forza di agire.
Alcune domande:
- La tua conoscenza sui brani biblici della creazione coincide con quanto è stato detto?
- Il progetto che Dio ha sull’uomo espresso nella creazione, come può orientare la nostra vita personale, familiare e sociale?
Buona preghiera!
- Alberto
Cossato, 15 Ottobre 2019