JOBEL n° 2 Febbraio 2019

Il suono della Speranza
Foglio di informazione della Parrocchia di Gesù Nostra Speranza

Carissimi,     stiamo vivendo un  profondo cambiamento sociale. Ciò che mi preoccupa è un certo “indurimento del cuore” dovuto allo scontro di interessi e a grettezze mentali che fanno si che anche il dialogo sociale diventi scontro e a volte anche insulto. Ciò che importa è prevalere sull’altro e non la verità delle cose. Si sta perdendo il concetto di persona come valore fondamentale della nostra società e quindi anche il suo rispetto. Come credenti, con tutti gli uomini di buona volontà,  siamo chiamati a reagire a questo clima, sapendo che l’uomo è un valore assoluto e che è amato infinitamente da Dio.  Per ciascun uomo, di ogni colore, cultura e religione Dio è morto in croce e ogni uomo vale l’amore infinito di Dio.  Le esigenze fondamentali delle persone, come quella del nutrimento, del lavoro, della libertà, dell’istruzione, ecc… sono dei doveri che la società deve garantire. Di fronte allo stordimento delle coscienze, occorre reagire e proporre con forza un modello di società solidale. Un cristiano deve sapersi porre nei panni di chi è sfortunato  e venire incontro per tutto quello che  può… Recentemente in occasione della preghiera per l’unità dei cristiani, la Conferenza Episcopale Italiana insieme alla Tavola Valdese e alla Federazione delle Chiese Evangeliche hanno detto chiaramente che occorre cambiare linguaggio per salvare chi è in pericolo, occorre “restare umani” e che l’accoglienza è un obbligo  morale.

Nel  mese di febbraio sottolineo due  appuntamenti:  la giornata del malato, la malattia è una situazione che tutti viviamo più volte nella vita e nella quale sperimentiamo la nostra debolezza, la giornata può essere una occasione per illuminare questo periodo della vita con la Parola di Dio.

La visita che il Vescovo farà alla nostra comunità, sarà un momento di festa dove la comunità si conosce attorno al successore degli Apostoli mandato a noi dal Papa. Conosceremo direttamente il nostro nuovo Vescovo Roberto e faremo conoscere a lui la nostra comunità!

Buon mese di febbraio!

Don Alberto

Riflessioni sul doposcuola

É il secondo anno che mi dedico all’attività del doposcuola e posso sinceramente affermare che le soddisfazioni ricevute sono molte.

Da noi arrivano ragazzi e ragazze dalle problematiche più disparate: chi è particolarmente timido ed introverso e non riesce, pur studiando, ad esprimere ciò che apprende, chi ha poca voglia e perciò impegnarsi e concentrarsi anche solo per due ore alla settimana costa molta fatica, chi incontra alcune difficoltà nell’assimilare nuovi concetti, chi vive situazioni familiari particolari e, a volte, si sente un po’ come un pacco, è sballottato da una casa all’altra dove spesso dimentica qualche pezzo del corredo scolastico…

Ognuno ha le sue aspettative, i suoi desideri, il proprio bagaglio di esperienze e di ricchezze che vanno scoperte, interpretate, guidate e valorizzate.

Con qualcuno, seguito già dallo scorso anno, ormai ci si conosce reciprocamente, perciò si è instaurato un rapporto di confidenza che va oltre al lavoro scolastico da svolgere: si gioisce insieme per i buoni risultati ottenuti in classe ed i momenti dedicati alla conversazione sono ricchi di confidenze.

Con tutti è nata una sorta di complicità amichevole, infatti i racconti dei vari momenti della giornata scolastica e dei rapporti con i compagni e con gli insegnanti, l’ansia ed il timore per le verifiche e le interrogazioni, l’attesa delle correzioni e dei voti, sono condivisi e diventano l’occasione per approfondire le dinamiche relazionali, per incoraggiare, per rassicurare, per infondere fiducia nelle capacità di ognuno, valorizzando i pregi e le capacità.

Ogni ragazzo/a sa di trovare un ambiente in cui è considerato/a per quello che è e per quello che vale, non viene giudicato/a ma apprezzato.

La scorsa settimana una mamma mi ha confidato che la figlia vuole studiare le lezioni solo al doposcuola, nella sua semplicità di bambina dice “capisco meglio,  mi ricordo di più e prendo voti migliori…”. Sono affermazioni molto gratificanti che denotano e sottolineano il buon lavoro che si cerca di svolgere con ognuno dei ragazzi che ci viene affidato.

Alcuni hanno compiuto anche discreti miglioramenti sul piano dell’apprendimento, sono più sicuri, più volonterosi, sanno che possono avere spiegazioni individualizzate, sono diventati più sciolti nell’espressione ed anche il mondo della scuola ha riscontrato alcuni progressi.

Molto positivo è anche il confronto fra le volontarie, il momento della condivisione delle esperienze è arricchente, stimolante e l’entusiasmo delle più giovani mi sostiene e mi dà tanta speranza per il futuro. É bello vedere con quanta dedizione un bel gruppo di ragazze giovani sacrifica il proprio tempo libero per dedicarsi a chi fa più fatica nell’impegno scolastico.

Ma la soddisfazione più grande è sapere che al doposcuola si possono trovare amici con cui condividere sì momenti di impegno ma dove si possono trovare accoglienza, disponibilità, sensibilità, condivisione.

Elena C.

 “In ascolto della parola di Dio”

Conosciamo bene la Bibbia? Soprattutto sappiamo leggerla?

Sono domande che sorgono spontanee, quando tra le mani ci capita questo libro, oppure quando ci leggono qualche passo o racconto. L’Antico Testamento è la narrazione dell’opera di Dio-Jahvè in Israele, mentre quanto è scritto nel Nuovo Testamento è l’opera di  Gesù della sua vita terrena e di quella degli Apostoli.  Due libri fondamentali per la nostra vita spirituale. Dobbiamo conoscerli a fondo, saperli leggere per poterne ricavare beneficio, guida e aiuto e sostegno alla nostra vita di cristiani. Il  Vangelo, forse perché ci tocca più profondamente, ci è più facile comprenderlo e capirlo, invece i testi dell’Antico Testamento ci appaiono più difficili, più indecifrabili. Per questo motivo il Movimento del Cursillo di Cristianità ha chiesto a don Giovanni Perini, biblista di chiara fama, di fare un ciclo di conferenze mensili, per conoscere meglio la Bibbia e aiutarci nella lettura. Sono conferenze aperte a tutti, non solo ai Cursilisti. Un ottimo motivo per poter avvicinarci alla lettura e alla conoscenza di questo bellissimo libro.

Le conferenze si terranno di giovedì a cadenza mensile: 28 Febbraio, 14 Marzo, 11 Aprile, 16 maggio.

   Rodolfo                                                                                                                                    

                                                                                                                                                                                                         Saper guardare con gli occhi di Dio

Mio Dio, perdonaci se oggi non abbiamo saputo aiutare nostro Fratello!

Ogni giorno, noi del gruppo della carità, ci chiediamo: avrò fatto le cose giuste, oggi avrò saputo aiutare mio Fratello che chiede aiuto?

I miei occhi hanno incontrato i suoi occhi?

Abbiamo saputo leggere in fondo al suo cuore e cogliere la sua disperazione?

Non è sempre facile mettersi al suo posto e cercare di vedere le cose con i suoi occhi. A volte basta un abbraccio o un sorriso per dare coraggio e fiducia, a volte un letto, un pasto caldo, un vestito o un paio di scarpe, ma se vogliamo veramente aiutare, bisogna mettersi al loro posto prima di dare giudizi affrettati: ascoltare, aiutare e non giudicare. E così anche il tuo cuore diventa più grande !  Se hai tempo e soprattutto voglia di crescere in umanità , forza deciditi e vieni a darci una mano!

Elide

 

   Genitori in movimento

Incontrarsi, fare gruppo, conoscersi, progettare, lavorare insieme, stringere amicizie, aiutare ed aiutarsi, sono proposte concrete che ogni anno la parrocchia della Speranza fa ai ragazzi, dai più giovani agli animatori più grandi. Da un paio d’anni Don Alberto propone un percorso anche ai genitori dei ragazzi,  che accettano e anche se è faticoso per tutti trovarsi, dopo i tanti impegni in famiglia e nel lavoro,  ma ce la si fa, e così anche quest’anno è ripreso il cammino.

Il primo impatto è un po’ imbarazzante, qualcuno si conosce, altri no, si hanno figli di età diverse e idee diverse da esprimere, non facile in mezzo a un cerchio di visi poco noti. Per fortuna Don Alberto sa costruire una cornice pronta ad accogliere le differenze e le disponibilità di ognuno, racconta come sarebbe importante per la Comunità che i genitori avessero occasioni di confronto e sostegno reciproco sulle gioie e le fatiche dell’essere genitori, che si organizzassero momenti di gioco e riflessione di genitori e figli insieme, che  si promuovesse la conoscenza di progetti di volontariato  che vengono sostenuti dalla Parrocchia e per questi progetti si contribuisse con delle occasioni di raccolta fondi, che si organizzassero momenti di incontro e scambio con famiglie che vivono l’esperienza della disabilità al proprio interno.

Così cominciano ad emergere dubbi ed idee, c’è bisogno di un po’ di tempo per incanalare i pensieri, per definire qualche traccia. E’ occasione per qualcuno di ripensare al proprio percorso da “animati” o animatori in passato in Parrocchia, per altri di conoscere meglio i tanti progetti che direttamente o indirettamente la Spe sostiene. Si discute di bisogni, valori , timori. Un tema importante per alcuni dei  presenti, genitori di animatori, è riuscire a trovare un equilibrio tra l’apprezzare che i propri figli facciano esperienze profonde e significative in Parrocchia e la sensazione di dover per questo sacrificare la vita familiare, si parla di cosa significa vedere i ragazzi e le ragazze aderire anima e corpo alle proposte dell’oratorio, o, al contrario prenderne le distanze, a volte in modo netto.  Basta poco per iniziare a scoprire che qualcuno la pensa in modo simile, qualcuno ci è già passato, qualcuno ha maturato nel tempo un opinione diversa. E si comincia così a condividere in gruppo per ora solo pensieri, ma presto sicuramente anche proposte concrete, perché se c’è una cosa che i ragazzi della Speranza ci insegnano è che c’è molto da fare, ma farlo insieme è meglio.

Elena G.

 Corrispondenza da  Lucma

Dalla lettera di Beatrice Bertucci, un’animatrice dell’oratorio di diciannove anni, l’8 novembre è partita  per andare in missione in Perù sei mesi, precisamente a Lucma vicino a Cuzco, nella valle di Vilcabamba. Ecco riportate alcune parti della lettera inviata al gruppo animatori:

“Cari amici…
Sono restata per quattro giorni nella casa lì a Cuzco dove viene accolto chi passa. Fra questi ho conosciuto Santiago, la sua mamma e i suoi fratellini. Vi ricordate di lui? Marta e Duda ci avevano scritto di lui in una lettera che spiegava dove erano andati i soldi che gli avevamo dato per la sua emofilia. I nostri soldi sono serviti per qualche mese di iniezione. Mi ha colpito conoscerlo, vederlo sano e sorridente, vedere che per un pochino abbiamo contribuito anche noi alla sua salute. Mi ha fatto pensare che è davvero importante la parte che si fa dall’Italia. Lucma (il posto dove ora svolgo la mia attivtà)  è un posto bellissimo. La casa è in cima a una delle due collinette su cui è il paese e da casa vedo tutta Lucma ai piedi delle montagne verdissime. In casa vivo con Massimo e Stefania e le loro figlie Benedetta e Miriam, Tiziano che vive qua da 10 anni, Tania e Alicia, due ragazze peruviane che studiano in una scuola a Lucma e vengono da situazioni famigliari difficili.
La casa qua è gigante,  è la casa di servizio della valle, vuol dire che tutti i camion da Cuzco arrivano qua e lasciano viveri o cose che servono e poi da qua vengono mandati in tutte le altre missioni della valle. In questi giorni ho fatto mille cose diverse…   Ma le cose più belle che ho fatto fin ora sono state la benedizione delle case a Oscopata, una comunità attorno a Lucma, andare alla casa di uno degli operai di qui e a Quiseiruru e fare ogni giorno il cambio viveri alla gente.  Abbiamo visto tante case fatte di adobes (mattoni di terra) e lamiere, quattro pareti con dentro un letto o più letti e accanto, sotto una tettoia con dei pali di legna, la cucina con un tavolo. Fuori da Lucma è così. E’ bello andare a casa della gente, entrare, bere un cafecito con loro, chiacchierare, domandare della  loro vita, conoscerli. Sono sempre tutti accoglienti e molto riconoscenti quando tiri fuori dallo zaino un sacchetto di pane e un kilo di pasta.
Un’altra cosa che mi piace molto fare è il cambio viveri. La gente durante il giorno arriva in casa con la sua manta piena di patate, cipolle, banane, fiori e ti chiede se glielo puoi comprare. La regola è che non si danno soldi, per cui gli si da’ un kilo di zucchero, di farina, di pasta e di riso ad ognuno. Tutti questi viveri sono quelli che arrivano col container. Ogni volta che faccio una borsa del cambio viveri penso a voi e alle raccolte viveri di Natale e Carnevale. Quindi datevi da fare che qui si fanno fra i 10 e i 25 cambi viveri al giorno (sui 70/75 kg di viveri al giorno).  Mi piace stare a contatto con la gente .

Bea

 Come è  bello!

E’ davvero bello lodare il Signore con i canti e con i tamburelli, ascoltare, meditare e  commentare la Parola, pregare per gli altri; fare un po’ di festa per far diventare la propria Cellula parrocchiale  un angolo di vita gioiosa.  Tutto questo è per noi fare Cellula con le sorelle e i fratelli durante la settimana per circa un’ora e mezza; un tempo pieno di Luce che proviene dal Vangelo e che entra in ciascuno di noi  illuminando la strada di ogni giorno. Siamo in tanti a vivere questa esperienza con Gesù. Invitare gli amici nella propria casa per pregare e per leggere il Vangelo fa si che insieme si colgono aspetti totalmente nuovi della Scrittura che prima, da soli era difficile comprendere. Sono incontri vivaci dove si è attenti a ciascuno,  alla sua storia, al suo rapporto con Dio. si è aiutati da schede con commenti e domande preparati da don Alberto.  In gruppo tutto è più semplice: leggere la Parola di Dio, comprenderla,  confrontarsi, pregare e  applicarla nella nostra vita  quotidiana.  Invito a conoscere queste piccole comunità della parrocchia (sono quattro). Un’iniziativa sarà quella che le Cellule commenteranno brevemente durante qualche domenica dell’anno liturgico  il Vangelo e prepareranno alcune intenzioni.

Stefano

 Al servizio della Chiesa

Domenica 10 febbraio alle ore 18 durante l’Eucarestia celebrata dal Vescovo Roberto Farinella, verranno pubblicamente ammessi al percorso di formazione al Diaconato permanente sei uomini,   tra cui il nostro Stefano Epifani, con lui vengono chiamati Antonio Di Gesù del Villaggio Lamarmora di Biella, Davide Solesio di Bioglio, Marco Gamberini di S. Biagio Biella, Fabrizio Signorelli di Cossila, Mario Ghirardelli di Pollone. Sono tutti impegnati ciascuno nel proprio lavoro, disposti a servire la Chiesa locale e vivere questo importante ministero avendo avuto l’accordo della propria moglie. Il percorso è impegnativo e il compito che avranno da svolgere sarà sempre più importante nella nostra Chiesa locale.

Incontro preparazione al matrimonio

 

Sabato 23 febbraio inizia il nuovo corso per vivere il matrimonio cristiano. Argomenti trattati sono: coscienza di sé, fondamento biblico del matrimonio, matrimonio come vocazione e confronto con esperienze significative di vita matrimoniale cristiana.

Novità: questo corso tradizionalmente fatto per fidanzati in vista del matrimonio è aperto anche a sposi e anche a conviventi che voglio approfondire la loro relazione di amore alla luce del Vangelo. Gli incontri si svolgeranno presso la casa parrocchiale, alle ore 20.45 il 23/02, il 2-9-16-23-30 marzo 2019. Chi fosse interessato lo faccia sapere in parrocchia.

 Lo voglio, sii guarito! (Mc. 1,40)

L’11 febbraio ricorre la XXVII giornata mondiale del malato, noi la celebreremo domenica 10 anche con un momento di preghiera alle ore 15,30 presso la Chiesa, con il conferimento per chi lo desidera ed è ammalato seriamente  del Sacramento dell’unzione degli infermi. La malattia è sentita da molti  come un castigo di Dio o una sua lontananza, vediamo invece che Gesù è stato molto vicino agli ammalati e tutta la sua  vita è stata una lotta contro la malattia,  molta parte della sua vita pubblica è stata dedicata alla guarigione dei malati. Il  sacramento dell’Unzione è un modo con il quale noi ci uniamo a Cristo per vincere la malattia e sopportare in modo positivo questo difficile periodo. La sua presenza ci salva e ci garantisce vita piena anche quando il nostro corpo non ce la fa più.

Inoltre la giornata è un momento prezioso per riflettere sul grande valore della cura degli ammalati e di coloro che li sostengono, sia perché famigliari e sia perché professionalmente sono al loro servizio. In parrocchia si sta costituendo un gruppo disposto a fare visita ai nostri parrocchiani ospiti delle Case di Riposo. Si vorrebbe garantire loro una visita almeno mensile e testimoniare così la vicinanza della comunità. Ci sarebbe anche bisogno di qualcuno disposto a essere ministro straordinario dell’Eucarestia per la visita e la Comunione agli ammalati. Ascoltate il cuore e fatevi avanti!

 Dal Consiglio Pastorale del 27 gennaio

Molte sono le cose esaminate e ne riportiamo  qui solo alcune per motivi di spazio

*Si è parlato del Consiglio Pastorale. Il suo  scopo è quello di mettere insieme le varie attività della parrocchia, di risolvere alcuni problemi comuni e di stabilire i passi del cammino della comunità.  Il Consiglio è  senz’altro  un luogo di democrazia ma  due sono i parametri verso cui si deve tendere:  -Primo, il Vangelo, per cui l’obbiettivo è quello di stabilire il cammino comunitario in consonanza con la Parola di Gesù, tenendo conto  delle indicazioni della Diocesi e della Chiesa.

-Secondo, cercare l’unanimità, cioè non solo prendere le decisioni a maggioranza ma cercare il arrivare al consenso di tutti.  Questo forse allunga i tempi  ma corrisponde di più a ciò che deve essere la Chiesa.

*Chi ne fa parte.   I responsabile dei vari gruppi di impegno,  cellule, carità, catechisti, oratorio e giovani, circolo MCL,  gruppo famiglie, liturgia e cantoria,  responsabili dei servizi (  finanze, segreteria). Fanno parte  anche un rappresentante per ogni associazione  che in modo diverso interagiscono con la parrocchia:  Cuamm-medici con l’Africa, Operazione Mato Grosso, Scout Agesci, Cursillos de cristiandad, Mondi Senza Frontiere.

Ogni rappresentante deve portare il parere del proprio gruppo di impegno e nello stesso tempo riportare le decisioni  prese al gruppo. Ogni gruppo indica il proprio rappresentante. Il Consiglio Pastorale poi è aperto a tutti quelli che vogliono collaborare nel cammino parrocchiale.

-Il foglio di informazione parrocchiale “Yobel” è un mezzo di comunicazione e di conoscenza delle attività della parrocchia.

*Lavori e strutture

-Il gruppo giovani propone di ricavare un terreno per fare unn orto gestito dall’oratorio accorciando il grande campo di calcio che è davanti la casa parrocchiale.

Questo per finanziare sia le attività dell’oratorio stesso e sia le missioni. Allo stesso scopo si vuole comperare un furgone  per avere la possibilità di trasportare mobili e mezzi di lavoro per attività caritative.

-A marzo forse si inizierà il lavoro di costruzione della tettoia già programmato lo scorso anno.

-C’è stata la richiesta di comperare  l’alloggio che abbiamo alla Picchetta, il parere è stato favorevole. Si avvieranno quindi le procedure di contrattazione e di vendita.

-Finanze.  è quasi pronto il bilancio 2018, è in leggero passivo, verrà pubblicato e discusso nel prossimo mese. (tot. Entrate 168000,91 – tot uscite 181509,53 – disavanzo passivo 13508,62)