Commento al Vangelo del SS.mo Corpo e Sangue di Cristo

A DIO ESCE DAI SUOI CONFINI
commento a cura di Wilma Chiasseur

Foto di apertura Corpus Domini

CORPUS DOMINI

 

Nella festa della SS Trinità abbiamo visto che Dio è liquido ed è venuto a liquidarci. Perché liquido? Perché l’amore che unisce le tre Divine Persone circola continuamente senza mai arrestarsi. Ora solo il liquido circola e laddove incontra la pietra non può più circolare. E Dio investe come un fiume il nostro cuore di pietra e finché non l’ha “liquidato”, cioè reso liquido, non si arresta. Operazione per niente indolore per il nostro povero cuore di pietra che preferirebbe essere lasciato in pace, ma il Signore non si dà per vinto finché non ci ha trasformati a sua immagine, cioè ci ha resi totalmente liquidi senza più nessuna durezza: finalmente “liquidati”!

 

  • Opera ad intra e opera ad extra

Invece nella festa di oggi vediamo che Dio esce dai suoi confini. Se la Santa Trinità è un’opera “ad intra”, cioè una circolazione di amore all’interno delle tre Divine Persone, il Corpus Domini è un’opera “ad extra”. Già nell’Incarnazione Dio esce allo scoperto e si rende visibile, entrando nella natura umana. Ma se facendosi uomo entra nella natura umana, facendosi pane entra addirittura nel nostro corpo. L’infinito si fa frammento, il tutto si fa particella, l’Uomo-Dio si fa pane. E vediamo un prodigio che non accade in nessun’altra occasione: una realtà si trasforma in un’altra, il pane non è più pane ma dopo la transustanziazione diventa corpo di Cristo. Ciò che non accade mai per nessun’altra cosa: una sedia rimane sempre una sedia, un tavolo rimane sempre tale senza mai cambiare natura.

 

  • Entrare o uscire?

Qui, il Signore per poter venire in noi, ha escogitato addirittura questo miracolo di trasformarsi qualcos’altro. E così viene in noi. Ma pensate che una volta dentro sia contento di stare lì rinchiuso, quasi agli arresti domiciliari? Per niente! Vuole anche uscire e darsi agli altri perché il bene è diffusivo di sé. “Bonum diffusivum sui” si dice in latino. E addirittura la Chiesa è il “Cristo diffuso e comunicato” come diceva il Cardinal De Lubac. Quindi Gesù è molto contento di entrare in noi, ma è ancora più contento di uscire per far capire a tutti che appunto vi è entrato. A Pasqua vi chiedevo: se qualcuno vi incontra dopo Pasqua si accorge che siete risorti, oppure avete ancora una triste aria da Quaresima? Quando il Signore è in noi lo si deve vedere anche fuori, se no lo teniamo troppo imprigionato: lo dobbiamo “sprigionare”.

 

  • La storia di Imelda

Eccovi una storia vera, bellissima accaduta a Imelda Lambertini di 12 anni .

“Della vita di Imelda non si sa quasi niente, tranne il famoso miracolo eucaristico che la vide protagonista. Come è noto, ricevere la Comunione Eucaristica, non era permesso a quei tempi prima di aver compiuto i 12 anni, ma l’educanda Imelda aveva un solo desiderio che era quello di ricevere l’Ostia consacrata e ne faceva continua richiesta, sempre rifiutata.
La vigilia dell’Ascensione, il 12 maggio 1333, stava in Cappella partecipando con le suore e le altre educande alla celebrazione della Messa, arrivata alla Comunione, Imelda inginocchiata al suo posto pregava fervidamente, desiderando nel suo intimo di ricevere Gesù, quando una particola si staccò dalla pisside tenuta in mano dal celebrante e volò verso la bambina. Tutti i presenti poterono vederla; allora il sacerdote accostatosi la prese e gliela mise fra le labbra.
Subito dopo raggiante di gioia e ancora inginocchiata, Imelda spirò in un’estasi  d’amore”.

Cioè: morì di felicità e volò subito in Paradiso. Ecco i prodigi del pane che non è più pane…

 

PENSIERO DELLA SETTIMANA

LA SAETTA

“Giunga a te la mia preghiera che guizza come saetta. Io la innalzo al tuo orecchio, aiutala affinché ti raggiunga e, a metà della sua corsa, non ricada a terra” (S. Agostino).

La nostra preghiera affinché non ritorni al mittente deve guizzare come saetta…

 

WILMA CHASSEUR

Foto Chiusura Corpus domini