Commento al Vangelo della IV° Domenica di Pasqua / B

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Vangelo  Gv 10, 11-18
Il buon pastore dà la propria vita per le pecore.

Dal vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse: «Io sono il buon pastore. Il buon pastore dà la propria vita per le pecore. Il mercenario – che non è pastore e al quale le pecore non appartengono – vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge, e il lupo le rapisce e le disperde; perché è un mercenario e non gli importa delle pecore.
Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, così come il Padre conosce me e io conosco il Padre, e do la mia vita per le pecore. E ho altre pecore che non provengono da questo recinto: anche quelle io devo guidare. Ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge, un solo pastore.
Per questo il Padre mi ama: perché io do la mia vita, per poi riprenderla di nuovo. Nessuno me la toglie: io la do da me stesso. Ho il potere di darla e il potere di riprenderla di nuovo. Questo è il comando che ho ricevuto dal Padre mio».

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BUON PASTORE E PECORE SBANDATE
Commento di Wilma Chasseur

 

Continuiamo a riflettere su Gesù risorto e sul fatto che anche dopo morto, si fa sempre vivo. Oggi la liturgia ci presenta un’immagine antica e sempre nuova, quella del buon pastore che conosce le sue pecore e dà loro la vita eterna. “Io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza”. Ma prima dà la sua stessa vita per loro. La dà per poi riprenderla di nuovo. Solo Lui ha questo potere: riprendere la sua vita o meglio riprendere a vivere dopo che era già morto.  Incredibile!

 

  • Quanti e quali geni?

 

Siamo ancora nel secolo della mappatura del genoma; pare siano circa 25mila, ma può darsi che ne saltino ancora fuori, chissà, col progresso non si sa mai cosa può capitare… E pensare che queste scoperte assicurano successo, benessere, equilibrio, dominio sul cosmo e sulle malattie, mentre siamo di fronte a una società sempre più fallimentare, fatta di uomini sempre più malati e squilibrati dove il malessere è di casa e il lume della fede, se non addirittura quello della ragione, va scomparendo sempre più.

Quando capirà, l’uomo moderno, evoluto, progredito, esploratore del cosmo e del genoma, che l’unico Buon Pastore è Gesù! L’unico Salvatore è LUI: nessuna filosofia o tecnica  o metodo sono mai morti in Croce per salvarci. Uno solo ha detto “Io do la vita per le mie pecore”. E l’ha data veramente fino alla fine. E lascia le 99 salve per andare a cercare quella perduta! E va a cercare anche quelle che non sono del suo ovile. “E ho altre pecore che non sono di quest’ovile; anche queste io devo condurre”. Ma l’uomo moderno continua ad andare a cercare altre salvezze e a seguire altri pastori. E così  le pecore sono sempre più sbandate…

  • Regole delle buone pecore

 

Ma se Lui è il buon pastore anche noi dobbiamo essere buone pecore, non pecore brigantelle che vogliono fare i comodi loro e mandare a quel paese tutte  le regole  ( = i comandamenti). Eccovi dunque quattro regolette per essere buone pecore:

1)  Coltivare la pace considerando le cose belle che notiamo attorno a noi. Mai sottolineare e mai soffermarci sul negativo. Non contemplare le cause di tristezza.

2)  Fare l’esame di coscienza in positivo. Ricordare almeno tre momenti lieti vissuti lungo la giornata e finché non si sono trovati non si va a dormire…

3)  Essere positivi e benevoli anche verso noi stessi. Lo spirito di condanna che sempre ci rimprovera, non è lo Spirito di Dio, ma quello del nemico. Convinciamoci che  per quanti sbagli possiamo aver fatto, non possiamo averli fatti tutti noi: lasciamone un po’ anche agli altri…

4)  Credere fermamente che Dio ci ama sempre, anche quando non lo meritiamo. Lui è sempre Padre buono anche quando noi siamo figli prodighi … e ci perdona sempre.

PENSIERO DELLA SETTIMANA

 

Di quali vesti siamo rivestiti dopo Pasqua?

Siamo rivestiti delle vesti di Cristo. Ma per farne l’esperienza dobbiamo crederlo fermamente. E dopo sparirà ogni tristezza.

 

                                                                                                          WILMA CHASSEUR

Finale IV di Pasqua